Huawei prepara il piano B: Aptoide potrebbe essere l’alternativa a Google

Dopo il blocco di Google, Huawei è in trattativa con Aptoide, la store online di applicazione di origine portoghese, da poter utilizzare in un nuovo sistema operativo al posto del Play Store.

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a cura di Lucia Massaro

Dopo le azioni intraprese da Google contro Huawei come conseguenza al blocco imposto dal governo di Trump, i dibattiti sul futuro di Android sui dispositivi della casa cinese si sono fatti sempre più accesi. La decisione riguarda anche l’adozione di Android sugli smartphone Huawei che a quanto pare è in trattativa con Aptoide, lo store online di applicazioni di origine portoghese, per completare il piano B.

La notizia è stata confermata dal CEO dell’azienda di Lisbona – Paulo Trezentos – che sottolinea che il tutto è ancora in fase di definizione. Prima di continuare, ricordiamo che già nei mesi scorsi Huawei ha ammesso di avere un proprio sistema operativo da utilizzare nel caso in cui si fosse concretizzato lo scenario che stiamo vedendo in questi giorni. Se da un lato, esiste un OS che possa sostituire il sistema del robottino verde; dall’altro, si pone il problema della creazione di un ecosistema compatibile con tanto di applicazioni e servizi a disposizione.

Ed è qui che diventa cruciale la partnership con Aptoide che potrebbe seguire sostanzialmente due strade. La prima opzione vede l’integrazione dello store sugli smartphone Huawei. In pratica, ci sarà l’app Aptoide al posto del Play Store di Google. La seconda, invece, porterebbe tutto il contenuto di Aptoide nell’App Gallery già presente sui dispositivi del marchio. “Abbiamo diversi prodotti e dobbiamo capire quale quadro potrebbe o potrebbe non avere senso per Huawei” ha dichiarato Trezentos.

L’azienda portoghese ha già più di 900 mila applicazioni per Android e collabora già altri produttori cinesi, tra cui anche Oppo. Nel frattempo, ricordiamo che gli USA hanno concesso 90 giorni di proroga a Huawei, periodo durante il quale ci potrebbero essere ulteriori sviluppi e che potrebbe portare a un accordo tra Google e il colosso cinese. Nel caso però questo non dovesse succedere, Huawei non vuole farsi trovare preparata e sta mettendo a punto i dettagli del piano di sostituzione di Android.

Infine, come spiegato nel nostro articolo dedicato, sottolineiamo che la decisione riguarda il trasferimento di prodotti hardware e software non coperti da licenza open source. Questo vuol dire che Huawei potrà utilizzare la versione open source del robottino verde privata dai servizi come Play Store che potrebbero essere sostituiti – per esempio – dallo store Aptoide.

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