Un Google Store per smartphone, tablet e un Nexus Tab?

Google starebbe lavorando a un nuovo store online per vendere tablet e smartphone con il proprio marchio. Si parla di una collaborazione con Samsung e Asus. Non è da escludere anche la presenza delle nuove linee Motorola.

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a cura di Dario D'Elia

Google potrebbe inaugurare a breve uno store online per vendere smartphone e tablet con il proprio marchio, e non solo. Secondo il Wall Street Journal una fonte vicina all'azienda avrebbe confermato il prossimo rilascio (entro fine anno) di nuovi modelli marchiati "Google" sulla falsariga del progetto Nexus One. Allo stesso tempo si parla della possibilità di arricchire gli scaffali virtuali con le linee Galaxy Tab e Transformer.

Google Tablet?

Anche in questo caso BigG avrebbe deciso di puntare su Samsung e Asus per la fornitura dei prodotti. Insomma, è da escludere almeno per il momento una progettazione interna, ma pare certa la scelta dei componenti e le dotazioni. Il candidato è un classico tablet (Nexus Tab?) magari dotato del sistema operativo Android 5.0 Jelly Bean e il SoC Tegra 3. Per altro recentemente l'AD di Nvidia ha confermato che la sua architettura consentirà di ridurre i prezzi di listino dei tablet fino a circa 199 dollari - a patto che non si utilizzino le memorie più costose e performanti. Un indizio forse per i listini futuri?

Lo store online di Google sarà popolato probabilmente anche dai prodotti Motorola, sempre che le autorità cinesi non si oppongano all'acquisizione - già approvata nel frattempo da Stati Uniti e Unione Europea. In ogni caso quel che è chiaro è che Google vuole rovinare la festa ad Apple, che con l'iPad detiene circa il 70% del mercato (fonte: Gartner), e frenare l'ascesa dell'Amazon Kindle Fire.

Resta tutta da valutare la strategia basata sulla vendita online, che è considerata una delle maggiori responsabili del flop del Google Nexus One. Si attende un colpo di scena, poiché Google sostiene che l'attuale modello di business legato ai tablet non sia vincente. In verità anche i negozianti sono scontenti dello strapotere Apple, che concede margini risicati sulle vendite e fondamentalmente detta legge nel settore.