L'iPad si scalda quanto Galaxy Tab e Transformer Prime

Il nuovo iPad, confrontato con Samsung e Asus, mostra di non produrre molto più calore del normale. La batteria più grande giustifica qualche grado in più, ma non riesce a sostenere fragili accuse contro Apple.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il nuovo iPad si scalda più del modello precedente, ma è in linea con i tablet Android. Gli esperti di PCWorld hanno voluto approfondire la questione, scoprendo che si tratta di un fuoco di paglia (o di silicio se preferite). Nulla di cui preoccuparsi quindi, come avevamo già affermato quando la faccenda era emersa, guadagnandoci nei commenti qualche accusa di favoritismi indebiti.

Termometro alla mano infatti il nuovo iPad genera sì un calore leggermente superiore a quello dell'iPad 2, ma confrontato con il Galaxy Tab 10.1 LTE e con l'Asus Eee Pad Transformer Prime si sono misurate differenze trascurabili. Il tablet Asus arriva al massimo a 35 gradi, il Samsung a 37 e quello Apple a 38 (l'iPad 2 arriva a 34 gradi). Una forbice di tre gradi, registrata dopo un'ora di gioco con l'alimentazione collegata. Meno di un grado invece la differenza massima in idle, misurata nella parte frontale.

I test di PCWorld.com

La descrizione del test sembra sufficientemente rigorosa e scientifica, e non lascia molto spazio ad eventuali dubbi. Le temperature misurate sono tra l'altro inferiori a quelle raccontate da Consumer Reports, ma forse le variabili ambientali, i diversi strumenti usati e la tolleranza degli stessi sono sufficienti a spiegare le differenze.

Resta valida una verità generica: i dispositivi elettronici tendono a surriscaldarsi, e se il calore diventa eccessivo o fastidioso, meglio fare una pausa per lasciarli raffreddare un po', o magari modificare qualche impostazione se possibile.

A parte questa precauzione generica, sembra proprio che quella della settimana scorsa fosse proprio una polemica confezionata ad arte per attirare i click di fanboy ed haters, che com'è noto fanno sempre ciò che ci si aspetta da loro. Normale, ma discutibile, per una rivista online – riprovevole da parte di un'associazione che dovrebbe occuparsi di diritti dei consumatori.

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Le polemiche hanno trovato terreno fertile un po' ovunque, anche su questo sito, incentrate tutte su un principio ben più antico dei tablet, e che si può riassumere con io ho ragione e tu hai torto, per principio. Discorsi che, come nella migliore delle tradizioni si devono sostenere ignorando con cura ogni traccia di oggettività e rispetto per il prossimo, altrimenti il gioco non è più divertente.

Peccato, perché così quando emerge un problema vero si rischia di confonderlo per del semplice fumo negli occhi e viceversa. D'altra parte però cosa sarebbe il mondo della tecnologia senza fanboy? Siamo esseri umani, dopotutto, anche per queste passioni irrazionali che ci trascinano in basso, per queste idiosincrasie che fanno emergere il peggio di noi. Fortunatamente ogni tanto sappiamo riderci sopra, almeno alcuni di noi.