In Italia compriamo l'iPad e sogniamo il Kindle Fire

Il Kindle Fire in due mesi ha raddoppiato le quote di mercato e adesso ha oltre 50 percento del mercato Android. Peccato che in Italia non possiamo comprare questo tablet economico: o ci accontentiamo dei prodotti Android concorrenti ben più costosi, o foraggiamo Apple.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il Kindle Fire, il tablet da 199 dollari annunciato a fine settembre 2011, in pochissimo tempo si è già affermato come il secondo tablet più venduto dopo l'iPad di Apple. A certificarlo sono i dati aggiornati di ComScore, dai quali risulta che il tablet di Amazon ha già conquistato il 54,4% delle quote del mercato Android.

Amazon Kindle Fire

Samsung con il suo stormo di Galaxy Tab è fermo al 15,4%, mentre Motorola ha un modesto 7 percento. A seguire ci sono i tablet dei produttori di computer, primi fra tutti la gamma Transformer di Asus, al 6,3%. Considerato che il Kindle Fire è letteralmente l'ultimo arrivato sul mercato è facile capire come il suo successo sia stato eccezionale: in soli due mesi ha raddoppiato le quote passando dal 29,4% al 54,4%.

Ovviamente la ricerca riguarda solo gli Stati Uniti, perché in Italia il Kindle Fire non esiste. Amazon non l'ha ancora importato perché il tablet di per sé è il veicolo per far confluire i clienti all'Amazon Store, da cui possono acquistare e scaricare film, brani musicali, ebook e molti altri contenuti a pagamento. I clienti Premium possono anche fruire dei contenuti in streaming.

L'annoso problema delle licenze e degli accordi commerciali con le major ha finora escluso il popolo del Belpaese da questo ben di Dio, e i connazionali conoscono lo store di Amazon solo come un negozio di e-commerce efficiente nelle consegne.

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Certo è che le quote di mercato dei concorrenti di Apple in Italia non fanno stappare champagne, quindi fino a quando non ci saranno i prodotti Windows 8 per noi la scelta è ristretta all'iPad, oppure a prodotti Android "puri", che a quanto pare gli statunitensi snobbano. Anzi, per dirla tutta oltreoceano Android è proprio messo in terza fila, perché il Kindle Fire non usa Android in senso stretto. Il suo sistema si basa su Android 2.3 Gingerbread, ma Amazon lo ha personalizzato a tal punto da renderlo praticamente irriconoscibile

L'interfaccia utente è stata interamente ricostruita intorno ai servizi di Amazon, addirittura limitando ed escludendo l'accesso ai servizi fondamentali come Google Play. Ne risulta che Google resta tagliata fuori e tutti gli utenti del Kindle Fire che vogliono acquistare qualsiasi tipo di contenuto vengono veicolati all'Amazon Store.

Quote di mercato dei tablet Android negli Stati Uniti nei mesi di dicembre 2011, gennaio e febbraio 2012. Fonte: comScore Essentials
  Quote di mercato in % dei tablet Android
Dic-11 Gen-12 Feb-12
Amazon Kindle Fire 29,4% 41,8% 54,4%
Samsung famiglia Galaxy Tab 23,8% 19,1% 15,4%
Motorola Xoom 11,8% 9,0% 7,0%
Asus Transformer 6,4% 6,2% 6,3%
Toshiba AT100 7,1% 7,0% 5,7%
Acer Picasso 6,0% 5,2% 4,3%
Acer Iconia 2,8% 2,6% 2,1%
Dell Streak 2,2% 1,7% 1,3%
Tablet Lenovo IdeaPad K1 0,7% 0,9% 1,2%
Sony Tablet S 0,9% 0,8% 0,7%
Altri 8,9% 5,6% 1,6%

Tanto basta per far concludere a qualcuno che Google ha perso il controllo dell'ecosistema Android. In effetti se l'unico modo per far crescere le quote di Android è quello di rinunciare ai proventi del market e cedere tutto ad Amazon la situazione è grama.

Certo che anche noi vorremmo avere il problema di poter commentare pro e contro della soluzione Amazon rispetto a quelle Android, e soprattutto vorremo poter scegliere consapevolmente di acquistare un prodotto ultraeconomico se non ci importa un tubo delle fotocamere ultralussuose, dei display Retina e dei SoC Tegra 3. Fa rabbia che non si possa fare.