L'Elephone P9000 è arrivato quasi di soppiatto in redazione, un paio di settimane fa. Chiuso in una confezione di plastica rigida bianca, ci aspettava uno smartphone Android 6.0 da 5,5 pollici, che a prima vista si è presentato molto bene.
Al primo impatto si notano le cornici molto sottili a destra e a sinistra dello schermo. Un dettaglio che fa sembrare il P9000 uno smartphone più lussuoso di tanti altri concorrenti. Tutto intorno gira una cornice in metallo, che conferisce eleganza e solidità all'insieme. Una cornice che si unisce al vetro con un angolo netto ma non affilato.
Il lato destro ha due pulsanti, attivazione e volume. Sopra troviamo la presa jack da 3,5 mm per le cuffie, a destra il cassettino per SIM e microSD (o seconda SIM). C'è anche un terzo pulsante: premendolo a lungo si passa al profilo silenzioso (solo vibrazione) mentre con una pressione normale si avvia un'applicazione a scelta. Sotto ci sono invece due feritoie (ma un solo altoparlante) e il connettore USB-C.
La cornice di metallo ha una forte smussatura verso il lato posteriore, che rende un po' più snello il design dell'Elephone P9000. Un dettaglio importante per un 5,5 pollici, che per natura ha dimensioni abbondanti – qualsiasi piccola soluzione che lo renda meno "ingombrante" è la benvenuta.
La copertura posteriore, infine, è fatta di un materiale ruvido che ricorda lo OnePlus One, ma la qualità non è altrettanto alta. Dà una maggiore grip, è bella da vedere ma si sporca troppo facilmente. Ancora peggio, è molto difficile da pulire.
Sempre dietro abbiamo anche la fotocamera, che esce in modo netto dal corpo del telefono, affiancata dal doppio flash LED e dal laser usato per l'autofocus (ci torniamo dopo). Sotto alla fotocamera c'è poi il sensore per impronte digitali: diciamo subito che questo è l'elemento peggiore. Spesso e volentieri non riconosce l'impronta, e ci ha costretti più di una volta a inserire il PIN. Solo occasionalmente il telefono si sblocca al primo colpo, tanto raramente che ogni volta ho detto "ma dai?". Sarebbe stato meglio non metterlo del tutto.
Nell'insieme è uno smartphone ben fatto e bello da vedere.
Schermo e Audio
Lo schermo da 5,5 pollici usa un pannello IPS LCD con risoluzione FullHD. Molto bello a prima vista, propone colori abbastanza precisi e una luminosità massima molto alta – si riesce a vedere bene anche all'esterno. Per mantenere la buona resa cromatica bisogna però tenerlo alla giusta angolazione, perché non appena si inclina i colori cambiano – nessun problema invece per la leggibilità dei testi. La luminosità adattiva funziona sempre molto bene, rispondendo con velocità e precisione alle variazioni di luce ambientale.
Il singolo altoparlante integrato è poco potente, e se si alza oltre il 60% la distorsione diventa molto forte. Andando fino al massimo anche il parlato risulta quasi incomprensibile. Va bene per comprendere l'audio di un video, come vivavoce in un ambiente molto tranquillo. Per sentire musica o guardarsi un film sarà doveroso l'uso delle cuffie. La capsula telefonica invece funziona alla perfezione, e la voce dell'interlocutore risulta sempre chiara e cristallina.
Prestazioni e autonomia
All'interno dell'Elephone P900 troviamo una piattaforma hardware di tutto rispetto, basata sul processore Mediatek MT6755, noto anche come Hellio P10. Si tratta di un SoC di fascia media che include otto core Cortex-A53 impostati a 2 GHz, insieme alla GPU Mali-T860. Un prodotto davvero potente, soprattutto considerato che è di fascia media. Ci sono anche 3 GB di RAM e 32 GB di memoria interna, de quali circa 25 effettivamente disponibili.
Il risultato è uno smartphone sempre fluido e reattivo, senza mai il minimo inceppamento. Davvero fantastico per un prodotto in questa fascia di prezzo, anche se in generale cominciamo ad aspettarci sempre prestazioni di questo tipo anche sotto i 250 euro.
L'autonomia invece non è altrettanto entusiasmante. La batteria da 3.000 mAh forse è sottodimensionata per un dispositivo del genere, o forse manca qualche ritocco al software che possa aiutare a ridurre i consumi. Fatto sta che l'Elephone P9000 dura una giornata scarsa, probabilmente meno se lo usate intensamente. Se pensate di avviare qualche gioco o anche solo ascoltare musica in streaming, meglio portarsi dietro una batteria portatile.
A tal proposito, è bene sottolineare che ci vorrà un cavo USB-C; meglio portarselo da casa, perché non si trovano a ogni angolo come i microUSB – almeno non ancora. Dovrete comprarvi il caricatore perché non è incluso nella confezione. Il nostro consiglio è di comprarne uno con ricarica rapida: l'Elephone P9000 è compatibile, e si arriva al 100% in meno di un'ora. Non sostituisce alla pari una grande autonomia, ma è davvero un'ottima cosa.
Software
Dopo un aggiornamento da 800 MB circa, abbiamo provato l'Elephone P900 con l'ultima versione disponibile (20160419) e la patch di sicurezza di marzo 2016. Android è in versione 6.0 nella sua declinazione alternaviva CyanogenOS - ma sono comunque presenti Google Play, i Google Play Services e le app Google. Non è invece presente la funzione Doze per il risparmio energetico, e secondo l'applicazione non ufficiale Check Doze questo smartphone non è compatibile.
Ci si trova praticamente in Android stock, a eccezione di dettagli come l'aspetto delle icone o le immagini di sfondo. Le modifiche di CyanogenOS, probabilmente, però contribuiscono a migliorare le prestazioni.
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La modifica più profonda al software è tuttavia anche la meno visibile, e riguarda il fatto che l'Elephone P9000 ha un unico tasto centrale, e in tal senso riprende pienamente l'approccio dell'iPhone. È possibile visualizzare i classici controlli di Android a schermo, dalle impostazioni, ma di default si usa solo quel singolo tasto: un tocco> Indietro, due tocchi>Home, tocco prolungato>task manager. Può sembrare complicato ma ci si abitua subito ed è anche più comodo del funzionamento abituale di Android.
Nelle impostazioni troviamo anche la possibilità di assegnare un'app al terzo pulsante hardware, quello sul lato destro. Comodo per avviare "al volo" la fotocamera o qualsiasi altra app usiamo spesso.
Sono poi disponibili diversi gesti personalizzati, da usare anche a schermo spento - anche quest'ultima è un'aggiunta che si deve a Cyanogen e non direttamente a Elephone.
Fotocamera e Audio
Dietro all'Elephone P900 troviamo una fotocamera con sensore da 13 megapixel, affiancato da un doppio flash LED e con autofocus laser. Quest'ultimo, secondo Elephone, dovrebbe aiutare a mettere a fuoco soggetti anche molto vicini, ma non abbiamo notato particolari differenze rispetto ad altri smartphone.
Abbiamo avuto modo di fare solo qualche scatto al chiuso, ma se non altro questo ci ha dato la possibilità di valutare la qualità degli scatti con poca luce disponibile – anche se abbiamo acceso i faretti dello studio fotografico per non mettere l'Elephone in una situazione troppo difficile.
Il risultato è quello che si si può aspettare da uno smartphone di fascia media: foto di buona qualità, adatte a stampe di piccole e medie dimensioni, ma il rumore diventa visibile non appena la luce disponibile scende. Inoltre la messa a fuoco laser non è né veloce né particolarmente precisa.
L'applicazione include HDR automatico, alcun filtri, modalità PIP per scattare con entrambe le fotocamere e unire le due immagini in una sola, modalità Panorama, HDR automatico, miglioramento visi e alcune funzioni relativamente comuni. È un'app molto meno ricca di funzioni rispetto, per esempio, a quella proposta da Asus, ma include la stabilizzazione software – magari di tanto in tanto potrebbe rivelarsi utile.
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È inoltre possibile scattare in RAW, fare fino a 40 scatti in sequenza, scattare in 4:3 oppure in 16:9. Si può anche agire sulla sensibilità ISO (100-1600) e bilanciamento del bianco, scattare con un comando vocale o altro. La velocità dell'otturatore è invece sempre automatica.
Nell'insieme la fotocamera dell'Elephone P9000 non è certo eccellente, ma è del tutto allineata a quanto offrono altri telefoni nella stessa fascia di prezzo.
Conclusioni
L'Elephone P9000 si trova su Amazon a 240 euro circa, non molto di più rispetto a quanto lo si paga su Gearbest – spedito però da Hong Kong con tempi più lunghi ed eventuali oneri doganali. Per 30 euro, non vale la pena di prendersi il disturbo.
La vera domanda piuttosto è, vale la pena comprarlo al prezzo proposto? La nostra risposta è no.
L'Elephone P9000 non è uno smartphone senza qualità, anzi è ammirevole sotto molti punti di vista: per i 32 GB di memoria interna per esempio, ma anche per le cornici sottili, il tasto aggiuntivo o le prestazioni. Però il lettore d'impronte è come se non ci fosse, e l'autonomia è solo appena passabile. Inoltre nella confezione c'è solo il cavo USB-C, quindi bisogna mettere in conto un caricatore ed eventualmente un paio di auricolari.
Tutto questo mentre sul mercato si trovano, a prezzi simili o anche inferiori, prodotti come l'Honor 5X o l'Asus ZenFone 2. Anzi, un concorrente diretto di questo Elephone P9000 potrebbe essere l'Asus Zenfone Max, che ha un'autonomia strepitosa. Ha solo 16 GB di memoria e una versione precedente di Android, ma comunque è più conveniente.
A meno non vi interessi particolarmente avere Android 6.0 senza funzione Doze, o andiate matti per il design dell'Elephone P9000, ci sono alternative migliori.
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