L'Europa vuole lasciarci senza Internet, stop al rame entro il 2030

La Commissione europea traccia una roadmap per abbandonare le reti di rame, 80% entro il 2028 e 100% entro il 2030. E l'Italia come farà?

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

In un documento presentato dalla Commissione Europea, la roadmap per abbandonare le obsolete reti di rame e accelerare la transizione alla fibra ottica è stata delineata per la prima volta. L'obiettivo ambizioso è quello di raggiungere l'80% di "switch off" entro il 2028 e completare il processo al 100% entro il 2030, con l'intento di rivitalizzare il panorama della connettività.

La dismissione del rame è un passo chiave per implementare la banda ultralarga, come evidenziato nel whitepaper della Commissione, che si estende su circa quaranta pagine. Il documento propone interventi mirati per consolidare, regolare e condividere in modo equo le risorse, fornendo una guida chiara per gli investitori e le telecomunicazioni.

Secondo il documento, la migrazione dalle reti di rame a quelle in fibra è cruciale per facilitare la transizione verso un nuovo ecosistema di connettività e contribuire agli obiettivi verdi dell'Unione europea. Questa strategia non solo promuove l'adozione di nuovi servizi, ma anche il ritorno sugli investimenti in fibra, sostenendo gli obiettivi del Decennio Digitale, che mira a coprire tutti gli utenti con una rete gigabit entro il 2030.

La roadmap propone una dismissione del rame per l'80% degli abbonati entro il 2028 e il restante 20% entro il 2030, offrendo un percorso chiaro verso la transizione. Tuttavia, il documento sottolinea anche la possibilità di utilizzare il 5G (FWA) come soluzione parziale per sostituire parzialmente le reti di rame, specialmente nelle aree in cui la fibra potrebbe essere implementata con un ritmo più lento.

Mentre la dismissione delle reti di rame può ridurre i costi operativi e promuovere un'infrastruttura più sostenibile, il processo richiede un coordinamento attento tra tutte le parti interessate. La necessità di misure prevedibili ed equilibrate è evidenziata per evitare inversioni di guadagni competitivi e garantire che le esigenze degli utenti finali, compresi i gruppi vulnerabili, siano adeguatamente affrontate.

Il documento sottolinea il ruolo cruciale delle Autorità per le Comunicazioni nell'attuare e monitorare il processo di dismissione del rame. Mentre alcuni Stati membri dell'Unione europea hanno già avviato la dismissione, l'Italia si trova ancora in una fase di pianificazione, con il suo impegno atteso nei prossimi anni per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della roadmap.

Solo il 20% delle connessioni attive in Italia è attualmente in fibra, e questo è un problema grave che potrebbe far slittare lo switch off o lasciare diversi utenti senza opzioni di connettività valide. Soprattutto se non recuperiamo i ritardi sul piano BUL.