PlayBook: pregi, ma soprattutto difetti
Se i difetti del PlayBook finora elencati vi sembrano gravi, sappiate che non sono gli unici. Sul PlayBook non si possono sfruttare le 27.000 applicazioni per BlackBerry: ne funzionano sì e no circa 3.000, ossia quelle per ora realizzate appositamente per il tablet. Anche in questo caso RIM ha promesso che il numero delle apps aumenterà , inglobando anche le applicazioni Android con le quali sarà compatibile (BlackBerry PlayBook compatibile con le app Android).
La presenza di webcam frontale e posteriore di alta qualità è inficiata dalla mancanza di un programma di video-chat, che sarà disponibile in un secondo momento. Mancano anche le librerie video online dalle quali scaricare contenuti. Inoltre, il programma preinstallato di gestione delle foto non integra la funzionalità per la condivisione dei contenuti, e non si possono inserire web apps nella schermata home.
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Infine, i test di autonomia condotti con luminosità dello schermo al 75% e Wi-Fi attivato è stata di cinque ore, durante le quali è stato riprodotto un film in loop. Lo stesso test, con Wi-Fi spento, ha registrato sei ore: comunque meno delle 10 ore dell'iPad 2 (RIM PlayBook batte l'iPad nell'autonomia, forse). Inoltre, il giornalista del Wall Street si è imbattuto in un paio bug, fra cui un blocco della memoria durante l'aggiornamento di un'applicazione.
Il browser, che a volte è lento a caricare, in ogni caso si salva da questa sequela di problemi perché visualizza correttamente anche i siti non ottimizzati per i tablet, e non ha difficoltà nella riproduzione dei video in Flash e dei siti Flash (BlackBerry PlayBook batte l'iPad, ecco il video). Dal test esce bene anche la qualità costruttiva: il rivestimento è robusto e la parte posteriore ha un piacevole trattamento gommato. C'è da dire che il PlayBook ha uno spessore del 14% più alto dell'iPad 2, però è di circa un terzo più leggero. Il peso contenuto, combinato con le dimensioni complessive inferiori dovute al display da 7 pollici, consentono al PlayBook di attirare l'attenzione di coloro che reputano l'iPad troppo ingombrante da portarsi dietro.