Perché gli iPhone 6 non sono in vetro zaffiro: tutta la storia

La fornitura di vetro zaffiro per gli iPhone 6 e iPhone Plus non è mai stata soddisfacente. La bancarotta del fornitore GT Advanced Technologies Inc. svela tutti i dettagli della vicenda.

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a cura di Dario D'Elia

Perché gli iPhone 6 non hanno gli schermi in vetro zaffiro? La domanda se la sono posti un po' tutti durante la presentazione ufficiale, anche perché per quasi un anno non si è parlato d'altro. Adesso grazie alla bancarotta del produttore GT Advanced Technologies Inc. è stato possibile ricostruire gli eventi e dare una risposta definitiva all'interrogativo.

Tutto ha inizio nell'autunno del 2013 quando Apple e GT concordano un piano da 1 miliardo di dollari per la costruzione di una fabbrica che dovrebbe produrre a pieno regime una quantità mostruosa di vetro zaffiro – 30 volte di più rispetto a qualsiasi altro impianto al mondo. Apple da sola con i vetrini delle fotocamere e il tasto centrale degli iPhone assorbe un quarto della produzione mondiale.

vetro zaffiro

Cristallo difettoso

Le premesse c'erano tutte: da una parte il colosso hi-tech fra i più potenti del mondo; dall'altra una specialista – statunitense – nella produzione di materiali avanzati. Leggendo le carte finite in tribunale si scopre che prima dell'accordo con Apple, GT aveva fatto dei test. Il primo cilindro ("boule") di vetro zaffiro da 262 kg si dimostrò difettoso e inutilizzabile.

Ad ogni modo GT dopo aver smaltito la sbornia festaiola per il contratto ha iniziato ad assumere centinaia di dipendenti neanche troppo specializzati – arriva a quota 700. Non è però facile fare il fornitore per Apple. Come sottolinea il Wall Street Journal, vuol dire adattarsi a grandi variazioni negli ordini, camminare sul filo dei margini di profitto e soprattutto non poter sbagliare.

Oggi Apple e GT si rimbalzano le responsabilità, ma quel che conta è che tra il 2013 e il 2014 non si riesce a ottenere una produzione di qualità e gli scarti aumentano.

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Passaggi produttivi

Ogni "boule" richiede 30 giorni di lavoro e costa più di 20mila dollari. È evidente che ci vogliono più forni, ma Apple ha fretta. GT non riesce a mettersi in pari, a risolvere i problemi produttivi, a impegnare tutti i lavoratori. È un disastro. E nel frattempo il cimitero dei cilindri inutilizzabili continua a crescere.

Alla fine GT si ritrova con una spesa di 900 milioni di dollari, praticamente più del doppio rispetto ai 439 milioni forniti da Apple, anche perché nell'anno si attua un cambio di strategia. Sembrava che Apple volesse acquistare i forni per farsi il vetro da sola, invece decide di affidare tutto a GT.

GT dichiara che Apple nel tempo ha cambiato più volte le specifiche del vetro zaffiro, ma anche che a giugno 2014 una volta scoperto che il mega boule da 262 kg non era fattibile ha deciso di passare a quello da circa 164 kg per ottenere la formula giusta. Ovviamente un blocco più piccolo rende meno.

Malgrado questo ad agosto è chiaro a tutti che i nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus non potranno godere della novità: d'altronde Apple sostiene di aver ricevuto solo il 10% del materiale ordinato.

Due settimane dopo la presentazione degli iPhone, GT Advanced Technologies Inc va zampe all'aria. Fine della storia.