L'Antidroga USA protesta: iMessage non è intercettabile

Drug Enforcement Administration (DEA) lamenta l'impossibilità di intercettare il messaging tra dispositivi Apple. iMessage ha un sistema di cifratura che non può essere violato neanche con il mandato di un giudice.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antidroga statunitense è disperata: il sistema di cifratura adottato da Apple iMessage è inviolabile. Le indagini nei confronti dei trafficanti si fanno sempre più difficili da quando hanno iniziato a fare uso del messaging istantaneo presente su iPhone, iPad e iPod Touch.

Secondo un documento interno della Drug Enforcement Administration (DEA), visionato da CNET, sarebbe pressoché "impossibile intercettare i messaggi iMessage scambiati tra due dispositivi Apple" anche con un mandato approvato da un giudice federale.

Sonny c'è rimasto malissimo

Insomma, aggirato il problema di Skype anche grazie all'aiuto di Microsoft ecco proporsi la questione Apple. Quasi un passaggio del testimone perché l'applicazione VoIP può essere intercettata dall'estate 2011, mentre iMessage è disponibile proprio da allora con l'introduzione di iOS 5. Per altro secondo Tim Cook è il sistema di chat cifrato più popolare del mondo con 300 miliardi di messaggi scambiati - raggiunti lo scorso ottobre.

Ovviamente è anche una delle applicazioni più odiate dal mondo delle telco poiché riduce i ricavi degli SMS. Gli utenti iOS infatti possono scambiarsi gratuitamente i messaggi sfruttando il traffico dati mobile o quello Wi-Fi.

Il caso iMessage è esploso nuovamente poco tempo fa quando gli inquirenti dell'unità di San Jose hanno ottenuto il permesso di intercettare le comunicazioni di alcuni sospettati. I tabulati ottenuti da Verizon Wireless si sono dimostrati incompleti a causa dell'uso del sistema Apple.

Rico al solito non ha fatto una piega

L'FBI da tempo fa pressioni su Washington affinché venga approvata una nuova legge che obblighi gli operatori TLC ad agevolare le intercettazioni legali, sopratutto sui social network, servizi VoIP, IM e mail. Ma la politica per ora sembra essere restia a concedere così tanta libertà d'azione.

Matthew Green, ricercatore specialista in cifrature della Johns Hopkins University, sostiene che la difficoltà di violare iMessage è nel suo "gran numero di parti mobili". Un meccanismo complesso che sostanzialmente potrebbe essere aggirato solo se Apple lo permettesse. Per altro vi sono anche difficoltà quando la comunicazione avviene tra un iPhone e un dispositivo di altro marchio.