Software ed EMUI 4.0

Mate 8 è un phablet di fascia alta, basato su Android, e dotato di molte funzioni avanzate: lettore d'impronte digitali, tecnologie per migliorare l'audio, la connettività e una buona fotocamera.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Software

Il Mate 8 è il primo smartphone Huawei che nasce con Android 6.0, insieme a una versione aggiornata dell'interfaccia EMUI (nota in passato come Emotion User Interface). È la versione 4.0, per la precisione. Per chi non la conoscesse, ricordiamo che è una modifica molto pesante di Android, piena di animazioni brillanti e un sacco di funzioni aggiuntive.

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Ancora una volta, però, le emozioni che suscita in noi non sono del tutto positive. Come negli ultimi anni, la EMUI è ancora è ancora un mix di interessanti scelte di design, anche brillanti, con realizzazioni confuse (o peggio), che risultano scomode e a volte hanno conseguenze impreviste – soprattutto in abbinamento ai servizi Google. Tuttavia prima di parlare della nuova interfaccia, vogliamo fare una precisazione. Se per un utente Android, purista o meno, la EMUI molto probabilmente non piacerà, per chi si avvicina ad Android per la prima volta o meglio ancora per gli utenti iPhone, diverse analogie e semplificazioni faciliteranno l'uso. Indipendetemente però da come la pensiate, è innegabile che abbiamo riscontrato diversi bug, buona parte dei quali risolti con un aggiornamento di oltre 800 MB uscito pochi giorni fa.

Estetica della EMUI 4.0

Se conoscete già la EMUI, questa nuova versione vi risulterà familiare. Ci sono le schermate home, le notifiche, le impostazioni, mentre non c'è il drawer. Tutte le applicazioni installate finiscono quindi nella schermata home (come su iOS), e questa è la differenza principale tra la EMUI e la maggior parte delle altre versioni di Android. Naturalmente questo rende inutile l'opzione "aggiungi icona all'home screen" per le nuove applicazioni.

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È sempre possibile creare cartelle, naturalmente, e Huawei le usa come impostazione predefinita. Dentro a ogni cartella le applicazioni sono organizzate in una griglia 3x3, e l'apertura è rappresentata da una bella animazione. Huawei cerca di "riempire" ogni cartella, e se in una cartella non ci sono almeno 9 applicazioni la griglia 3x3 appare incompleta, un lavoro lasciato a metà.

Poi c'è il fatto che le icone delle applicazioni non di Huawei vengono trasformate in un quadrato dagli angoli arrotondati, e la EMUI applica il suo background. I cerchi diventano quadrati arrotondati; le trasparenze vengono sostituite da sfondi sfumati, con risultati non sempre convincenti. 

Quando si disinstalla un'applicazione, poi, le icone non vengono riorganizzate automaticamente, come accade sempre nel drawer, ma dovrà essere spuntata l'apposita opzione. Bisogna ricordare che di base c'è Android, e nulla vieta d'installare un launcher alternativo, che può anche ripristinare l'App Drawer. Tuttavia dobbiamo valutare il prodotto così come è stato pensato, altrimenti non dovremmo nemmeno parlare del software.