La SIAE e il Ministero dei Beni culturali stanno pensando all'introduzione di una tassa sui cellulari e sui PC per tutelare i diritti delle opere scaricate illegalmente dal web. Di fatto si tratterebbe di un compenso a copertura della copia privata, e quindi una "follia" – come l'ha definita il Presidente dei Asstel.
Stefano Parisi, Presidente Asstel
"La copia privata è la possibilità che nella stragrande maggioranza dei paesi europei (in Gran Bretagna è vietata) viene data all'utente di effettuare una copia personale delle opere dell'ingegno fono e video. Una direttiva europea del 2001 stabilisce che a fronte di questa possibilità offerta all'utente venga corrisposto un equo compenso ai titolari dei diritti delle opere riprodotte", ha risposto la SIAE. "In tutti i paesi europei, anche sui nuovi prodotti (telefoni cellulari, hard disk, chiavette usb ecc.) c'è l'applicazione di questo compenso: solo in Italia, da più di sei anni, questi prodotti sfuggono alla giusta remunerazione dei titolari dei diritti".
Il Ministro Sandro Bondi ha deciso di avviare un tavolo di consultazione con Siae e operatori per decidere sul da farsi.