La concorrenza

Mentre il recente iPhone 6S arriva anche nei negozi italiani, ripercorriamo la storia dello smartphone Apple dal primo modello a oggi. Con questo articolo, il primo di una serie, torniamo al 2007 e al primo iPhone distribuito pubblicamente.

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a cura di Tom's Hardware

La concorrenza

history iphone competitors 2007

La grande maggioranza degli smartphone, nel 2007, aveva una tastiera fisica, e se erano dotati di touchscreen si trattava di schermi resistitivi, e avevano un pennino per renderli più facili da usare. Le applicazioni mobile erano insoddisfacenti e il Web era limitato ai browser WAP. L'iPhone, così diverso da tutti gli altri, non era certamente amato da tutti, e i concorrenti erano tra i critici più aspri nei riguardi dello smartphone Apple. Dopotutto era il loro compito.

Ed Coligan, ex AD di Palm:

"Abbiamo imparato con difficoltà negli ultimi anni a fare un telefono decente. Non saranno quelli del PC a risolvere questo problema. Non potranno semplicemente entrare in gioco".

Mike Lazardis, ex AD di RIM (Ora Blackberry):

"Ditemi, sono tutt'orecchi riguardo alle chance dell'iPhone in ambito enterprise. Credo che sia importante mettere le cose in prospettiva. […] L'approccio incentrato sul design di Apple finirà per limitare l'interesse nel prodotto, sacrificando funzioni che sono necessarie per le aziende. Credo che concentrarsi troppo su una cosa finisca per accecare sul valore dell'altra. […]. L'approccio di Apple ha creato prodotti che inevitabilmente sacrificano funzioni avanzate in favore dell'estetica".

Steve Ballmer, ex AD Microsoft:

"Potete comprare un Motorola Q per 99 dollari. […]. (Apple) avrà il telefono più costoso, di gran margine, sul mercato. Non ci sono possibilità che l'iPhone ottenga una quota di mercato significativa. Nessuna possibilità".

Quello del 2007 era un mondo molto diverso. La velocità delle connessioni mobili stava solo cominciando a essere utilizzabile, la copertura era molto scarsa e gli abbonamenti molto costosi. Il fascino degli smartphone toccava solo gli utenti più entusiasti e le aziende, ma non era ancora tempo per una diffusione di massa.

Palm e Blackberry si sbagliavano. Gli smartphone avrebbero preso il posto dei computer palmari e i "ragazzi del PC" - quelli che lavoravano per Apple - erano decisamente quelli che avrebbero trovato la soluzione. E per quanto riguarda i consumatori, l'interfaccia è determinante e concentrandosi su quella Apple stava cominciando a rendere quei computer tascabili accessibili a tutti.

Microsoft, invece, aveva ragione almeno a metà. L'iPhone costava troppo. Era un problema che Apple poteva e voleva risolvere.

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Google, che fu partner di Apple nel lancio del primo iPhone, fu più agile e più scaltra nel capire la situazione. Avevano già comprato Danger, una piattaforma telefonica di nuova generazione creata da Andy Rubin, ex dipendente di Apple che aveva dato vita al progetto Sidekick. In origine si erano concentrati sul creare un concorrente sulla falsa riga di Windows Mobile e Blackberry, decisi a creare un prodotto che potesse impedire a Microsoft di dominare il settore mobile, tagliandoli fuori. Riconobbero chiaramente di aver di fronte la novità più rilevante del momento.

All'epoca l'amministratore delegato di Google Eric Schmidt sedeva anche nel consiglio di amministrazione di Apple, ed era sul palco durante l'evento dedicato all'iPhone. Non aveva detto a Rubin cosa stesse facendo Apple, comunque, né che Google avrebbe dato all'iPhone le Mappe e YouTube; Rubin ne fu scioccato. Capirono tutti che Microsoft forse non sarebbe stata dominante nel settore mobile; Apple avrebbe potuto diventarlo. A loro credito, va riconosciuto che cambiarono rotta e orientarono lo sviluppo di Android sul modello dell'iPhone.

Un anno dopo

Nel giugno 2008 Apple abbandonò il primo iPhone. Per allora ne aveva venduti più di sei milioni, con quattro operatori in altrettanti paesi. Si percepiva chiaramente, tuttavia, che l'impatto dell'iPhone andava ben oltre quei numeri e quei confini. Ed era solo l'inizio