L'App Store ha 400mila applicazioni che prendono polvere

Un'indagine di Adeven sembra confermare che il 60% delle app presenti nello store Apple non vengono scaricate e spesso neanche viste dagli utenti. Le classifiche sono dominate per lo più da grandi gruppi che investono milioni di dollari.

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a cura di Dario D'Elia

L'Apple App Store è popolato di software zombie: circa 400mila app che nessuno scarica, sono spesso invisibili agli occhi degli utenti e non compaiono nelle classifiche di categoria. La scoperta della società di analisi tedesca Adeven stride con la tanto sbandierata efficienza del colosso di Cupertino. Fino a ieri l'App Store sembrava l'Eden delle applicazioni; oggi scopriamo si è trasformato in località di villeggiatura per morti che camminano.

Il dato è a dir poco impressionante, anche se lascia perplessi. In pratica stiamo parlando del 60% dell'offerta, considerato che attualmente si stimano circa 650mila app complessive - di cui più di 200mila esclusive per iPad.

Apptrace

Adeven si è affidata per l'analisi al suo Apptrace, un nuovo strumento capace di tracciare le app zombie. "La realtà è che esiste solo qualche migliaio di app che realmente fa un po' di download", ha dichiarato a Gigaom Christian Henschel, AD di Adeven. "Tutto questo si deve al sistema chiuso di Apple - è dura individuare questo genere di app. Non c'è un sistema di ricerca specializzato quindi l'unico modo per scoprire le nuove applicazioni è attraverso la lista delle Top".

Verità pura quella snocciolata da Henshel, perché chi rimane fuori dalle liste rischia l'anonimato per tutta la vita. "La top 25 tende a essere occupata dalle aziende che spendono milioni di dollari per esserci. Se sei indipendente, un piccolo editore di app, diventa dura essere scoperto", ha aggiunto lo specialista.

Per altro l'obiettivo di Adeven è stato fin dall'inizio quello di portare la trasparenza nell'ecosistema mobile, nel rispetto di una convinzione diffusa che vede in questa qualità un effetto volano per il business.

Tutto molto apprezzabile, ma se domani Apple dovesse mai decidere di migliorare il proprio motore di ricerca il problema zombie sarebbe risolto in poche settimane. A quel punto verrebbero fuori "da cripte e cimiteri" esperti in Search Engine Optimization (SEO) per l'App Store.