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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

ZTE Axon M

 

ZTE Axon M è un dispositivo che tenta di portare una ventata di novità nel panorama smartphone grazie al doppio schermo e al design ripiegabile.

ZTE Axon M

CONTRO: Prezzo di listino elevato; la maggior parte delle app non si avvantaggia realmente del doppio schermo; fotocamera solo sufficiente; prestazioni di connettività sotto alla media.

VERDETTO: ZTE Axon M è uno smartphone unico nel suo genere. Il prezzo di listino di 899 euro è certamente elevato, troppo in relazione ad alcuni punti deboli che abbiamo individuato. Un dispositivo che cerca di innovare, ma su cui vale la pena puntare solo nel caso di particolari esigenze per le quali il doppio schermo possa rappresentare un punto di forza.

Se cerchiamo qualche novità in ambito smartphone, di certo un prodotto che attira l'attenzione e Axon M, lo smartphone a doppio schermo firmato ZTE. Qualche giorno fà abbiamo pubblicato la recensione di Galaxy S9, e l'abbiamo definito un prodotto solido, con cui molti smartphone di quest'anno dovranno confrontarsi, ma che non ci ha sorpreso. Al contrario Axon M è in grado di suscitare il cosiddetto effetto WOW, ma ciò non significa che sia un prodotto perfetto.

Insomma, così come l'assenza di una vera sorpresa non significa che un prodotto non sia buono, al contrario un prodotto che sorprende non significa che sia perfetto. Axon M è un dispositivo molto particolare, così differente da quello a cui siamo abituati che, ancora dopo dieci giorni d'uso, non sappiamo realmente esprimere un giudizio definitivo. La sensazione è che il potenziale sia enorme, ma un'implementazione convincente è molto difficile.

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Vediamo quindi come è andata la nostra esperienza, cercando di fornirvi tutte le informazioni necessarie per permettervi di capire se possa essere uno smartphone in grado d'incontrare le vostre esigenze.

Com'è fatto

La realizzazione di Axom M è abbastanza elementare, dopotutto. A un normale smartphone è stata aggiunta una cerniera nel bordo destro, a cui è stato collegato un secondo schermo dalle medesime caratteristiche. 

Leggi anche: ZTE Axon M, lo smartphone bello e impossibile

Questa scelta di design implica però ulteriori cambiamenti che incidono sulle modalità d'uso. Prima di tutto il design è abbastanza squadrato, con solo gli angoli arrotondati. Questo consente, affiancando i due schermi, di poter godere di una continuità dell'immagine senza perdere la simmetria. 

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Differenza ancora più impattante è lo spostamento dei pulsanti principali sul lato sinistro dello smartphone. Qui troviamo il pulsante di accensione, che è anche il lettore d'impronte digitali. Poco sotto è presente un tasto personalizzabile, che consente di avviare, di default, il compositore dei numeri veloci e la fotocamera, con doppio click. Il bilanciere del volume è invece posizionato sopra il tasto di accensione.

Nel bordo superiore c'è unicamente il jack dell'audio e sotto il connettore USB-C, con due feritoie dietro cui si nasconde l'altoparlante. La fotocamera è una, ed è posizionata sopra allo schermo principale, quindi davanti. Quando l'attiverete, dovrete ruotare il telefono e usarlo al contrario, sfruttando quindi lo schermo secondario per visualizzare l'immagine inquadrata dalla fotocamera e scattare foto.

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La cerniera è solida, e dei sonori "click" vi comunicheranno la chiusura e apertura totale della stessa. La struttura è completamente in metallo e vetro e il peso, nonché le dimensioni, tra cui lo spessore, sono decisamente sopra alla media. I bordi sono affilati, e nonostante si riesca a impugnarlo bene senza la sensazione che possa sfuggire di mano, le linee dure non comunicano un senso di massimo piacere quando lo si maneggia.

Specifiche tecniche e prestazioni

ZTE Axon M è basato sul SoC Snapdragon 821 di Qualcomm, accoppiato a 4 GB di RAM e alla GPU Adreno 530. Si tratta di una piattaforma hardware che ha caratterizzato gli smartphone Android di fascia alta nella seconda parte del 2016 e, in alcuni casi, anche nella prima parte del 2017 (pensiamo, ad esempio, a LG G6).

Schermo 5.2" Full-HD IPS LCD + 5.2" Full-HD IPS LCD, Gorilla Glass 5, 426 ppi, 16:9
SoC Snapdragon 821 Quad-Core (Dual-Core 2.15 GHz Kryo + Dual-Core 1.6 GHz Kryo)
GPU Adreno 530
RAM 4 GB LPDDR4
Storage 64 GB espandibili tramite micro-SD fino a 256 GB
Fotocamera posteriore non presente
Fotocamera anteriore 20 MP, f/1.8, flash LED dual-tone, registrazione video 4K 30 fps
Connettività Bluetooth 4.2, Wi-Fi ac Dual-Band, A-GPS, jack audio 3.5 mm, NFC
Sicurezza Sensore per il riconoscimento delle impronte digitali integrato nel tasto di accensione
Reti LTE, Bande 2, 4, 5, 12, 20, 29, 30, 66
Ricarica USB Type-C, ricarica rapida Quick Charge 3.0
Batteria 3.180 mAh
Dimensioni 150.9 x 71.6 x 12.2 mm
Peso 230 grammi
Sistema operativo Android 7.1.2 Nougat
Colori Black
Prezzo 899 euro

Nonostante dunque il processore non sia propriamente recente, può essere considerato un SoC ancora attuale. Nelle operazioni quotidiane, ZTE Axon M offre buone prestazioni, senza alcun impuntamento. I problemi sorgono invece con la modalità "Estesa" e "Dual", che coinvolgono entrambi gli schermi.

In questo caso lo Snapdragon 821 mostra il fianco, con un netto calo di prestazioni. Un peccato considerando come queste modalità di utilizzo dovrebbero rappresenare il vero punto di forza di un dispositivo come ZTE Axon M. Non è escluso però che l'azienda cinese possa migliorare la situazione attraverso una maggiore ottimizzazione software.

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Un quadro confermato anche dai risultati ottenuti nei nostri test con diverse piattaforme benchmark. Ad esempio, ZTE Axon M ha totalizzato 171.444 punti su AnTuTu, lontano dagli attuali smartphone di fascia alta (che superano i 200.000) e allineato con i dispositivi caratterizzati da una piattaforma hardware simile (OnePlus 3T 171.982, Huawei Mate 9 171.653).

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Discorso analogo per la parte grafica. L'Adreno 530 è una GPU in grado di restituire buone prestazioni in ambito gaming, ma il gap rispetto a soluzioni hardware più recenti viene evidenziato anche dai benchmark.

Quel pulsante di accensione...

Il cambio di modello d'uso, dettato dallo spostamento del pulsante di accensione sul lato sinistro, nonché la singola fotocamera che viene usata come anteriore e posteriore, è stato abbastanza traumatico.

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Siamo soliti trovare il tasto di accensione e il lettore d'impronte digitali sotto allo schermo, dietro o nel lato destro. Mai, o quasi, invece si trova nel lato sinistro. Non è facile abituarsi a questo cambiamento, infatti è stato l'unico smartphone di quelli provati ultimamente in cui abbiamo sentito la necessità di registrare diverse dita per lo sblocco.

A volte lo impugniamo con la mano destra e usiamo l'indice per sbloccarlo, a volte invece usiamo il pollice o l'indice della mano sinistra. Non sappiamo ancora quale sia il metodo migliore e più efficace, e probabilmente il motivo è che non esista veramente la soluzione ideale. Probabilmente un mancino potrebbe trovarsi a suo agio.

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Un'altra criticità, una volta impugnato, è quella di trovarsi nella situazione in cui non si è in grado di comprendere, nell'immediato, da che parte si sta guardano lo smartphone. Dopotutto sono due schermi identici, e a colpo d'occhio non si percepisce quale schermo si stia guardando. Abbiamo col tempo imparato a prendere l'obiettivo della fotocamera come punto di riferimento, ma ciò non toglie che, quando l'avrete in tasca, solo con il tatto non sia facile capire da che parte lo si sta impugnando.