Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in e il primo ministro indiano Narendra Modi hanno inaugurato oggi in India la più grande fabbrica mondiale di smartphone, di proprietà di Samsung. Situato a Noida, una città satellite della capitale dell'India Delhi, l'impianto dovrebbe consentire di produrre fino a 120 milioni di smartphone l'anno e, stando a quanto riferito da Bloomberg, Samsung ha intenzione di utilizzarlo sia per la realizzazione di smartphone entry level dal costo inferiore ai 100 dollari che per i propri dispositivi top gamma come il recente Galaxy S9.
Nessuna sorpresa per la scelta comunque, visto che tra le economie emergenti quella indiana è una delle più promettenti. Il subcontinente inoltre forma alcuni dei migliori informatici al mondo e rappresenta un bacino di utenza in forte crescita ma ancora fortemente sotto sfruttato.
Il mercato sarebbe formato infatti da almeno 400 milioni di potenziali consumatori, ma nel 2017 le spedizioni di smartphone hanno toccato "appena" 124 milioni di unità e il bacino è molto più ampio, visto che l'India ha una popolazione di più di 1 miliardo di persone.
A causa delle condizioni economiche in cui versa la maggior parte della popolazione indiana però, questo è anche un mercato difficile, sensibile al prezzo e con margini di utile molto stretti. L'India inoltre applica un dazio del 20% a tutti gli smartphone provenienti dall'estero e per questo molte aziende si sono decise a spostare qui parte della propria produzione. A xiaomi e Apple dunque si è aggiunta ora anche Samsung.
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