HP: meglio un WebOS open source che un WebOS morto

WebOS diventa un progetto open source. HP ha finalmente preso una decisione sul destino del sistema operativo acquistato nell'operazione Palm. L'azienda potrebbe presentare dei tablet WebOS nel 2013, ma così potrebbero fare anche altre aziende. HP contribuirà allo sviluppo del progetto.

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a cura di Manolo De Agostini

HP ha annunciato il destino del sistema operativo mobile WebOS: diventerà un progetto open source e l'azienda continuerà a contribuire al suo sviluppo. WebOS potrebbe quindi arrivare non solo sui prodotti dell'azienda statunitense, che ha dichiarato di aver intenzione di realizzare dei tablet nel 2013, ma anche su quelli di altri produttori. Nei mesi scorsi si parlava di un interesse al sistema operativo da parte di HTC o Samsung, che però hanno smentito. La svolta però potrebbe cambiare molte cose.

"WebOS è l'unica piattaforma progettata da zero per il mobile, s'interfaccia con il cloud ed è scalabile", ha dichiarato l'amministratore delegato di HP Meg Whitman. "Per contribuire a questa innovazione, HP ha deciso di scatenare la creatività della comunità open source e facilitare la creazione di una nuova generazione di applicazioni e dispositivi".

Il codice di WebOS sarà reso disponibile sotto licenza open - ancora non è chiaro quale - e successivamente l'azienda renderà aperto anche il JavaScript framework ENYO e altri componenti dello stack software. HP parla di distribuzione "come puro progetto open source", il che potrebbe significare che WebOS potrebbe essere più aperto di Android, che è controllato da Google. In casa Canonical non saranno contenti di avere un concorrente, anche se è ancora presto per fare paragoni. E non dimentichiamo Tizen.

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Insomma, gli appassionati statunitensi che hanno acquistato l'HP Touchpad devono aspettarsi il proliferare di ROM custom, mentre il resto del mondo non deve far altro che rimanere alla finestra: WebOS è un buon progetto, ma la svolta "open" potrebbe avere esiti alterni: c'è il rischio che il progetto si perda o che sbocci. Incrociamo le dita.

Quel che fa specie è come HP abbia speso 1,2 miliardi di dollari per Palm, affermato che WebOS sarebbe arrivato su tantissimi dispositivi e poi, di punto e in bianco, abbia deciso di bloccare tutto. Anzi, stava addirittura per vendere l'intera divisione PC. Insomma, tanta confusione, senza dimenticare che i brevetti su WebOS potrebbero finire nel nulla. Un tesoretto che avrebbe fatto comodo, dilapidato. A ogni modo meglio un WebOS open source, che un WebOS morto. No?