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Oppo Find X5 Pro recensione, quel piccolo chip che fa un'enorme differenza

Oppo Find X5 Pro rappresenta un'evoluzione di Find X3 Pro più che una completa reinvenzione, ma migliora dove davvero conta.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il top di gamma di Oppo per il 2022 costruisce sui successi del modello che lo ha preceduto. Oppo Find X5 Pro rappresenta un'evoluzione di Oppo Find X3 Pro più che una completa reinvenzione, il che è sicuramente una scelta saggia per l'azienda visto l'ottima risposta di pubblico e media al flagship dell'anno passato.

Oppo Find X5 Pro si presenta quindi come uno smartphone elegante, dalle forme uniche, potente e con un asso nella manica chiamato MariSilicon X che promette di portarlo un passo avanti alla concorrenza.

"Se qualcuno ti dice che è impossibile, fallo due volte e scatta delle foto!"

Il design di Oppo Find X5 Pro è caratterizzato ancora una volta da quella che il brand lo scorso anno ha definito come "la curva impossibile". La scocca posteriore dello smartphone è infatti realizzata da un singolo elemento che curva gentilmente per sollevarsi in presenza delle fotocamere posteriori e le va a proteggere, senza necessità di utilizzare due diverse parti assemblate.

Se lo scorso anno Oppo aveva dimostrato di poter ottenere questo spettacolare risultato con una complessa lavorazione del vetro Gorilla Glass di Corning, quest'anno il brand ha voluto alzare ancora l'asticella. Non ha solo dovuto risolvere una maggiore complessità di produzione data dalla forma particolare del modulo contenente le fotocamere, ma ha deciso di utilizzare come materiale per il retro di Find X5 Pro la ceramica. Ci vogliono ben 168 ore di lavorazione complessiva, secondo il brand, per la produzione di una singola scocca dall'inizio alla fine.

Visivamente non è facile distinguere la scocca di Find X5 Pro da quella del modello dell'anno passato, al tatto la differenza è però immediatamente percepibile. La ceramica è generalmente più fredda al tatto e dissipa molto più velocemente il calore nell'ambiente circostante, mentre il vetro utilizzato sugli smartphone tende a raffreddarsi in tempi più lunghi. La ceramica è anche molto più resistente ai graffi (durezza di 1200HV), un vantaggio non da poco per chi come me non ama coprire i bellissimi smartphone moderni con una cover.

Il peso di Oppo Find X5 Pro ne ha un po' risentito, arrivando ad un valore di 218g in un corpo che ha le stesse dimensioni di Find X3 Pro, il quale era stato da noi elogiato per essere rimasto al di sotto della soglia "critica" dei 200g ormai superata da praticamente qualsiasi top di gamma in circolazione.

Nulla di così grave, in mano questa differenza di peso non si nota e le curve di Find X5 Pro rendono lo smartphone piacevolmente maneggevole. Non manca la certificazione IP68 che attesta la resistenza contro l'ingresso di acqua e polvere.

Oppo ha posto particolare enfasi sul modulo fotografico del suo nuovo gioiello, apportando delle scelte di design che a primo impatto potrebbero sembrare superflue ma che in realtà denotano una cura nei dettagli non indifferente.

Per prima cosa, la scocca posteriore è leggermente (si parla di una frazione piccolissima di millimetro) più sporgente rispetto alle coperture di vetro che proteggono le lenti delle fotocamere dai graffi. Sono stati rimossi gli anelli metallici che circondavano ogni singola fotocamera e il brand ha persino studiato l'angolo creato dal cosiddetto "camera bump" per una migliore ergonomia.

Il modulo fotografico ha il suo lato inferiore inclinato di un angolo di 75°, il quale permette di appoggiare comodamente l'indice per reggere lo smartphone in modo naturale, il tutto guidando con la curva il dito dell'utente in una posizione che gli impedisce di sporcare le lenti.

Ci sono però alcuni aspetti che non mi convincono del design di questo Find X5 Pro. Per quanto comodo e davvero bello da vedere, l'intero dispositivo è praticamente impossibile da tenere pulito. Soprattutto nella colorazione Ceramic Black le ditate si accumulano inesorabili ed i bordi in metallo lucido non aiutano. Da questo punto di vista Xiaomi 12 Pro e realme GT 2 Pro hanno sicuramente un vantaggio, avendo risolto in toto il problema utilizzando scocche e cornici con finiture opache.

Inoltre il retro di Oppo Find X5 Pro è rovinato da moltissimi marchi, certificazioni, loghi e chi più ne ha più ne metta. Posso capire il logo di Oppo e del suo partner Hasselblad, posso chiudere un occhio sulla scritta "Powered by MariSilicon" tra le due fotocamere principali, ma non sono per nulla d'accordo con le varie certificazioni e le indicazioni di denominazione aziendale, indirizzo e modello di smartphone che rovinano la bellissima scocca su cui il brand ha lavorato tanto.

Altri produttori hanno trovato da tempo diversi modi di non dover includere questi antiestetici "tatuaggi per smartphone" sui prodotti e ci avrebbe fatto piacere vedere Oppo fare altrettanto.

Un display in grado di adattarsi ad ognuno di voi

Ruotando lo smartphone per osservarlo dal lato da cui (credo) lo utilizzerete più spesso, troviamo un display protetto da Gorilla Glass Victus che non è cambiato molto rispetto allo scorso anno, anche perché nel 2021 Oppo era un passo avanti a molti dei suoi concorrenti.

Il pannello AMOLED LTPO2 di Find X5 Pro ha una diagonale di 6,7", una risoluzione QHD+ (1440 x 3216 pixel) ed è in grado di variare la propria frequenza di aggiornamento tra 1Hz e 120Hz.

Ha una luminosità massima di 800 nit (HBM) e 1300 nit di picco, è dunque molto piacevole da utilizzare all'aperto anche se non è sulla carta il display più luminoso che abbiamo provato. Non allarmatevi, è comunque nella parte alta della classifica e all'aumentare dei nit la nostra percezione di differenza in luminosità diminuisce, non è quindi così lontano da un Samsung Galaxy S22 Ultra e, salvo particolari casi eccezionali, è difficile accorgersi della differenza in luminosità di picco anche avendoli fianco a fianco.

Il pannello supporta ancora una volta la visualizzazione di più di un miliardo di colori (10 bit) ed è certificato per la visione di contenuti ad alta gamma dinamica HDR10+. Rispetto alla concorrenza Oppo ha un altro asso nella propria manica per potersi differenziare: dove gli altri permettono solamente una leggera calibrazione manuale del display oppure la scelta tra diversi profili colore, Oppo aggiunge uno strumento di calibrazione basato sulla percezione dell'utente (test Munsell 100 Hue), rendendo di fatto Find X5 Pro godibile al meglio anche per chi ha difficoltà di vario livello a distinguere i colori.

Il lettore di impronte digitali ottico integrato nella parte bassa del display è sempre veloce ed efficace, non è migliore ne peggiore di molti concorrenti o della generazione precedente di flagship Oppo. L'azienda ne ha però corretto la posizione portandolo leggermente più verso il centro del display se paragonato al davvero basso lettore dello scorso anno.

Il giusto equilibrio prestazioni/calore

Orami lo abbiamo ripetuto in diverse recensioni in questo primo trimestre di 2022: il chip Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 è estremamente potente, molto efficiente in alcune situazioni ma altrettanto difficile da domare quando flette i propri muscoli.

Abbiamo speculato in molte occasioni sul fatto che questa volta siano i vari produttori di smartphone a scegliere come gestire il profilo energetico del SoC da top di gamma, in quanto abbiamo verificato con mano comportamenti molto diversi tra prodotti dotati dello stesso chip, cosa che non accadeva in modo così vistoso da diverso tempo.

Oppo sembra aver scelto per Find X5 Pro una taratura molto conservativa della potenza del processore. Lo notiamo nei benchmark, dove il nuovo flagship si posiziona leggermente al di sotto di altri dispositivi Snapdragon 8 Gen 1 e lo notiamo nella gestione del calore, decisamente tra le migliori della categoria. Difficilmente lo smartphone scalda e quando lo fa si raffredda abbastanza velocemente da non essere mai un problema.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Oppo Find X5 Pro 988 3420 316 1715 2043 9545(57,20 fps) 9397 - 5995(63,8%) 11005 79,4 (±1,7) 102168
Xiaomi 12 Pro 1240 3766 434 1516 1801 9591(57,40 fps) Crash 13426 79,8 (±0,89) 89393
RedMagic 7 1254 3823 511 2437 3207 10120(60,60 fps) 10141 - 8021(79,1%) 12712 99,4 (±2,8) 128334

Utilizzando lo smartphone nei giochi quali Wild Rift o Genshin Impact non noterete assolutamente alcuna differenza di prestazioni se paragonato a smartphone che magari nei benchmark totalizzano punteggi leggermente maggiori. Tuttavia è giusto notare come Oppo abbia preferito limitare minimamente la potenza del chip per garantire un'esperienza d'uso superiore ai propri utenti invece di portare sul mercato una nuova stufetta dedicata ai mesi più freddi (sì, parlo di te RedMagic 7!).

Ad accompagnare il chip troviamo 12GB di memoria RAM LPDDR5 (espandibile virtualmente di altri 7GB nel caso ne sentiste il bisogno) e 256GB di memoria interna UFS 3.1, nulla di meno da quello che ci aspettiamo dai flagship moderni.

Esiste una variante di Find X5 Pro con chip MediaTek Dimensity 9000 che però non include il chip proprietario MariSilicon X, stabilizzazione a 5 assi della fotocamera principale (di cui parleremo più avanti) o calibrazione dei colori delle foto "by Hasselblad". Questa versione non è però in vendita nel nostro Paese, quindi niente panico.

Lato connettività troviamo Wi-Fi 6e, Bluetooth 5.2, 5G su entrambe le schede SIM e Find X5 Pro dispone anche di una porta USB Tipo-C 3.1, dettaglio da non dare per scontato in quanto nel 2022 alcuni top di gamma ancora si limitano alla USB 2.0.

Il sistema audio stereo è composto dallo speaker principale posizionato nella parte bassa dello smartphone e dalla capsula auricolare amplificata. Il volume è buono e la qualità del suono è in linea con altri smartphone moderni, tuttavia non è nulla di speciale ed è leggermente sbilanciato verso l'altoparlante principale. L'audio in riproduzione è godibile, la separazione stereo è ok ma non aspettatevi un ROG Phone 5S Pro.

Più veloce, più a lungo!

Oppo Find X5 Pro guadagna 500mAh di batteria rispetto a Find X3 Pro, per un totale di 5000mAh disponibili, un valore in linea con il mercato. Nel nostro test PCMark Work 3.0 Battery condotto con il display al 50% della luminosità lo smartphone si è fermato ad un risultato di 9:11 ore, leggermente sotto a Motorola Edge 30 Pro che ha raggiunto le 10:42 ore e poco sopra RedMagic 7 che ha totalizzato solamente 8:31 ore.

Nella vita di tutti i giorni, però, l'efficienza del chip a 4nm si sente e nei task quotidiani lo smartphone ha un'autonomia maggiore rispetto al predecessore dotato di Snapdragon 888. Se spinto al massimo o se utilizzato in maniera estensiva per lo scatto di foto e la registrazione di video, però, è facile scaricare completamente il dispositivo.

Per fortuna qui entra in gioco la nuova tecnologia di ricarica Oppo, la quale permette al top di gamma di rigenerarsi sfruttando la tecnologia SuperVOOC a 80W grazie all'alimentatore incluso in confezione. L'azienda afferma che Find X5 Pro è in grado di passare dallo o% al 50% di carica in soli 12 minuti, abbastanza per cancellare l'ansia da batteria scarica quando siete in prossimità del caricabatterie originale.

Presenta la ricarica wireless AirVOOC a 50W (basetta proprietaria, da 0% a 100% in 47 minuti) e la ricarica wireless inversa a 10W.

Utilizzando lo smartphone per diverse settimane ho notato che Oppo ha fatto un buon lavoro nella gestione energetica del chip anche a bassi carichi di lavoro. Nei task quotidiani e nell'utilizzo classico Oppo Find X5 Pro si comporta meglio di concorrenti quali Xiaomi 12 Pro, il quale si scarica in modo decisamente più veloce anche se si ricarica molto più in fretta.

Un po' più OnePlus, ma non come OnePlus

Quest'anno Oppo ha puntato sul migliorare ancora di più l'esperienza fotografica, ma con cambiamenti ed innovazioni in grado di essere percepiti dagli utenti nell'uso quotidiano dello smartphone.

Addio alla fotocamera microscopio che tanto ci era piaciuta nella scorsa generazione di prodotto, ma l'azienda ha chiarito che è stata una scelta praticamente obbligata. Lo spazio a disposizione è limitato e dovendo scegliere quale delle fotocamere eliminare per fare spazio ad altre componenti più importanti la scelta è ovviamente ricaduta sul sensore meno utilizzato quotidianamente.

Non cambia il sistema a doppia fotocamera principale, ancora una volta troviamo due sensori da 50MP Sony IMX766 per la fotocamera principale e quella ultragrandangolare. Le prima fotocamera quest'anno guadagna un sistema di lenti 1G+6P (una lente in vetro e sei in plastica), in grado di ridurre l'aberrazione cromatica del 77,39% rispetto alle classiche lenti in sola resina e di garantire una resa dei colori migliore in accoppiata al sensore multi-spettro a 13 canali. La ultragrandangolare mantiene le lenti free-form da noi lodate lo scorso anno e mantiene l'autofocus PDAF con possibilità di scattare quindi anche foto macro.

La terza fotocamera è dotata di un sensore da 13MP e lenti f/2.4 ma sprovvista di stabilizzazione ottica. Si vede che Oppo ha deciso di dare meno importanza allo zoom, limitato ad un ingrandimento 2x ottico, rispetto alle altre due fotocamere di altissima qualità. La mancanza di un sistema OIS si sente molto, soprattutto al buio, molto di più rispetto a concorrenti come Xiaomi 12 Pro.

Si tratta però forse dell'unico punto debole di un comparto fotografico maturo ed in grado di distinguersi dall'affollata concorrenza nonostante l'utilizzo di sensori ormai visti su moltissimi dispositivi diversi.

Come ci ha ricordato Oppo, una fotocamera può essere acquistata e utilizzata così come arriva, oppure può essere personalizzata e l'elaborazione software può essere migliorata per ottenere risultati estremamente diversi a parità di sensore. Ed è qui che Oppo brilla.

Per prima cosa Find X5 Pro è dotato sulla propria fotocamera principale di un sistema di stabilizzazione ottica su 5 assi unico per gli smartphone Android. Il sensore supporta infatti la tecnologia "sensor shift", in modo simile a quanto fatto da Apple per la prima volta con iPhone 12 Pro Max.

Oltre al tradizionale sistema OIS anti-vibrazione basato sul movimento della lente (stabilizzazione su 2 assi), il sensore raggiunge anche una sospensione anti-vibrazione e anti-rotazione (stabilizzazione su 3 assi). Qui di seguito abbiamo volutamente fatto vibrare vistosamente lo smartphone (esagerando il movimento) per dimostrare la stabilità dell'immagine catturata da Find X5 Pro:

I risultati, soprattutto al buio, sono incredibili. Find X5 Pro è in grado di catturare più luce mantenendo l'immagine nitida anche in condizioni di oscurità estrema. Nonostante un evidente problema con i flare, che però accomuna praticamente ogni singolo top di gamma da me provato almeno negli ultimi 12 mesi, i dettagli rimangono visibili anche nelle aree buie delle immagini.

L'esempio di seguito confronta una foto fatta da Galaxy S22 Ultra e dal top di gamma Oppo al buio assoluto di un'abitazione con tutte le luci spente. La differenza è abissale, e non è merito solo delle lenti, dei sensori e della stabilizzazione ottica scelti da Oppo.

MariSilicon X è un chip proprietario annunciato da Oppo a dicembre durante l'INNODAY 2021 che permette a Find X5 Pro, il primo ed unico prodotto al momento ad includere al momento tale co-processore, di ottenere risultati unici in campo fotografico posizionandosi a metà strada tra le fotocamere e l'ISP Spectra del chip Qualcomm.

È la seconda volta che un chip proprietario dedicato all'elaborazione delle immagini mi convince in modo così deciso e chiaro, la prima volta è successo quando Google ha introdotto il Pixel Visual Core in Pixel 2 e 2 XL. È capitato che altri brand progettassero dei chip proprietari per la gestione dei sensori fotografici e l'elaborazione dei dati, tuttavia quelli da me provati non sono mai stati così convincenti. I miglioramenti apportati da MariSilicon X ci sono e sono facilmente visibili sia nelle foto che nei video.

Un unico appunto da fare all'accoppiata MariSilicon X e Snapdragon 8 Gen 1 riguarda il calore generato. Dopo lunghe registrazioni video al buio o intense sessioni di scatto, Find X5 Pro tende a scaldarsi e soprattutto a scaricare la batteria in modo notevole. Un compromesso alla quale possiamo però sottostare visti i risultati.

Come visibile negli esempi qui in alto, Oppo Find X5 Pro è in grado di ottenere video stabili, luminosi e con pochissimo rumore anche in situazioni difficili come all'interno di un piccolo teatro davvero poco illuminato. Il Pixel 6 Pro che era con me in quella serata non è minimamente stato in grado di tenere il passo lato video.

Il chip Oppo abilita la registrazione Ultra Night Video e HDR in 4K e 60fps, anche se nessuna di queste due funzioni è selezionabile manualmente dall'utente e bisogna solamente sperare il software riconosca sempre il momento più opportuno per sfruttare queste capacità. Qui Oppo potrebbe fare meglio, lasciando il controllo all'utente nel caso fosse necessario.

L'applicazione fotocamera si rifà il look in occasione della collaborazione di Oppo con il colosso della fotografia Hasselblad. Nulla di nuovo, però, si tratta dell'applicazione che già abbiamo conosciuto ed utilizzato sugli smartphone OnePlus top di gamma di ultima generazione, nulla di più e nulla di meno.

Fortunatamente Oppo sembra aver mantenuto la propria pipeline di elaborazione dell'immagine, diversa ed a mio parere migliore di quella presente sugli smartphone del brand nato sotto il motto "Never Settle", ormai quasi completamente inglobato dalla casa madre.

Rispetto a Oppo Find X3 Pro si vanno quindi a perdere alcuni filtri per foto e video ma si guadagna la modalità Pro Hasselblad dotata di focus peak e visualizzazione istogramma in tempo reale, entrambe caratteristiche che faranno piacere agli appassionati di fotografia la fuori. Nella modalità manuale è possibile selezionare tutte e tre le fotocamere e ogni fotocamera può sfruttare uno zoom digitale 2x aggiuntivo, garantendo una più grande libertà d'azione.

È possibile scattare foto in formato JPG, RAW+JPG oppure RAW Plus, quest'ultimo che non viene affiancato da un file JPG per la veloce condivisione, limitandone la comodità d'uso. Non manca la modalità XPAN, per quanto possa essere utile, e sono presenti tre nuovi filtri fotografici studiati in collaborazione con altrettanti ambassador di Hasselblad. Sono molto piacevoli e se li volete usare sappiate che esistono, personalmente preferisco però scattare le mie foto senza filtri e, nel caso ne avessi necessità, modificarle in seguito.

La fotocamera frontale da 32MP non è migliorata rispetto allo scorso anno e ancora ha la registrazione video limitata a 1080p a 30fps. Qui Oppo potrebbe migliorare molto nonostante nel complesso gli scatti siano più che sufficienti già da ora in quasi ogni occasione.

Un software coerente

A bordo di Find X5 Pro è installato Android 12 con personalizzazione proprietaria ColorOS 12.1. È e sarà sempre una questione di gusti personali, tuttavia io continuo a ribadire che al momento la ColorOS è la skin Android migliore disponibile sul mercato, superata solamente dalla Pixel Experience di Google.

Il software è completo, personalizzabile, ricco di funzionalità utili e che ben integrate nel sistema, con una UI piacevole e soprattutto dalle animazioni studiate alla perfezione. Nonostante affiancando diversi prodotti sia facilmente possibile vedere come non ci sia differenza in velocità nell'apertura delle applicazioni o nello scorrere nel sistema, Oppo è riuscita a rendere ogni singola interazione con lo smartphone fluida ed impeccabile.

Oppo Find X5 Pro (e in realtà anche il suo predecessore su cui in origine abbiamo provato la nuova versione software) sembra sempre il più fluido e reattivo, alla pari del mio fidato Pixel 6 Pro o del Motorola Edge 30 Pro. Non si riesce a trovare alcun singhiozzo, alcuno "scatto" e soprattutto nessuna incongruenza nel modo di animare gli elementi a schermo, cosa che non posso dire di altri prodotti.

Purtroppo nonostante ColorOS 12.1 permetta la scelta della tinta di sistema basata sul wallpaper, questa funzione è stata sviluppata internamente da Oppo perché mancante nei sorgenti originali di Android 12. Ciò significa che tutte le app che supportano il motore di personalizzazione "Monet" non saranno in grado di recuperare tale palette e mostreranno una generica colorazione azzurrina. Monet è però presente nei sorgenti di Android 12.1/12L, è solo quindi una questione di tempo (spero, N.d.R.) prima che venga integrato nelle UI proprietarie dei vari OEM.

Conclusioni

Inutile girarci attorno: Oppo Find X5 Pro costa, tanto, ma rispetto alla maggior parte dei concorrenti è uno smartphone estremamente equilibrato con nessun difetto apparente se non un teleobiettivo un po' sottotono.

Il design e i materiali di costruzione lo rendono inconfondibile ed inimitabile, ha le giuste dimensioni e un display ai vertici del settore, una batteria dalla durata nella media, un sistema di ricarica più veloce della maggior parte degli altri top di gamma (anche più costosi) ed è in grado di scattare foto e registrare video con una qualità sopraffina. Inoltre il software è bello da utilizzare, non è frustrante ed è sempre fluidissimo.

Non è per tutti, è possibile ottenere un'esperienza simile con Oppo Find X5 base, forse più adatto all'utente medio. La variante Pro è stata pensata per l'utente che vuole quel qualcosa in più e non ha paura di spendere per ottenerlo. Perlomeno il costo viene giustificato da Oppo con particolarità come la scocca in ceramica, chip MariSilicon e ricarica a 80W, non ottenibili acquistando altri smartphone in Italia.

Non è il migliore come rapporto qualità/prezzo ma se per voi il prezzo non è un problema è forse il miglior top di gamma del 2022 a tutto tondo.

Gli assegniamo il nostro Award per aver spinto ancora una volta la fotografia per smartphone dove nessuno aveva osato prima. MariSilicon X ha dimostrato di non essere solo marketing e la stessa cosa possiamo dire per il sistema di stabilizzazione della fotocamera principale.

Oppo ha capito che è inutile puntare su numeri enormi o sulla quantità di fotocamere, meglio la qualità. Ciò, a nostro parere, va premiato.

Voto Recensione di Oppo Find X5 Pro



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Design unico ed inconfondibile

  • + Scocca in ceramica

  • + Schermo al top nel settore

  • + Tutta la potenza e la memoria che serve

  • + MariSilicon X fa la differenza sia nelle foto che nei video

  • + Ricarica a 80W con cavo e 50W wireless

  • + Ottima gestione del calore a pieno carico

  • + IP68

Contro

  • - Teleobiettivo sottotono

  • - La batteria si scarica velocemente il lunghe sessioni foto/video

  • - Gestione dello Snapdragon 8 Gen 1 conservativa

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