Qualcomm ha sporto una controdenuncia verso Apple. L'azienda di San Diego risponde dunque all'azione legale avviata dall'azienda di Cupertino a gennaio 2017, quando è stato richiesto 1 miliardo di dollari di risarcimento per pratiche anticompetitive sulla licenza di brevetti essenziali legati alla connettività cellulare. Una situazione che appare complessa e di difficile risoluzione.
La querela di Qualcomm si compone di ben 134 pagine ed è stata depositata presso il Tribunale distrettuale della California. La difesa dell'azienda di San Diego è basata su 35 punti specifici che vanno a controbattere altrettante accuse mosse da Apple, concludendo come l'obiettivo del colosso di Cupertino sia semplicemente quello di ottenere dei costi di licenza più bassi.
Tutto ruota attorno ai modem per dispositivi mobili, una componentistica essenziale per gli smartphone e sulla quale Qualcomm è leader indiscussa grazie ad una serie di brevetti depositati negli anni. Apple, così come le altre aziende, hanno dovuto necessariamente stringere accordi con l'azienda di San Diego, situazione che ha contribuito a creare questa diatriba legale.
Qualcomm, come si evince dalla querela depositata, è fermamente convinta che Apple non abbia subito alcun danneggiamento economico concreto nella concessione delle licenze sui brevetti, ritenendo dunque completamente infondata la richiesta di risarcimento pari ad 1 miliardo di dollari.
Ma non è tutto, in quanto l'azienda produttrice dei SoC Snapdragon afferma che il colosso di Cupertino abbia violato più volte l'accordo esistente tra le parti, trattenendo arbitrariamente degli importi sulle royalties e giustificandoli come costi di licenza in relazione ad altri contratti in essere con aziende terze.
Un quadro che si completerebbe, sempre secondo Qualcomm, con il tentativo di essere messa in cattiva luce da Apple, che avrebbe disattivato alcune funzionalità sui chipset dei modem integrati su iPhone 7, nella logica di favorire i modelli del medesimo smartphone equipaggiati con modem realizzati da Intel.
"Apple non ha il diritto di contestare il valore del nostro portafoglio brevetti, così come altre centinaia di licenziatari. Per anni sono state riconosciute le royalties che riflettono l'effettivo valore dei nostri brevetti, ma ora l'azienda di Cupertino tenta di obbligarci a concedere queste licenze ad un prezzo più basso, giustificando il tutto sulla base di un inesistente abuso di monopolio", questo è quanto dichiarato da Qualcomm.
Una situazione estremamente complessa, soprattutto considerando il periodo specifico. Apple è infatti a lavoro sulla nuova generazione di iPhone che, sulla base di un accordo quinquennale, dovrebbero essere equipaggiati proprio con modem Qualcomm, come del resto già avvenuto per buona parte dei dispositivi mobili della mela.
In tal senso però occorre ricordare la presentazione da parte di Intel del chip modem XMM 7560, avvenuta a febbraio 2017. Il Baseband Processor supporta le categorie LTE 16/13, con velocità massima in download di 1 Gbps e di 225 Mbps in upload. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe trattarsi del modem che segnerà l'abbandono delle soluzioni Qualcomm da parte di Apple.
Molto interessante dunque verificare l'evoluzione legale di questa vicenda, senza dimenticare come una parte importante degli utili Qualcomm derivi proprio dalle licenze dei brevetti. Staremo a vedere quale sarà la prossima mossa sulla scacchiera.