PlayBook alla prova: un tablet a dir poco disastroso

La prima prova del PlayBook fa emergere una lista infinita di difetti che penalizzano fortemente il PlayBook. Il tablet di RIM deve essere costantemente connesso al BlackBerry per poter usare posta, calendario e rubrica degli appuntamenti. Ha un'autonomia di cinque ore e non ha programmi di gestione delle video chat. Inoltre mancano le app.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un giornalista del Wall Street Journal ha messo alla prova il PlayBook. Il concorrente dell'iPad ha un sistema operativo con un'interfaccia piacevole e un buon browser, ma i difetti superano i pregi. Non ci sono interfacce di connessione alla rete cellulare, mancano programmi di base come il gestore di posta elettronica, la rubrica dei contatti, il calendario. Mancano anche un programma di gestione delle video chat e la condivisione delle immagini. L'autonomia si ferma a 5 ore.

RIM BlackBerry PlayBook

L'elemento di distinzione del PlayBook rispetto a tutti i concorrenti è noto ormai da tempo: invece dei sistemi operativi Android standard o di iOS c'è il sistema proprietario QNX di RIM. Secondo il giornalista che lo ha provato è bello e veloce e ha un'interfaccia utente piacevole. Peccato che questo sembri l'unico aspetto positivo del nuovo tablet canadese.

Nonostante il prezzo di 500 dollari (BlackBerry PlayBook ad aprile. Costa come l'iPad), il PlayBook non è di fatto un prodotto indipendente. Per poter usare mail, rubrica e tutte le applicazioni che abbiamo elencato bisogna per forza collegare il PlayBook al BlackBerry mediante Bluetooth. Solo dopo aver messo in comunicazione i due strumenti di RIM, tramite un sistema soprannominato Bridge, le applicazioni che servono a chi ha comprato un tablet per lavorare compariranno in pop-up sullo schermo.

Il gestore delle immagini non consente la condivisione dei contenuti - clicca per ingrandire

Il giornalista del Wall Street Journal che ha condotto il test di cinque giorni ha anche rilevato che le applicazioni si disattivano (perdendo tutti i dati inseriti dal tablet) non appena viene interrotta la connessione Bluetooth.

Oltre tutto, questa simbiosi fra i due strumenti di RIM è per ora esclusiva: nonostante l'azienda abbia affermato che il PlayBook sarà compatibile con altri smartphone, per ora la connessione sicura Bridge (che sarebbe il plus per l'utenza aziendale) funziona solo con il BlackBerry. La soluzione per aggirare il problema a dire il vero ci sarebbe: basterebbe spostare tutti contenuti su Gmail, Google Docs e sugli altri strumenti di Google per potervi accedere in completa libertà, ma a questo punto perché compare il PlayBook al posto di un altro tablet qualsiasi?

RIM ha comunicato al The Wall Street Journal che sta pensando di integrare anche nel PlayBook i programmi per email, contatti, calendario e altre funzioni di base, tramite aggiornamenti software, ma non saranno disponibili fino a questa estate.