Smartphone e tablet attuali, sempre più alla ricerca di dimensioni "impossibili" rispetto all'hardware in dotazione, risultano sempre più difficili da smontare e manutenere, accorciando così di fatto la propria vita operativa a causa dell'impiego di colla, viti proprietarie e quant'altro.
Stranamente però questo non è il caso dell'altrettanto recente OnePlus X: a sancirlo non sono stati i soliti ragazzi di iFixit ma i colleghi di IT168, che hanno sottoposto a tear down un esemplare, scoprendo così che, nonostante l'impiego di una cover non removibile rivestita in vetro, l'operazione non è poi così difficile da effettuare senza fare danni (per un tecnico esperto ovviamente e dotato degli attrezzi giusti, insomma "don't try this at home"!).
Si tratta di un aspetto importante perché facilita di molto le operazioni di riparazione, manutenzione ed eventuale upgrade anche al di là dei due anni di garanzia, assicurando così una vita media più lunga per lo smartphone e un conseguente ritorno dell'investimento più certo per l'utente, che potrà utilizzare per diversi anni il dispositivo senza andare incontro a particolari problemi o costi di assistenza troppo elevati.
Come forse ricorderete lo OnePlus X è il fratello minore dello OnePlus 2 ed offre uno schermo AMOLED da 5 pollici con risoluzione Full HD e OxygenOS come sistema operativo (una variante customizzata di Android), mentre all'interno ospita un SoC Snapdragon 801, un prodotto non più recente ma ancora valido, abbinato a 3 GB di RAM e 16 GB di memoria espandibile tramite schede microSD, fotocamera posteriore con sensore da 13 megapixel in grado di girare video 4K, fotocamera frontale da 8 megapixel e batteria con capacità pari a 2525 mAh.