Microsoft trasforma lo smartphone in uno scanner 3D

Mobile Fusion è un progetto di Microsoft Research volto a rendere lo smartphone uno scanner 3D.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft vuole trasformare lo smartphone in uno strumento per ottenere immagini 3D in alta qualità e, soprattutto, in tempo reale. Il progetto, chiamato MobileFusion, è stato messo a punto da Microsoft Research e si propone come la migliore soluzione per la scansione 3D con prodotti mobile, in quanto non richiede né dispositivi aggiuntivi né connessione a Internet per funzionare.

"Quello che ci permette di fare questo sistema è prendere qualcosa di simile a una immagine, ma è un oggetto 3D completo", ha affermato Peter Ondruska sul blog TechNet. Ciò significa, per esempio, che scienziati o escursionisti in località remote possono catturare l'ambiente circostante usando un normale telefono senza necessitare di una connessione Wi-Fi.

mobile fusion

"Tutto avviene sul telefono", aggiunge Pushmeet Kohli, research scientist che ha lavorato al progetto. Le scansioni sono di qualità sufficientemente alta da essere utilizzabili successivamente per stampe in 3D oppure per videogiochi a realtà aumentata.

Nella visione di Microsoft questa tecnologia potrebbe avere molteplici usi. Le persone potrebbero prendere scansioni 3D di qualcosa che vedono quando sono in vacanza, come la Torre Eiffel, e immediatamente condividerla con amici e parenti.

Altri potrebbero fare una scansione di qualcosa che vogliono vendere online, come un vaso o una lampada, pubblicando così la scansione tridimensionale piuttosto che un'immagine o un filmato. "Si tratta di rendere accessibile e ubiqua la scansione 3D".

MobileFusion nasce come una costola di un progetto simile, Kinect Fusion, che permetteva di realizzare modelli 3D di case, uffici o persino di persone. Quel sistema però richiedeva un PC o altri dispositivi, rendendo difficoltosa una scansione in aree remote.

Così i ricercatori di Microsoft hanno guardato allo strumento mobile per eccellenza, lo smartphone, scoprendo che era sufficientemente potente da sostenere i requisiti di questa tecnologia. Successivamente è bastato sviluppare un algoritmo ad hoc per usare la fotocamera come uno scanner 3D: il "software" lavora in modo simile all'occhio umano ed è capace di prendere più immagini.

In questo momento i ricercatori stanno lavorando per far sì che il sistema funzioni su tutti i prodotti mobile, da Windows Phone ad Android, fino all'iPhone. Non ci sono piani per la diffusione pubblica, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

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