Nokia deve usare Android nella fascia bassa per riemergere

Pierre Ferragu, analista di Bernstein Research, consiglia a Nokia di usare Android per fare smartphone di fascia bassa.

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a cura di Manolo De Agostini

La possibile adozione di Android da parte di Nokia è uno dei cavalli di battaglia dei detrattori di Windows Phone. Il tema ricorre periodicamente - qui l'ultimo esempio - e anche in queste ore fa discutere. Merito di Pierre Ferragu, analista di Bernstein Research, il quale non ha risparmiato bordate alla casa finlandese.

Ferragu non solo ritiene che le azioni di Nokia debbano scendere fino a 1,95 dollari (sono a 3,74 dollari), ma ha anche concluso che l'azienda deve "prendere la pillola prima che sia troppo tardi". Il "pillolone" che deve passare nel gargarozzo di Stephen Elop si chiama Android, e deve essere cacciato dentro a forza prima della fine dell'anno.

Sul blog finanziario Barron's l'analisi è stata demolita dai commentatori, ma lungi da noi entrare nel carattere economico del problema. Il succo del discorso per Ferragu è che la strategia di Nokia è suicida: l'azienda perde troppi soldi nel perseguire l'attuale strategia Windows Phone-centrica.

"L'azienda si trova ad affrontare due sfide strutturali: la sua esposizione nel mercato destinato a scomparire dei feature phone e la mancanza di trazione dei telefoni Windows. Entrambi potrebbero costare a Nokia un sacco di denaro nel breve termine in ristrutturazione, supporto marketing / distribuzione e perdite operative, il che significa che potrebbe essere troppo tardi per risolvere il problema in un paio di anni", scrive Ferragu parlando per conto di Bernstein Research.

"Da questo punto di vista, una decisione riguardante una nuova strategia appare urgente. Meglio prendere la pillola prima che sia troppo tardi. Non saremmo sorpresi di vedere Nokia adottare Android come nuova piattaforma di fascia bassa entro la fine dell'anno".

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La casa finlandese non sembra proprio intenzionata a fare un passo di questo genere, anche se le richiederebbe uno sforzo pressoché minimo, a meno che non decida di rivoluzionare l'interfaccia di un ipotetico terminale Android. Nei giorni scorsi si è parlato di una trattativa tra Microsoft e Nokia per l'acquisto della divisione smartphone, ma a quanto pare è sfumata. Si è anche decretata l'ormai prossima morte dei terminali Symbian. Insomma si è parlato di tutto ma non di Android.

Nokia ha chiuso il primo trimestre 2013 consegnando 5,6 milioni di Lumia, in crescita rispetto al passato ma rimediando una perdita di 150 milioni di euro. Dati che non erano "poi male" visto i precedenti, ma certamente non soddisfacenti per la comunità finanziaria, che vuole un cambio di passo dopo aver riposto fiducia nel piano industriale. Comprensibile quindi che ogni tanto qualcuno sia pronto a mettere una bomba sotto la poltrona di Elop, alla ricerca di reazioni.

A ogni modo c'è chi abbraccia Windows Phone e si dice moderatamente soddisfatto. Quel qualcuno è Huawei, la quale fa sapere dalle pagine di Pocket-lint di aver venduto oltre 1 milione di unità del W1 (qui la recensione), uno smartphone da 199 euro. L'azienda però più che voler fare la guerra Nokia si è detta pronta a collaborarvi per migliorare l'ecosistema.

"Non vogliamo combattere con Nokia. Vogliamo lavorare insieme a Nokia e Microsoft per realizzare una migliore piattaforma Windows Phone", ha affermato Kevin Ho, dirigente del colosso cinese. "Rispetto ad Android, Windows Phone è più difficile da vendere. La maggior parte delle persone ama Android, vi ha familiarità, ma ha bisogno di tempo per accettare Windows Phone e conoscerlo", ha concluso Ho citando poi il vero fulcro della questione, le vendite, le stesse che per ora stanno tenendo alla larga dall'ecosistema tante aziende come Acer.