Iliad ha citato in giudizio TIM per presunte pratiche anticoncorrenziali

Per Iliad, TIM avrebbe adottato dei comportamenti anticoncorrenziali – anche tramite il marchio Kena Mobile – con l’obiettivo di ostacolare il suo ingresso e consolidamento nel mercato italiano.

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a cura di Lucia Massaro

Iliad ha citato in giudizio TIM presso il Tribunale di Milano per presunte pratiche anticoncorrenziali. È quanto emerge dalla relazione finanziaria di TIM del primo trimestre 2020 approvata dal consiglio di Amministrazione e consultabile sul sito istituzionale raggiungibile a questo link.

Per l’operatore francese, TIM avrebbe adottato dei comportamenti anticoncorrenziali – anche tramite il marchio Kena Mobile – con l’obiettivo di ostacolare l’ingresso e il consolidamento di Iliad nel mercato italiano. Per questo, richiede un risarcimento pari a 71,4 milioni di euro. Non sono stati comunicati ulteriori dettagli che potrebbero essere svelati nel corso dei prossimi mesi, dato che TIM ha deciso di costituirsi in giudizio.

Staremo a vedere a chi darà ragione il Tribunale di Milano. Nel frattempo, comunque, Iliad può essere ben felice dei risultati raggiunti nel corso del 2019 quando è riuscita ad acquisire 2,4 milioni di utenti durante tutto l’anno. Dati che si traducono in un totale di 5,3 milioni di utenti da quando la società francese è entrata nel mercato e in un fatturato di 427 milioni di euro.

Iliad non è stata l’unica a citare in giudizio TIM nel Q1 2020. C’è anche Open Fiber che chiede un risarcimento di 1,5 miliardi di euro per presunto abuso di posizione dominante. Anche in questo caso, l’operatore contesterà le argomentazioni dell’accusa oltre a impugnare dinanzi al TAR la decisione dell’Antitrust che ha comminato una multa di 116 milioni di euro per aver ostacolato lo sviluppo degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultralarga.

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