Apple ha appena lanciato i nuovi iPad Pro da 11 e 13 pollici equipaggiati con il chip M5, dispositivi che mantengono praticamente inalterata l'identità dei predecessori. L'unica vera novità sostanziale risiede nel processore, un elemento che potrebbe interessare principalmente chi lavora con contenuti multimediali professionali e cerca un'alternativa portatile ai tradizionali laptop.
La strategia di Cupertino per il lancio del chip M5 replica quanto già visto l'anno scorso con l'M4. Dodici mesi fa, la casa della mela aveva presentato il nuovo processore non con i MacBook, ma proprio con gli iPad Pro. La motivazione era legata ai tempi di produzione, dato che le versioni Pro e Max del chip non erano ancora pronte e Apple preferiva lanciare l'intera gamma di laptop contemporaneamente. Quest'anno la società californiana ha deciso di affiancare al debutto degli iPad Pro anche il MacBook Pro da 14 pollici nella versione base, mantenendo comunque il tablet come vetrina della nuova tecnologia.
Sul fronte tecnico, il processore M5 continua a utilizzare il processo produttivo a 3 nanometri di TSMC. La configurazione di GPU e memoria varia in base alla capacità di archiviazione scelta: i modelli con 256GB o 512GB montano una CPU a 9 core (3 ad alte prestazioni e 6 ad alta efficienza), una GPU a 10 core e 12GB di RAM. Chi opta per le versioni da 1TB o 2TB ottiene invece un quarto core prestazionale e 16GB di memoria.
Il vero salto generazionale si registra nel comparto grafico. Ogni singolo core della GPU integra ora un Neural Accelerator dedicato, una soluzione che promette di accelerare drasticamente l'elaborazione dell'intelligenza artificiale basata sulla GPU rispetto alla generazione M4. I numeri forniti da Apple parlano di prestazioni GPU oltre quattro volte superiori in termini di picco computazionale, con un miglioramento del 45% nelle performance grafiche generali. Per quanto riguarda l'elaborazione multi-thread, l'incremento si attesta sul 15%, mentre la transcodifica video risulta sei volte più veloce rispetto agli iPad Pro del 2021 equipaggiati con chip M1.
Le novità non riguardano però solo il SoC all'interno di iPad: finalmente arriva anche su questi device la ricarica rapida, richiesta in passato da un gran numero di utenti. Pur mantenendo l'autonomia dichiarata di dieci ore che contraddistingue da sempre gli iPad, ora è possibile raggiungere il 50% di carica in soli trenta minuti utilizzando un alimentatore USB-C da 60W.
Novità anche sul fronte connettività: Apple ha integrato il modem C1X, lo stesso già presente nell'iPhone Air lanciato il mese scorso, per gestire la connettività 5G opzionale. Fa la sua comparsa anche il chip N1, progettato internamente per gestire Wi-Fi 7 e Bluetooth 6. Secondo l'azienda, questa soluzione migliorerà l'affidabilità di funzioni come l'hotspot personale e AirDrop, oltre a garantire prestazioni superiori sulle reti Wi-Fi a 5GHz.
Dal punto di vista del design Il modello da 11 pollici misura appena 5,3 millimetri di spessore con un peso inferiore a mezzo chilo, mentre la versione da 13 pollici scende a 5,1 millimetri per 585 grammi. Entrambi montano gli schermi OLED Ultra Display XDR con tecnologia "tandem", capaci di raggiungere i 1.000 nit di luminosità standard e picchi di 1.600 nit, caratteristiche ideali per chi lavora con contenuti HDR.
I prezzi rimangono invariati rispetto all'anno precedente: si parte da 1199 euro per l'11 pollici con 256GB (1369 euro nella versione 5G) fino ai 1469 euro del 13 pollici base (1719 euro con connettività cellulare).