Quale applicazione VoIP consuma più dati?

WhatsApp, Skype, Line, Viber, Facebook Messenger, Google Hangouts a confronto per scoprire qual è l'applicazione che consuma più dati. Un parametro raramente preso in considerazione ma ciò nonostante molto importante.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Introduzione

Oggigiorno ci sono molte applicazioni per smartphone che permettono di fare chiamate VoIP, usando cioè la connessione dati invece della classica linea vocale.

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Il vantaggio è che non si paga la tariffa a tempo, o non si scalano i minuti che abbiamo inclusi con l'abbonamento. Inoltre questo metodo è particolarmente interessante per chi ha contatti all'estero, perché si evitano gli alti costi di una chiamata internazionale. L'ultimo arrivato in quest'arena è WhatsApp, di cui si è parlato moltissimo.

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Una chiamata VoIP tuttavia non è totalmente gratuita, perché per ogni comunicazione vengono "consumati" dei dati. Generalmente ogni abbonamento o SIM ricaricabile è abbinata a un certo quantitativo di dati al mese - tipicamente 2 gigabyte, a volte di più - che saranno via via erosi dalla navigazione web, dall'uso di applicazioni, dallo streaming musicale e anche dalle chiamate VoIP.

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Se usate intensamente il vostro smartphone, quindi, aggiungere le chiamate VoIP alle altre attività è relativamente rischioso. Si potrebbe finire senza dati disponibili a metà mese, e questa è una prospettiva che nessuno vuole affrontare. Ci siamo chiesti allora come se la cavano le applicazioni VoIP più comuni da questo punto di vista, e le abbiamo messe a confronto per capire qual è la più vantaggiosa da questo punto di vista.

Fermo restando che sceglieremo sempre l'applicazione che usano tutti i nostri contatti o la maggior parte, il risultato di questo piccolo esperimento potrebbe spingere più persone a scegliere un'applicazione meno conosciuta - magari solo per chiamare quei due o tre contatti che sente più di frequente. Speriamo che sia utile anche a qualcuno di voi.

Metodologia

Abbiamo installato tutte le applicazioni su un Honor Holly che avevamo già in redazione dopo averne fatto la recensione. È uno smartphone economico non particolarmente brillante, ma può gestire le applicazioni in oggetto senza particolari problemi. Inoltre è il tipo di smartphone, piuttosto economico, scelto dalla maggior parte dei consumatori e soprattutto da chi è attento a limitare le spese in ogni modo possibile.

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Per misurare il consumo dei dati abbiamo usato l'applicazione Data Monitor, che si trova gratuitamente su Google Play. In teoria si può fare anche con il misuratore di consumo integrato in Android 4.4.2 (la versione installata sull'Honor Holly), ma con quest'applicazione abbiamo una maggiore flessibilità e più precisione. Soprattutto con Data Monitor (o app equivalenti) possiamo azzerare il conteggio a ogni misurazione, evitando che si accumuli il margine di errore.

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Per ogni applicazione abbiamo eseguito una chiamata VoIP verso un altro dispositivo, computer desktop o smartphone connesso in Wi-Fi. Abbiamo riattaccato dopo un minuto, e poi preso nota del consumo dati registrato da Data Monitor. Per ogni applicazione abbiamo raccolto in questo modo tre diverse misurazioni per ottenere un valore medio che rifletta il consumo di ognuna.

Durante i test i telefoni e i computer erano in un ambiente controllato, poiché la quantità di dati cambia anche in base ai suoni/rumori inviati. Abbiamo ripetuto il test più volte appunto per limitare il margine d'errore.

I valori riportati in questa analisi sono comunque indicativi, e un riferimento per confrontare le applicazioni prese in considerazione.