La rete invisibile che mantiene connesso il mondo digitale genera miliardi di dollari, ma per Nokia il 2025 si è rivelato più difficile del previsto. L'azienda finlandese, che una volta dominava il mercato degli smartphone ma oggi si concentra esclusivamente sulle infrastrutture di rete, ha dovuto rivedere al ribasso le proprie previsioni di profitto annuale di circa 300 milioni di dollari. Una battuta d'arresto che racconta molto dello stato attuale del settore tecnologico globale e delle sfide economiche che stanno attraversando anche i colossi dell'industria delle telecomunicazioni.
Il nuovo volto di Nokia: dalle cabine telefoniche al 5G
Per chi ricorda Nokia come il gigante dei cellulari indistruttibili degli anni 2000, la trasformazione dell'azienda potrebbe sembrare fantascienza. Oggi Nokia costruisce la tecnologia che alimenta internet e le reti mobili, collaborando con operatori telefonici, grandi compagnie cloud e aziende per implementare infrastrutture 5G, fibra ottica e centri dati. L'azienda si è specializzata anche nel fornire reti wireless private a fabbriche, aeroporti e altri settori industriali.
Recentemente, Nokia ha acquisito Infinera, una mossa strategica per rafforzare il proprio business nelle reti ottiche e in fibra, specialmente nel mercato nordamericano. Parallelamente, l'azienda continua a monetizzare attraverso le licenze sui brevetti, possedendo migliaia di proprietà intellettuali legate a tecnologie come il 5G e il Wi-Fi, che vengono concesse in licenza ai produttori di smartphone e ad altre aziende tecnologiche.
Quando un dollaro debole fa male ai conti
Il nuovo CEO Justin Hotard ha identificato chiaramente i colpevoli del rallentamento: il dollaro americano debole e le crescenti pressioni derivanti dalle politiche commerciali statunitensi. "La nostra redditività è stata penalizzata dalle fluttuazioni valutarie, in particolare dal dollaro USA più debole, che ha rappresentato sia un ostacolo operativo che un freno per il nostro fondo di investimento", ha dichiarato Hotard durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre 2025.
Le previsioni riviste parlano chiaro: Nokia ora si aspetta un utile operativo compreso tra 1,9 e 2,5 miliardi di dollari, in calo rispetto alla stima precedente di 2,2-2,8 miliardi. Una correzione significativa che ha immediatamente impattato sul titolo in borsa, con un calo del 4% subito dopo l'annuncio.
L'ombra dei dazi commerciali
Oltre alle turbolenze valutarie, Nokia deve fare i conti con l'incertezza legata alle politiche commerciali americane. Sebbene i nuovi dazi dell'amministrazione Trump sui beni europei non dovessero entrare in vigore prima del 1° agosto, secondo Hotard anche la sola minaccia di tariffe aggiuntive è stata sufficiente a creare disruzioni negli affari dell'azienda.
I risultati del secondo trimestre hanno confermato le difficoltà: Nokia ha registrato 267 milioni di dollari di profitto e un reddito netto di soli 94 milioni dalle operazioni continue, cifre significativamente inferiori rispetto ai 435 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Una performance che ha fatto riflettere molti analisti sulla strategia a lungo termine dell'azienda finlandese.
Mentre alcuni osservatori ironizzano suggerendo che forse Nokia dovrebbe tornare a produrre smartphone, la realtà è che l'azienda opera in un mercato delle infrastrutture tecnologiche sempre più complesso, dove le variabili geopolitiche ed economiche globali hanno un impatto diretto sui risultati finanziari.