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Usi le USB dell'aeroporto? Ti rubano tutto. Cos'è il Juice Jacking e come proteggersi

Scoprite cos'è il Juice Jacking e perché è fondamentale proteggersi da questo rischio, soprattutto quando ricaricate il telefono negli aeroporti.

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Avatar di Dario De Vita

a cura di Dario De Vita

Editor

Pubblicato il 29/07/2024 alle 12:00 - Aggiornato il 20/06/2025 alle 15:32

Chi più chi meno, a tutti capita prima o poi di fare un viaggio, che sia per lavoro, per vacanza o per altre necessità. Con tutta la tecnologia che ci accompagna ogni giorno, uno degli aspetti a cui bisogna pensare quando si è lontani da casa è come mantenere carichi i propri dispositivi, in particolare lo smartphone. Capita spesso, infatti, di trovarsi in aeroporto o in una stazione e di approfittare delle porte USB pubbliche per dare al telefono quella carica in più, magari poco prima di imbarcarsi o tra una coincidenza e l’altra.

All’apparenza, queste postazioni di ricarica sembrano comode e innocue, ma in realtà nascondono dei potenziali pericoli che è bene conoscere. Non tutti sanno che, collegando il proprio dispositivo a una porta USB sconosciuta, si espone il telefono non solo alla ricarica dell’energia ma anche ad altri tipi di scambi, meno visibili e sicuramente meno desiderati. È proprio in questi casi che potrebbe entrare in gioco una minaccia silenziosa ma concreta, che sfrutta proprio il momento della ricarica per colpire.

Questa minaccia prende il nome di Juice Jacking, e si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di molti esperti di sicurezza. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire meglio di cosa si tratta, in che modo agisce e perché è importante esserne consapevoli. Quando si viaggia, la prudenza non riguarda solo i bagagli o i documenti, ma anche l’uso che si fa della propria tecnologia.

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Cos'è il Juice Jacking

Il Juice Jacking è una tecnica di attacco informatico che sfrutta le porte USB pubbliche (come quelle che si trovano in aeroporti, stazioni, hotel o altri luoghi frequentati da chi viaggia) per compromettere la sicurezza dei dispositivi elettronici collegati, in particolare smartphone e tablet. Il termine "juice" fa riferimento alla carica elettrica fornita dalla porta USB, mentre "jacking" richiama l’idea di un furto. In sostanza, quando si collega un dispositivo a una porta USB compromessa, l’attaccante può sfruttare la connessione non solo per fornire energia, ma anche per accedere ai dati del dispositivo, installare malware o prendere il controllo del sistema operativo, senza che l’utente se ne accorga.

Questo tipo di attacco è possibile perché i migliori cavi USB non trasportano solo corrente elettrica, ma anche dati. Se la porta a cui ci si collega è stata modificata per scopi malevoli, può avviare un trasferimento di informazioni o eseguire codice dannoso in pochi istanti. In casi più gravi, un attacco di Juice Jacking può portare al furto di password, dati personali, credenziali bancarie o addirittura al blocco completo del dispositivo (con eventuale richiesta di riscatto).

Per questo motivo, è importante evitare di collegare i propri dispositivi a porte USB pubbliche non sicure e adottare alcune semplici precauzioni per proteggere la propria privacy e i propri dati, specialmente in viaggio. A seguire vedremo come prevenire il rischio di Juice Jacking e quali strumenti possono aiutarci a viaggiare in sicurezza digitale.

Come proteggersi dal Juice Jacking

La prima regola è quella di preferire sempre l’uso di un caricatore da parete. Collegarsi a una presa elettrica tradizionale con il proprio adattatore personale elimina del tutto il rischio di esposizione a porte USB manomesse o compromesse. Un’altra strategia efficace è usare una delle migliori power bank, ovvero una batteria portatile. Questo strumento consente di ricaricare smartphone e tablet in totale sicurezza, senza dover dipendere da punti di ricarica pubblici. 

È altrettanto importante evitare l’uso di cavi USB sconosciuti o condivisi. Alcuni cavi possono essere modificati per contenere chip in grado di accedere ai dati del dispositivo o installare malware. Utilizzare solo cavi personali, acquistati da fonti affidabili, è una regola fondamentale. Per proteggervi da questa situazione, potreste optare anche per un USB data blocker, noto anche come USB condom. Si tratta di un piccolo adattatore che si inserisce tra il cavo e la porta USB pubblica. Questo strumento permette il passaggio della sola corrente elettrica, bloccando i pin responsabili del trasferimento dati e impedendo così eventuali accessi non autorizzati. In basso, alcuni modelli che possono fare al caso vostro:

Se il vostro smartphone o tablet lo consente, attivate sempre la modalità “solo ricarica” quando vi collegate via USB. In questo modo, anche se la porta dovesse essere compromessa, limiterete le possibilità di trasferimento dati indesiderati. Ultimo ma non meno importante, cercate di mantenere aggiornato il sistema operativo del vostro smartphone o tablet e, se possibile, installate uno dei migliori antivirus (esistono ottime soluzioni anche per Android e iOS). 

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Le power bank sconfiggono il Juice Jacking ma occhio alle dimensioni

Nonostante sia vero che con una power bank si evita il rischio di incorrere nel Juice Jacking, è fondamentale scegliere un modello che rispetti le regole della TSA (Transportation Security Administration) per poterla portare a bordo degli aerei senza problemi. Tutti le power bank devono essere trasportate nel bagaglio a mano, mai in quello da stiva, a causa del rischio di incendio legato alle batterie al litio.

La capacità diventa il fattore chiave. Le power bank con una capacità inferiore a 100 wattora (Wh) sono generalmente consentite senza permessi (per esempio, un modello da 10.000mAh a 3,7V corrisponde a circa 37Wh, quindi rientra tranquillamente nei limiti). Se invece il vostro modello ha una capacità superiore, ad esempio tra 100 e 160Wh, possono essere ammessi solo con l’approvazione esplicita della compagnia aerea e fino a un massimo di due batterie per passeggero. Qualsiasi power bank con capacità superiore a 160Wh è invece vietata su tutti i voli.

Come faccio a riconoscere se un USB data blocker è adatto?

Per non commettere errori nell’acquisto, vi consigliamo di verificare la descrizione del prodotto. Dovreste trovare indicazioni chiare come “USB data blocker” o “Blocco dati USB”. Questi termini vi garantiscono che l’adattatore è progettato per consentire solo la ricarica, bloccando il trasferimento dei dati e proteggendovi così da potenziali rischi di sicurezza legati a connessioni non sicure o non autorizzate. Prestando attenzione a questi dettagli, avrete la certezza di scegliere un accessorio che risponda effettivamente alla funzione di protezione desiderata.

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Esiste un modo per sapere se una porta USB è compromessa?

Purtroppo no, poiché gli attacchi di Juice Jacking si basano proprio sulla capacità di mimetizzarsi all’interno di normali postazioni di ricarica, rendendo invisibile il pericolo. Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti e segnali a cui fare attenzione:

  • Aspetto fisico: se la porta USB sembra danneggiata, ha componenti aggiuntivi strani o non è integrata perfettamente nella struttura (ad esempio, una porta aggiunta sopra o accanto a una presa originale), potrebbe essere un indizio di manomissione.
  • Strani cavi o dispositivi collegati: alcune truffe prevedono l’installazione di dispositivi intermedi che non sono subito visibili, come piccoli box nascosti attorno o dietro la porta.
  • Monitorare il comportamento del dispositivo: se collegandovi a una porta USB pubblica notate messaggi strani sullo smartphone, richieste di autorizzazioni insolite o rallentamenti improvvisi, potrebbe essere un campanello d’allarme.
  • Cos'è il Juice Jacking
  • Come proteggersi dal Juice Jacking
  • Le power bank sconfiggono il Juice Jacking ma occhio alle dimensioni
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