Intel Common Sense, il cellulare fiuta lo smog

Intel ha sviluppato Common Sense, un dispositivo portatile per misurare la qualità dell'aria. Potenzialmente, tutti potremmo contribuire al controllo dell'inquinamento.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Intel ha sviluppato una tecnologia per rendere gli smartphone capaci di analizzare la qualità dell'aria. Common Sense, questo il nome, potrebbe aiutarci ad essere consapevoli dell'ambiente che ci circonda.

Intel.

"Abbiamo sviluppato un dispositivo portatile poco più grande di un cellulare che raccoglie informazioni sull'ossido di azoto, monossido di carbonio e ozono", ha spiegato Anthony Joseph, direttore dei laboratori Intel dell'Università di Berkeley. I moduli GPS e GSM, poi, completano i dati e ne facilitano la trasmissione.

L'idea è di permettere a chiunque di raccogliere e condividere informazioni sulla qualità dell'aria. I dati aiuterebbero tutti noi ad essere più informati, e le istituzioni a capire dove e come agire per arginare il problema.

I primi dispositivi Common Sense -Clicca per ingrandire.

Intel ha già preso in considerazione le applicazioni pratiche: si è pensato, per esempio di darne uno a tutti quelli che lavorano sulla strada, come gli operatori ecologici. A lungo termine, invece, l'idea è di integrare Common Sense nei telefoni cellulari. "Il telefono ha già il GPS e la tecnologia di comunicazione. Basterebbe aggiungere un paio di sensori", ha detto Joseph.

In futuro l'hardware potrebbe sfruttare la piattaforma Intel Atom, ma per ora si affida ad una tecnolgia sviluppata presso la stessa università.

Se tutti avessimo un cellulare in grado di monitorare la qualità dell'aria, e avessimo accesso a dati aggiornati e affidabili, sarebbe di certo un'ottima cosa. E forse avrebbe anche conseguenze sulla politica degli amministratori locali. In molti luoghi, in Italia e all'estero, comuni e regioni semplicemente "dimenticano" di aggiornare i cittadini sullo stato dell'aria, almeno fino al momento in cui la legge impone di prendere qualche contromisura. E se fossero i cittadini a suonare gli allarmi?