Molte app Android hanno bug che riducono l'autonomia

Il gruppo di ricercatori della Purdue University ha scoperto che la gestione poco attenta delle API energetiche di Android provoca un aumento dei consumi. Si parla di perdere la completa autonomia in cinque ore di standby.

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a cura di Dario D'Elia

Il 25% delle applicazioni Android che integrano API di gestione dei consumi, o wakelock, possono avere gravi bug che riducono l'autonomia. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori della Purdue University, e in un certo senso è analoga a quella che aveva riguardato i consumi della pubblicità mobile su Android.

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"Questi bug energetici sono dei killer silenziosi per la batteria", ha spiegato il professor Y Charlie Hu. "Un cellulare a piena carica può essere esaurito in meno di cinque ore". Il tutto anche senza usare il terminale, ma solo lasciandolo in standby. La questione di fondo è che i terminali normalmente dovrebbero vivere in una condizione di standby.

"Quando non ci sono interazioni attive dell'utente, come tocchi sullo schermo, ogni componente, incluso il processore principale, è spento fino a quando un'app manda un'istruzione al sistema operativo per l'avvio", ha aggiunto Hu. Ovviamente varie operazioni di backgroud continuano a procedere, come ad esempio la piattaforma mail che interroga il server remoto, ma in questo caso specifiche API fornite dai produttori consentono agli sviluppatori di intervenire sulle tempistiche - va bene il controllo ogni tanto ma neanche perennemente.

"Gli sviluppatori di app hanno obbligatoriamente a che fare con diverse API di gestione energetica che sono esportate dai sistemi operativi degli smartphone", ha sottolineato il professore. "Sfortunatamente i programmatori sono solo umani. Commettono errori quando le usano provocando bug software che strapazzano il controllo energia e che prevengono la modalità dormiente del cellulare. Il risultato è che stanno svegli e consumano batteria".

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Insomma, si tratta di un problema ma non certamente così preoccupante se non fosse che l'analisi di 187 applicazioni Android ha confermato errori di questo tipo in almeno 42. I bug per altro sono invisibili all'utente finale e spesso non resta che prendersela con i marchi produttori.

La buona notizia, almeno per gli utenti Android, è che sono in buona compagnia. Lo studio si è concentrato su questa piattaforma ma pare che anche le altre ne siano affette, anche se mancano dettagli al riguardo.