Phonebloks, lo smartphone modulare come i computer

Gli smartphone sono sempre più chiusi, poco riparabili e non aggiornabili nelle componenti hardware. Il progetto Phonebloks vuole scardinare questo status quo.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Phonebloks è il concetto di telefono modulare, pensato dal designer olandese Dave Hakkens, che rivede un po' tutti i "capisaldi" - buoni o brutti che siano - del settore smartphone. Molti prodotti hanno una batteria non rimovibile e componenti che, se si rompono, spesso non permettono una facile riparazione. Inoltre non si possono aggiornare.

Tutto questo ha anche un effetto collaterale sgradevole, ovvero la creazione di molta "spazzatura". Hakkens ha quindi pensato che il miglior telefono non è solo quello che può mutare nel tempo, tenendo il passo della tecnologia che avanza, ma anche quello che può essere riparato facilmente anziché sostituito.

Nasce così il progetto Phonebloks, grazie al quale il possessore di un telefono può cambiare schermo, fotocamera, componenti hardware come la CPU e tanto altro - tutto - semplicemente sostituendo dei singoli blocchi, che sono collegati a un unico circuito stampato. In verità si tratta di una sorta di "basetta" in cui incastonare i vari moduli - che si possono scegliere e acquistare da una sorta di "editor" in cloud, un "app store per l'hardware".

Una pagina su Thunderclap permette di seguire lo sviluppo. Un progetto da sogno, e certamente divergente rispetto al trend del momento: terminali sempre più chiusi e controllati, che se si rompono non si possono riparare, se non rimandandoli al produttore. Phoneblocks, per ora una soluzione sulla carta, forse meriterebbe di vedere la luce e ottenere successo, anche solo come "segnale" per i colossi del settore.