Microsoft attacca Motorola: bloccate quei telefoni

Sette brevetti infranti e la richiesta di bloccare l'importazione negli Stati Uniti degli smartphone Droid 2, Droid X, Cliq XT, Devour, Backflip e Charm. Microsoft non fa sconti a Motorola Mobility, pronta a volare tra le braccia di Google.

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a cura di Manolo De Agostini

Motorola Mobility, in procinto di finire nelle mani di Google per 12,5 miliardi di dollari, infrange sette brevetti Microsoft che riguardano tecnologie, tra le altre, come la visualizzazione del cambiamento del livello di carica della batteria, la sincronizzazione delle email, la gestione dei calendari e dei contatti. 

La casa di Redmond ha chiesto all'International Trade Commission (ITC) di bloccare l'importazione negli Stati Uniti di alcuni terminali Android (Droid 2, Droid X, Cliq XT, Devour, Backflip e Charm).

"Abbiamo la responsabilità verso gli impiegati, i clienti, i partner e gli azionisti di salvaguardare la nostra proprietà intellettuale", ha dichiarato Davide Howard, uno dei legali di Microsoft. "Motorola infrange i nostri brevetti e abbiamo fiducia che l'ITC deciderà in nostro favore".

Di contro Motorola ha dichiarato che si difenderà "vigorosamente" da quella che ritiene essere una strategia di attacco a suon di brevetti decisa a tavolino dalla casa di Redmond. "Abbiamo aperto contenziosi legali negli Stati Uniti e in Europa per affrontare la violazione delle proprietà intellettuali di Motorola Mobility da parte di Microsoft", ha dichiarato Jennifer Erickson, portavoce dell'azienda.

Questo è solo l'ultimo atto di un botta e risposta di denunce tra le due aziende. Microsoft ha già denunciato Motorola per l'infrazione di brevetti (Microsoft denuncia Motorola per colpa di Android - Motorola vuole spennare Microsoft con i brevetti) e il produttore di telefoni ha fatto altrettanto (Motorola contro Microsoft, Steve ci stai derubando). In questi mesi chiaramente non si è arrivati a un accordo e chissà che l'ingresso di Google in scena non possa cambiare le cose, anche se difficilmente succederà qualcosa.

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Ricordiamo che l'acquisizione di Motorola, che fa di Google un produttore di smartphone, è stata motivata in gran parte anche dalla necessità del colosso di Mountain View d'incamerare brevetti per difendere Android dall'insorgere di nuovi contenziosi. 

Secondo alcuni esperti nel vasto portfolio di proprietà intellettuali di Motorola Mobility ci sarebbero 18 brevetti chiave per la salvaguardia dell'OS mobile. Tra questi tecnologie che riguradano touchscreen, 3G, localizzazione e invio/ricezione di email. A ogni modo non resta che attendere. Il giudice Theodore Essex darà un suo primo parere il 4 novembre, mentre la commissione completerà l'intera indagine il 5 marzo del prossimo anno.