Huawei, le spedizioni di smartwatch e auricolari quasi raddoppiate

Nel Q3 2020, Huawei ha messo a segno una crescita dell'87,2% secondo i dati IDC. Il colosso di Shenzhen è in terza posizione, preceduta da Xiaomi e Apple in seconda e terza posizione.

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a cura di Lucia Massaro

Se nel mercato smartphone cominciano a farsi sentire le conseguenze dei divieti imposti dagli Stati Uniti, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i dispositivi indossabili. Secondo i dati diffusi dalla società di ricerca di mercato IDC, il colosso di Shenzhen ha quasi raddoppiato le spedizioni di auricolari e smartwatch nel terzo trimestre del 2020 mettendo a segno una crescita su base annua dell’87,2%. Numeri che hanno permesso a Huawei di occupare il terzo gradino del podio.

Nel periodo di riferimento, IDC afferma che Huawei ha spedito 13,7 milioni di dispositivi detenendo una quota di mercato dell’11% contro le 7,3 milioni di unità dello stesso periodo dello scorso anno. Come per gli smartphone, la maggior parte delle spedizioni si sono concentrate nel mercato di casa anche se i mercati internazionali hanno risposto positivamente ai prodotti dell’azienda cinese.

Il fatto di utilizzare un sistema operativo proprietario per gli smartwatch e di avvalersi di molti fornitori non statunitensi ha fatto sì che l’impatto negativo dei divieti USA sui dispositivi indossabili di Huawei sia stato inferiore rispetto ad altre categorie, come gli smartphone. Tutto ciò, senza dimenticare la qualità dei prodotti come Watch GT2 Pro o le FreeBuds 3 che – nonostante sia passato un po’ di tempo dalla loro presentazione – sono ancora tra i migliori auricolari true wireless con ANC presenti sul mercato.

Prima di Huawei, Xiaomi e Apple che occupano rispettivamente la seconda e la prima posizione con una crescita su base annua del 26,4% e 38,6%. L’azienda di Lei Jun però supera il colosso di Cupertino se si considerano solamente i dispositivi da polso (smartwatch e smartband) con 13.5 milioni di unità spedite contro 11,8 milioni di Apple. Nella classifica generale, seguono Samsung e Fitbit che è l’unica azienda ad aver registrato un calo (-6,2%) nel terzo trimestre del 2020. Anche in questo caso, si registra uno scambio di posizione per i dispositivi da polso dove l’azienda americana ha comunque messo a segno un risultato negativo.

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