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Pro
- ANC efficace per la fascia di prezzo
- Eccellente comfort
- Batteria della custodia sostituibile dall'utente
- Modalità trasparenza naturale
- Buona autonomia
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Contro
- Assenza di ricarica wireless per la custodia
- Nessun controllo volume tramite swipe
- Supporto codec limitato a SBC e AAC
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Le Google Pixel Buds 2a rappresentano il tentativo di portare le funzionalità premium della gamma Pro in un segmento di prezzo più accessibile, posizionandosi a 149 euro nel mercato italiano. Si tratta della prima iterazione della A-Series a integrare la cancellazione attiva del rumore. Nonostante la compatibilità bluetooth estesa, questi auricolari si rivolgono principalmente agli utenti dell'ecosistema Android, in particolare a chi possiede dispositivi Pixel, offrendo un'integrazione software profonda che include l'accesso a Gemini Live.
Nel panorama degli auricolari true wireless di fascia media, le Pixel Buds 2a si trovano a competere direttamente con prodotti come i Samsung Galaxy Buds, i Nothing Ear (base) e la gamma CMF di Nothing, tutti posizionati in una fascia di prezzo compresa tra 100 e 150 euro. Il confronto più interessante rimane però quello interno alla gamma Google, con le Pixel Buds Pro 2 vendute a 249 euro, che offrono funzionalità aggiuntive ma con un differenziale di prezzo significativo. Rispetto alla generazione precedente, le Pixel Buds 2a introducono il chip Google Tensor A1, lo stesso presente sulle Pro 2, driver da 11mm invece di 12mm, la certificazione IP54 rispetto alla IPX4, e naturalmente il sistema Silent Seal 1.5 per la cancellazione attiva del rumore.
Le principali rinunce rispetto al modello Pro includono l'assenza della ricarica wireless per la custodia, la mancanza dei controlli di volume tramite swipe sugli auricolari, l'audio spaziale privo del tracking dei movimenti della testa, l'assenza della modalità gaming a bassa latenza e una batteria complessivamente ridotta. Non supportano codec audio di alta qualità come LDAC o aptX, limitandosi a SBC e AAC.
Recensione in un minuto
Le Google Pixel Buds 2a sono auricolari true wireless che portano la cancellazione attiva del rumore nella gamma economica di Google, mantenendo un buon equilibrio tra prestazioni e prezzo. Il chip Tensor A1 gestisce efficacemente l'ANC Silent Seal 1.5, che secondo Google offre una riduzione del rumore 1.5 volte superiore rispetto ai Pixel Buds Pro originali, filtrando bene i rumori costanti come traffico e climatizzazione, anche se non raggiunge i livelli dei modelli top di gamma. Il driver dinamico da 11mm restituisce un suono bilanciato con bassi presenti ma controllati, medi definiti e alti chiari, personalizzabile tramite un equalizzatore a cinque bande, anche se la risposta in frequenza presenta alcune irregolarità nella gamma medio alta e alta.
Il comfort è eccellente grazie al peso di soli 4,7 grammi per auricolare e al design con stabilizzatore girevole che permette di regolare l'aderenza, anche se alcuni utenti potrebbero avere difficoltà a ottenere una chiusura perfetta del condotto uditivo. La modalità trasparenza risulta naturale e priva di artefatti digitali, superiore a molti competitor della stessa fascia. L'autonomia dichiarata di 7 ore con ANC attivo e 20 ore totali con la custodia è confermata dai test, con la possibilità di ottenere fino a 10 ore singole disattivando la cancellazione del rumore. Una caratteristica distintiva è la batteria della custodia sostituibile dall'utente con un semplice cacciavite Torx, una rarità nel segmento che migliora significativamente la durabilità del prodotto.
Le limitazioni principali riguardano l'assenza della ricarica wireless, i controlli touch che non includono la regolazione del volume tramite swipe (presente sulle Pro 2), il supporto codec limitato a SBC e AAC che esclude formati ad alta risoluzione, e un ANC che mostra un gap di isolamento nella gamma alta lasciando passare suoni acuti come lo strappo della carta o il tintinnio di chiavi. Il prezzo di lancio di 149 euro è corretto ma non aggressivo. Se siete utenti Android, e specialmente Pixel, valutate questi auricolari se il prezzo non è un problema, altrimenti potreste provare ad attendere qualche offerta per uno sconto di 20-30 euro.
Come sono fatti
Le Google Pixel Buds 2a adottano un design compatto che riprende le linee delle Pixel Buds Pro 2, con dimensioni contenute di 23,1 x 16,0 x 17,8 millimetri per gli auricolari in taglia media e un peso dichiarato di 4,7 grammi ciascuno. La custodia di ricarica misura 50,0 x 24,5 x 57,2 millimetri con un peso totale di 47,6 grammi comprensivo degli auricolari, risultando più compatta rispetto al modello Pro 2 ma rinunciando ad alcune funzionalità come la ricarica wireless e l'altoparlante integrato per il ritrovamento tramite l'app Find My Device. Il design prevede due colorazioni disponibili, Hazel (un grigio-verde sobrio) e Iris (viola-ametista), realizzate con oltre il 40% di materiali riciclati, inclusi magneti con terre rare completamente riciclate, stagno riciclato al 100% e cobalto della batteria riciclato al 100%.
La certificazione IP54 per gli auricolari garantisce protezione contro polvere e schizzi d'acqua, mentre la custodia ha una certificazione IPX4. Questo rappresenta un miglioramento rispetto ai Pixel Buds A-Series che avevano solo certificazione IPX4 per gli auricolari. Il sistema di stabilizzazione prevede un'aletta interna che s'incastra nel padiglione auricolare e può essere ruotata in senso antiorario per aumentare l'aderenza o in senso orario per una vestibilità più rilassata. Nella confezione sono inclusi quattro inserti in silicone nelle taglie extra small, small, medium (preinstallati) e large, permettendo una personalizzazione che risulta essenziale per ottenere un buon isolamento passivo e massimizzare l'efficacia dell'ANC.
Il cuore tecnico è rappresentato dal processore Google Tensor A1, lo stesso utilizzato sulle Pixel Buds Pro 2, che gestisce il Bluetooth 5.4, il sistema LE Audio, la cancellazione attiva del rumore Silent Seal 1.5 e le funzioni d'intelligenza artificiale come l'integrazione con Gemini. Il driver è un'unità dinamica personalizzata da 11 millimetri, leggermente più piccola rispetto ai 12mm dei Pixel Buds A-Series ma comunque capace di fornire una risposta adeguata su tutto lo spettro. Ogni auricolare include due microfoni con coperture mesh anti-vento, supportati da algoritmi d'IA per la riduzione del rumore di fondo durante le chiamate, anche se manca il sistema beamforming dedicato presente sulle Pro 2.
La connettività Bluetooth 5.4 supporta il profilo Super Wideband per chiamate ad alta qualità su dispositivi compatibili Android 14 o superiori e Pixel 8 o successivi. Il sistema multipoint consente di mantenere la connessione simultanea con due dispositivi, mentre l'audio switch permette il passaggio automatico tra più dispositivi Android associati allo stesso account Google basandosi sull'attività dell'utente. I codec audio supportati si limitano a SBC e AAC, escludendo opzioni ad alta risoluzione come aptX, aptX HD o LDAC. Questa scelta rappresenta una limitazione per gli audiofili ma risulta adeguata per lo streaming da servizi come Spotify o YouTube Music che non offrono comunque qualità lossless di default.
Il sistema di controlli touch prevede tap singolo per play/pausa, doppio tap per saltare alla traccia successiva, triplo tap per tornare alla traccia precedente, e pressione prolungata per attivare l'assistente vocale o cambiare modalità ANC. Manca la possibilità di controllare il volume tramite swipe verticale sugli auricolari, funzione presente sulle Pro 2, costringendo l'utente a utilizzare i controlli del dispositivo sorgente o comandi vocali. I sensori di prossimità infrarossi rilevano l'inserimento e la rimozione degli auricolari, attivando automaticamente la riproduzione o mettendola in pausa, mentre un sensore ad effetto Hall nella custodia rileva l'apertura e la chiusura.
L'equalizzatore integrato nell'app Pixel Buds offre cinque bande di regolazione con sette preset predefiniti: Predefinita, Bassi leggeri, Bassi potenti, Bilanciata, Voce più intensa, Chiarezza, e Ultima salvata che memorizza l'ultima configurazione personalizzata. La modalità Hearing Wellness monitora i livelli di esposizione sonora nel tempo per prevenire danni all'udito da ascolto prolungato a volumi eccessivi. Il sistema Silent Seal 1.5 utilizza algoritmi che si adattano alla forma dell'orecchio e all'ambiente circostante, elaborando il segnale audio a una velocità dichiarata di 3 milioni di volte al secondo per filtrare i rumori indesiderati mantenendo intatta la qualità della musica.
La batteria degli auricolari non è sostituibile dall'utente, una caratteristica comune nella totalità degli auricolari true wireless, ma la batteria della custodia può essere sostituita autonomamente rimuovendo due viti Torx Plus 5IP da 6,2mm e sfilando il corpo principale dal guscio inferiore. Google promette la disponibilità di batterie sostitutive per cinque anni oltre la fine del ciclo vita del prodotto, anche se al momento della recensione non sono stati annunciati i prezzi per queste componenti. Questa scelta progettuale rappresenta un passo avanti in termini di riparabilità e sostenibilità, anche se limitato rispetto a soluzioni come i Fairphone Fairbuds che permettono la sostituzione delle batterie anche negli auricolari stessi.
Esperienza d'uso
L'esperienza d'uso delle Pixel Buds 2a inizia con il processo di accoppiamento, particolarmente fluido su dispositivi Android grazie alla tecnologia Fast Pair che fa comparire una notifica automatica sullo schermo quando si apre la custodia per la prima volta, richiedendo un semplice tap per completare l'associazione. Su smartphone Pixel la gestione avviene direttamente dalle impostazioni di sistema senza necessità di app dedicata, mentre su altri dispositivi Android è necessario scaricare l'app Google Pixel Buds dal Play Store. Gli utenti iPhone possono utilizzare gli auricolari tramite normale accoppiamento Bluetooth ma perdono l'accesso a tutte le funzionalità avanzate.
Il comfort di utilizzo prolungato è uno dei punti di forza di questi auricolari, con sessioni di ascolto che superano le quattro ore consecutive senza generare fastidio o pressione eccessiva nel canale auricolare. Il sistema twist-to-adjust richiede alcuni tentativi iniziali per capire la corretta angolazione, ma una volta trovata la posizione ideale gli auricolari rimangono saldi anche durante attività fisica moderata come jogging o allenamenti in palestra.
L'integrazione con l'ecosistema Google rappresenta probabilmente il valore aggiunto più significativo rispetto a competitor multi-piattaforma. L'accesso a Gemini tramite il comando vocale o la pressione prolungata permette di effettuare richieste complesse come riassumere email non lette, creare playlist contestuali o aggiungere eventi al calendario senza estrarre lo smartphone. Gemini Live consente conversazioni più naturali e fluide con l'assistente AI, anche se la qualità dell'esperienza dipende fortemente dalla connessione internet disponibile e dalla rumorosità dell'ambiente circostante. La funzione di traduzione in tempo reale, eredità delle precedenti generazioni di Pixel Buds, continua a funzionare discretamente per conversazioni basilari ma presenta ancora latenze percettibili e imprecisioni con frasi idiomatiche o linguaggio tecnico.
I controlli touch si rivelano complessivamente reattivi ma non perfetti. Il tap singolo per play/pausa e i doppi/tripli tap per il cambio traccia funzionano nella maggior parte dei casi, anche se ci sono occasionali mancate risposte o attivazioni accidentali quando si regola la posizione degli auricolari nelle orecchie. La pressione prolungata per cambiare modalità ANC o attivare l'assistente vocale risulta più affidabile dei tap multipli, probabilmente grazie a una soglia temporale che riduce i falsi positivi. L'impossibilità di controllare il volume tramite swipe è una limitazione fastidiosa, specialmente durante attività fisiche o quando s'indossano guanti, costringendo a estrarre lo smartphone o utilizzare comandi vocali che non sempre risultano pratici in ambienti pubblici.
La stabilità della connessione Bluetooth 5.4 risulta generalmente buona, con pochi episodi d'interruzione audio. La latenza audio durante la visione di video su piattaforme come Netflix, YouTube o Disney+ è impercettibile, con audio e video perfettamente sincronizzati. L'assenza di una modalità gaming dedicata a bassa latenza, presente invece sulle Pro 2, si fa notare nei giochi competitivi dove anche ritardi minimi possono influenzare l'esperienza, con giochi frenetici come PUBG Mobile che mostrano un delay percettibile tra azioni visive e feedback audio. Per giochi casual o puzzle game questo non rappresenta un problema significativo.
Il sistema multipoint permette di mantenere la connessione simultanea con due dispositivi, con passaggio automatico basato su priorità predefinite (chiamate e videochiamate hanno precedenza su contenuti multimediali, che a loro volta hanno precedenza su notifiche e suoni di sistema). Il funzionamento pratico risulta generalmente fluido, anche se il passaggio non è sempre istantaneo e può richiedere alcuni secondi, durante i quali l'audio viene messo in pausa. L'audio switch tra dispositivi Android associati allo stesso account Google funziona discretamente ma non è veloce come l'integrazione proprietaria di Apple con gli AirPods nell'ecosistema iOS. Disattivare il multipoint dalle impostazioni dell'app rende la connessione leggermente più stabile e consuma marginalmente meno batteria, un compromesso da valutare in base alle proprie esigenze.
Qualità audio e ANC
La qualità audio durante l'ascolto musicale risulta bilanciata e piacevole per la maggior parte dei generi, con bassi sufficientemente corposi per musica pop ed elettronica senza sovrastare le frequenze medie dove si concentrano le voci. Qualche imprecisione nella medio alta che si traduce in una leggera perdita di chiarezza su alcuni strumenti musicali che rendono la resa un po' compressa. Si tratta tuttavia di difetti percepibili solo alle orecchie più esperte, difficilmente la maggior parte della gente si renderà conto di questo piccolo difetto.
L'efficacia della cancellazione attiva del rumore varia in base alla qualità di adesione all'orecchio che è possibile ottenere. In condizioni ottimali è possibile filtrare la maggior parte del rumore esterno, senza raggiungere l'efficacia di modelli come le Sony WF-1000XM5 (qui la nostra recensione) o le Bose QuietComfort Earbuds, ma considerando la fascia di prezzo il risultato è ottimo. L'ANC si dimostra efficace nel filtrare rumori costanti come il ronzio di condizionatori, il traffico urbano a distanza e il rumore di fondo in ambienti chiusi. Le limitazioni emergono con rumori variabili ad alta frequenza come conversazioni vicine, il pianto di bambini o suoni improvvisi, dove il sistema Silent Seal 1.5 fatica a mantenere lo stesso livello di isolamento delle Pro 2 con Silent Seal 2.0.
Chiamate vocali
Le chiamate vocali beneficiano del sistema Clear Calling con intelligenza artificiale che riduce i rumori di fondo, risultando sufficientemente chiare anche in ambienti moderatamente rumorosi come strade trafficate o caffetterie. Le coperture mesh anti-vento fanno un buon lavoro nel limitare i disturbi causati dal vento, anche se in condizioni particolarmente ventose alcuni rumori riescono comunque a passare. Il sistema microfonico risulta inferiore rispetto alle Pro 2 che integrano beamforming dedicato e un accelerometro vocale per captare le vibrazioni ossee, tecnologie che permettono una maggiore focalizzazione sulla voce dell'utente in scenari estremi. Per videochiamate professionali in ambienti controllati o chiamate occasionali la qualità è più che adeguata.
Autonomia
L'autonomia reale rispecchia sostanzialmente le dichiarazioni di Google. Durante test con riproduzione musicale continua al 50% del volume con ANC attivo, gli auricolari hanno superato le 7 ore prima di richiedere ricarica, mentre con ANC disattivo si sono spinti oltre le 10 ore. La custodia fornisce circa due ricariche complete aggiuntive, portando l'autonomia totale a circa 20 ore con ANC attivo e 27 ore senza. La funzione di ricarica rapida mantiene le promesse, con 5 minuti nella custodia che garantiscono circa un'ora di riproduzione con ANC attivo, utile per situazioni d'emergenza. L'assenza della ricarica wireless per la custodia si fa sentire nell'uso quotidiano per chi è abituato a poggiare gli auricolari su un pad di ricarica sulla scrivania o sul comodino, costringendo a tenere sempre a portata di mano un cavo USB-C.
Verdetto
Le Google Pixel Buds 2a centrano l'obiettivo di portare funzionalità premium in una fascia di prezzo più bassa, offrendo per 149 euro (le trovate su Amazon) una combinazione di cancellazione attiva del rumore, buona qualità audio, comfort superiore e integrazione profonda con l'ecosistema Android . Il processore Tensor A1 dimostra che Google può competere tecnicamente anche nel segmento medio, gestendo efficacemente ANC, elaborazione audio e funzioni AI senza compromessi evidenti rispetto alle soluzioni premium. La batteria sostituibile nella custodia rappresenta un passo avanti concreto verso la sostenibilità, caratteristica rara negli auricolari true wireless che dovrebbe diventare uno standard di settore.
Tra i punti di forza c'è il rapporto qualità-prezzo, il comfort prolungato, la modalità trasparenza naturale e l'ANC efficace sui rumori costanti. L'autonomia di 7 ore singole con ANC attivo è superiore alla media della categoria e sufficiente per giornate lavorative complete o voli intercontinentali.
Le limitazioni più significative riguardano aspetti che potrebbero essere determinanti per specifiche categorie di utenti. L'assenza della ricarica wireless per la custodia rappresenta una comodità in meno nell'uso quotidiano. Il supporto codec limitato a SBC e AAC esclude gli audiofili che utilizzano servizi streaming lossless come Tidal HiFi, che potrebbero trovare maggiore soddisfazione in alternative come i Nothing Ear (3) o i Samsung Galaxy Buds che supportano codec proprietari più efficienti. I controlli touch senza regolazione volume tramite swipe risultano meno comodi rispetto ai Pro 2, costringendo a interazioni con lo smartphone o comandi vocali che non sempre sono pratici in ambienti pubblici o rumorosi.
Chi dovrebbe acquistare le Pixel Buds 2a? Primariamente utenti Android, in particolare chi possiede smartphone Pixel, che apprezzano l'integrazione trasparente con servizi Google come Gemini, traduzione in tempo reale e Fast Pair. Utenti che cercano auricolari comodi per ascolto prolungato con autonomia superiore alla media e un suono bilanciato senza enfasi. Chi valorizza la sostenibilità e la possibilità di prolungare la vita del prodotto attraverso la sostituzione della batteria della custodia può considerarle una scelta più responsabile rispetto a competitor sigillati. Infine, utenti con budget limitato che desiderano ANC efficace e funzionalità smart senza spendere oltre 200 euro per modelli flagship.
Chi dovrebbe invece orientarsi altrove? Utenti iPhone che perderebbero tutte le funzionalità software avanzate e farebbero meglio a considerare AirPods 4 o alternative multi-piattaforma con app iOS dedicata. Audiofili che richiedono supporto codec hi-res, risposta in frequenza più lineare e driver di qualità superiore dovrebbero guardare a soluzioni più costose come i Sony WF-1000XM5 o i Sennheiser Momentum True Wireless 4. Chi necessita del miglior ANC possibile per ambienti estremamente rumorosi come aerei o cantieri dovrebbe investire in top di gamma come le Bose QuietComfort Earbuds o Apple AirPods Pro 3 che offrono prestazioni superiori in questo specifico ambito. Infine, chi è disposto a spendere di più potrebbe considerare direttamente le Pixel Buds Pro 2 che aggiungono la ricarica wireless, batteria superiore, audio spaziale con head tracking, modalità gaming e ANC Silent Seal 2.0.