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Immagine di Xiaomi 15T Pro è il "flagship killer" che non passa inosservato | Recensione
RECENSIONE

Xiaomi 15T Pro è il "flagship killer" che non passa inosservato | Recensione

Xiaomi 15T pro non punta a stravolgere, ma migliora tutto per rivelarsi il perfetto flagship killer che tutti dovrebbero considerare.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 27/09/2025 alle 15:15
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In questo articolo
  • Solida eleganza
  • Un display eccellente
  • Potenza allo stato puro
  • L'impronta di Leica
  • Software e intelligenza artificiale
  • Autonomia e batteria
  • Prezzo e posizionamento
In questo articolo
  • Solida eleganza
  • Un display eccellente
  • Potenza allo stato puro
  • L'impronta di Leica
  • Software e intelligenza artificiale
  • Autonomia e batteria
  • Prezzo e posizionamento
  • Solida eleganza
  • Un display eccellente
  • Potenza allo stato puro
  • L'impronta di Leica
  • Software e intelligenza artificiale
  • Autonomia e batteria
  • Prezzo e posizionamento
  • Pro
    • Design elegante, leggero e resistente
    • Performance da top di gamma
    • Fotocamera principale versatile e teleobiettivo 5x con OIS
    • Ottimo display
  • Contro
    • Gamma dinamica ancora da migliorare nelle foto complesse
    • Ultra-grandangolare ancora migliorabile
    • Video a bassa luminosità leggermente sporchi

Il verdetto di Tom's Hardware

Lo Xiaomi 15T Pro non reinventa la categoria, ma si conferma un campione di equilibrio: potente, elegante, affidabile, con un comparto fotografico firmato Leica da top di gamma che convince nella quasi totalità delle situazioni. Un acquisto più che consigliato per chi vuole un top di gamma a tutti gli effetti senza superare la soglia dei 1000€.

Informazioni sul prodotto

Ho passato parecchi giorni assieme al nuovo Xiaomi 15T Pro e, per quanto abbia avuto tempo a sufficienza per redarre questa analisi, volevo aspettare l’arrivo di HyperOS 3 (la nuova versione del sistema operativo realizzato da Xiaomi) per potervi raccontare cosa cambiasse, significativamente, anche lato software in un device che è stato capace di sorprendermi davvero tanto, portandomi a usarlo come daily driver in questi giorni.

Purtroppo, però, la nuova versione del sistema operativo di Xiaomi arriverà solamente a ottobre inoltrato (quindi se lo acquisterete prima di quella data avrete a bordo HyperOS 2), motivo per il quale, già ampiamente soddisfatto della mia esperienza con il device, ho deciso che é venuto il momento di parlarvene nel dettaglio e raccontarvi come mai mi abbia sorpreso così tanto.

Quando Xiaomi ha svelato la nuova serie 15T, era chiaro fin da subito che il modello Pro avrebbe rappresentato l’opzione più ambiziosa, quella capace di unire design raffinato, hardware all’avanguardia e la ormai solida collaborazione con Leica sul fronte fotografico. Il risultato è uno smartphone che, pur non stravolgendo i canoni rispetto al passato, riesce a porsi come un upgrade maturo e convincente, con pochi punti deboli che non compromettono l’esperienza complessiva.

Solida eleganza

Lo Xiaomi 15T Pro si presenta come un dispositivo premium sotto ogni aspetto. La filosofia stilistica rimane quella già apprezzata sulla serie 14T, ma rifinita con maggiore attenzione al punto da renderlo, fin dalla prima “presa in mano” positivamente sorprendente.

Lo chassis in alluminio è sottile (almeno per gli standard odierni se escludiamo smartphone quali iPhone Air e Galxy S25 Edge), leggero, poco scivoloso, ben rifinito e piatto su ogni superficie (al netto delle leggerissime curvature nella cornice di alluminio per garantire una presa più solita e confortevole).

Il modulo fotografico è stato ridisegnato con linee più armoniose: non sporge più come in passato e i suoi angoli smussati donano equilibrio all’intera scocca. A differenza del 15T standard, il Pro integra un sensore di profondità dedicato e sposta il flash LED all’esterno del blocco ottico, offrendo un design più pulito.

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Le malelingue potrebbero definirlo un design “anonimo”, ma la verità è che lo Xiaomi 15T Pro è un device elegante, che si rassegna al fatto che uno smartphone non può essere qualcosa di diverso da una mattonella e invece di esasperarne il retro cercando di catturare le attenzioni del pubblico, opta per indossare un vestito elegante, cucito da un sarto sapiente che ne sappia enfatizzare i pregi.

Non vi nego che, per quanto il mio iPhone 16 Pro Max mi sia sempre sembrato uno smartphone molto elegante e minimale, il 15T Pro sia riuscito a farmelo osservare in maniera differente, proprio in virtù del suo riuscire a contenere così tanta potenza in uno chassis che al tatto sembra più bilanciato e leggero, mentre per alla vista sembra più elegante e contenuto.

Ovvio, rimane uno smartphone largo e lungo, vista la diagonale del display, ma in un panorama dove sembra che leggerezza e comodità siano direttamente correlate a una serie di compromessi difficili da digerire, la proposta di Xiaomi è indubbiamente ottima.

Nella confezione del 15T Pro è presente una custodia in silicone perfetta per proteggere il device durante la vita di tutti i giorni.

L’impermeabilità certificata IP68, e la resistenza alla polvere, infine, garantiscono la giusta tranquillità nell’uso quotidiano, anche in contesti maggiormente impegnativi. È uno smartphone che non teme schizzi, pioggia o brevi immersioni, qualità che lo rende più versatile e affidabile, senza dover proporre per forza un design maggiormente aggressivo.

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Un display eccellente

Il cuore del 15T Pro è lo splendido display AMOLED da 6,83 pollici, con risoluzione 2772 x 1280 pixel. La luminosità di picco raggiunge i 3.200 nit, un valore che lo rende perfettamente leggibile anche sotto la luce diretta del sole. Supporta Dolby Vision e HDR10+, quindi contenuti multimediali, film e serie TV trovano in questo pannello una resa di assoluto livello.

Rispetto al fratello minore, il Pro vanta un refresh rate adattivo che tocca i 144Hz, restituendo fluidità superiore nello scrolling, nel gaming e in ogni interazione quotidiana.

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La resa cromatica, come da tradizione Xiaomi, è personalizzabile: si parte dal profilo “Vivido”, che tende a esaltare i colori in maniera forse eccessiva, passando per i vari preset per scaldare, o raffreddare, i colori, fino a giungere alla modalità “Colore Originale PRO”, calibrata per offrire una fedeltà cromatica imprescindibile per chi volesse verificare gli scatti appena realizzati direttamente sul display dello Xiaomi 15T Pro.

La possibilità di regolare manualmente gamut e saturazione consente di adattare lo schermo ai propri gusti con una precisione che pochissimi concorrenti sul mercato riescono a proporre in maniera analoga e praticamente nessuno nella stessa fascia di prezzo. 

La protezione Gorilla Glass 7i assicura una decorosa resistenza ai graffi e alle cadute accidentali, così come l'oramai canonico screen protector applicato di serie sul display, garantisce una prima protezione più che valida per chiunque avesse timore di metterlo in tasca assieme a chiavi e monete.

Potenza allo stato puro

Sotto la scocca, il 15T Pro integra il processore MediaTek Dimensity 9400+, realizzato conun processo costruttivo a 3nm. Questo chip si è dimostrato non solo estremamente performante, ma anche efficiente nei consumi, garantendo un equilibrio ideale tra potenza e autonomia.

Non vi nascondo che i Mediatek non mi hanno mai convinto del tutto, soprattutto per quanto concerne la decadenza dell'efficienza sul lungo periodo. Motivo per il quale, notare quanto si sia rivelato performante questo processore durante l'utilizzo intensivo a cui ho sottoposto il 15T Pro in questi giorni mi ha sorpreso. 

Lo smartphone, anche sotto sforzi intensivi, scalda sempre poco e il calore risulta diffuso su tutta la superficie dello smartphone, dimostrando un'ottima dispersione del calore.

Anche nei momenti in cui si sta mettendo sotto pressione il dispositivo, percependo un aumento della temperatura della scocca, lo smartphone non perde mai colpi, risulta sempre reattivo e prestante come quando lo si utilizza "a riposo".

Il consiglio è di non fare come me e andare oltre al nome sulla confezione. Mediatek ha confezionato un ottimo processore e sono bastati pochi giorni per farmi capire quanto questo 15T Pro possa tranquillamente giocarsela ad armi pari con i suoi competitor più blasonati e celebrati.

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La dotazione di base parte da 12GB di RAM e 256GB di memoria interna, ma non mancano configurazioni più generose che raggiungono 1TB di storage (come il modello che ho potuto provare).

Insomma se il 15T doveva essere una proposta "più accessibile e con qualche compromesso" rispetto alla serie 15 liscia, sicuramente questi compromessi non sono percepibili nella potenza o nelle configurazioni.

Un’altra novità interessante è la Comunicazione Offline: due dispositivi della serie 15T possono effettuare chiamate tra loro senza rete mobile o connessione internet. È una funzione pensata soprattutto per contesti di emergenza o per zone scarsamente coperte dal segnale, che conferisce al telefono un carattere unico rispetto alla concorrenza.

L'ho potuto provare davvero poco, ma i test svolti si sono rivelati soddisfacenti e, soprattutto, ogni cosa ha funzionato a dovere. Sia io che il mio collega ci sentivamo chiaramente e questo è tutto quel che conta in un contesto di emergenza come quello in cui si dovrebbe sfruttare la nuova funzione di Xiaomi.

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L'impronta di Leica

Arriviamo al punto più discusso: il comparto fotografico. Xiaomi ha mantenuto per il 15T Pro il sensore principale OmniVision Light Fusion 900 da 50 megapixel, con apertura f/1.6 e stabilizzazione ottica. Questo modulo, sviluppato in collaborazione con Leica, garantisce immagini ricche di dettaglio e profondità, soprattutto in condizioni di luce favorevoli.

Il teleobiettivo è una delle differenze sostanziali con il modello base: si tratta di un 50 megapixel, 115mm con zoom ottico 5x e apertura f/3.0. È una lente che offre grande versatilità, ideale per ritratti e per catturare soggetti distanti senza perdita di dettaglio. Rispetto al 15T, che monta una lente da 46mm priva di OIS, il salto qualitativo è evidente.

Completano il quadro una ultra-grandangolare da 12 megapixel con campo visivo di 120 gradi e apertura f/2.2, utile per paesaggi e scatti creativi, e un sensore di profondità che migliora la gestione della modalità ritratto.

In tutta onestà, non credevo potessi trovarmi fra le mani uno smartphone capace di fare scatti anche migliori di quel paio di "top di gamma" sempre sulla bocca di tutti, e invece mi sono dovuto ricredere.

Le foto catturate con il 15T Pro si distinguono per colori equilibrati, texture naturali e un ottimo livello di dettaglio. La collaborazione con Leica non è solo marketing: si percepisce nella resa cromatica e nella gestione della profondità. La modalità Ritratto offre diverse lunghezze focali (23mm, 35mm, 46mm, 75mm, 144mm), permettendo grande libertà creativa.

Vi lascio qui di seguito una manciata di scatti a bassa luminosità, fatti senza toccare le impostazioni, in totale modalità punta e scatta, giusto per farvi capire come si comporta "in velocità".

  • Immagine 4 di 5
  • Immagine 5 di 5
  • Immagine 1 di 5
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Tuttavia, permane una sbavatura che Xiaomi non ha ancora del tutto risolto: la gamma dinamica. In scene con forte contrasto, ad esempio controluce o luci molto intense, il sensore fatica a mantenere dettaglio nelle aree più luminose, producendo zone lievemente bruciate. È un problema che si presenta meno frequentemente rispetto alle generazioni passate, ma che resta visibile a un occhio attento.

La fotocamera ultra-grandangolare, sebbene piacevole, non introduce grandi miglioramenti rispetto al passato: i bordi delle immagini tendono a perdere definizione, ma la resa complessiva resta più che sufficiente.

Sulla ultra-grandangolare si poteva fare qualcosina di più, ma alla fine considerando che la serie T richiede qualche compromesso, e che i risultati ottenuti dalla lente ultra-grandangolare sono, comunque, incredibili, non ci si può lamentare.

Il teleobiettivo, invece, è uno dei punti forti: lo zoom 5x con OIS consente di ottenere risultati nitidi e precisi, con un livello di dettaglio superiore alla media della categoria.

Sia chiaro, nel punta e scatta a molti utilizzatori di altri brand il risultato finale dello Xiaomi 15T Pro potrebbe non andare a genio in virtù di un postprocessing delle foto meno invadente e più fedele alla realtà, ma resta il fatto che gli scatti che si tirano fuori da questo smartphone, specialmente lavorando a dovere con le impostazioni avanzate del comparto fotografico, sono fra i migliori che potete trovare su uno smartphone di fascia alta e, quasi sicuramente, i migliori in questa fascia di prezzo.

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Discorso diverso per quanto riguarda i video che, pur essendo perfettamente in linea con i competitor per quanto riguarda le situazioni diurne, o con parecchia luce, patiscono leggermente in situazioni con scarsa luminosità, mostrando qualche sbavatura di troppo.

Lo Xiaomi 15T Pro registra video fino a 8K a 30fps e 4K fino a 120fps. La stabilizzazione ottica combinata con quella elettronica riduce i tremolii, restituendo clip sempre fluide  poco mosse. 

La modalità Pro Video consente di registrare in 10-bit LOG con pieno controllo manuale, un’opzione che farà felici i content creator e chi desidera editare i filmati in post-produzione.

Sono state eliminate alcune modalità secondarie (come Doppio Video), ma l’approccio più essenziale rende il comparto video più chiaro, immediato e orientato a chi produce tantissimi video con il proprio smartphone e ai content creator.

Ad adornare il tutto ci pensa la nuova app Fotocamera, il cui design rinnovato la rende maggiormente chiara da leggere e pratica da utilizzare. Tutte le funzioni per utenti professionali sono facilmente raggiungibili e la possibilità di salvare preset personalizzati farà la gioia degli amanti del punta e scatta.

Leica, infine, firma anche i profili fotografici: “Autentico” e “Vivido” sono ormai un marchio di fabbrica, ma arrivano due nuovi filtri, “Positivo” e “Negativo”, che offrono un look vintage ai vostri scatti. 

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Software e intelligenza artificiale

Come vi accennavo in apertura, il sistema operativo è HyperOS 2, basato su Android, pronto per l’aggiornamento alla versione 3. L’integrazione con l’ecosistema Apple è stata migliorata: è possibile collegare lo smartphone a Mac, iPad e iPhone per trasferimenti rapidi e sincronizzazione di contenuti, un aspetto che lo rende appetibile anche a chi usa i dispositivi dell'azienda di Cupertino.

Per il resto è l'HyeprOS 2 che abbiamo imparato a conoscere negli scorsi mesi. Rapido, snello, con pochissimo bloatware e altamente personalizzabile, insomma una garanzia per quanto concerne l'utilizzo quotidiano.

Sul fronte AI, invece, spiccano funzioni come Film AI, che crea automaticamente montaggi video in base al contenuto selezionato, e i tool di editing fotografico integrati. Alcuni strumenti come “Rimuovi riflessi” risultano ancora poco efficaci, ma la direzione intrapresa da Xiaomi è chiara: supportare l'IA di Google, con una serie di strumenti pensati per migliorare, o velocizzare, le operazioni sul proprio smartphone, senza cercare di reinventare la ruota. 

Per la prima volta, difatti, ho trovato un'IA proprietaria poco invadente e per nulla fastidiosa, che in pochi minuti si poteva cucire attorno alle proprie esigenze o, addirittura, disattivare completamente. Insomma un approccio decisamente apprezzabile e che mi ha incuriosito sul provare le varie funzioni offerte proprio in virtù di una minore "insistenza" nell'impormele a ogni costo.

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Autonomia e batteria

Pur non essendo il punto più discusso, l’autonomia del 15T Pro si dimostra molto solida. La combinazione del chip a 3nm e di una serie di ottimizzazioni lato software decisamente ben realizzate, consente di arrivare tranquillamente a sera con uso molto intenso.

Nel mio caso specifico, dalle otto del mattino a mezzanotte (usandolo per fare foto, video e gestire tutte le cose che normalmente compio con il mio daily driver) lo Xiaomi 15T Pro è arrivato con il 25% di carica residua. 

In condizioni più reali, sono arrivato a sera con il 38% di carica residua, insomma un risultato decisamente soddisfacente e che zittisce le varie critiche nei confronti di una batteria da "soli" 5.500 mAh.

La ricarica rapida completa il quadro. Xiaomi non delude mai su questo fronte (90W cablata e 50W wireless) e anche in questo caso bastano una manciata di minuti di carica per poter garantire parecchie ore di utilizzo aggiuntivo del device.

Prezzo e posizionamento

Il 15T Pro si colloca nella fascia degli 800€ (o dei 900€ se si opta per il modello da 1TB). Non è un prezzo basso, sia chiaro, ma risulta dannatamente competitivo nel momento che si realizza come il nuovo modello di Xiaomi riesca a competere ad armi pari con telefoni che costano circa 500€ in più.

Xiaomi è stata molto brava a restare al di sotto della "temuta" soglia dei 1000€ ma indubbiamente chi pensava di trovarsi di fronte a un device più economico potrebbe storcere il naso... almeno fino a che non lo prova con mano e ne realizza le enormi qualità.

Prodotto in caricamento

In definitiva, lo Xiaomi 15T Pro è uno smartphone che non vuole rivoluzionare, ma vuole sia consolidare l'identità dell'azienda che mostrare al mercato che si può offrire tanto a un prezzo inferiore ai 1000€.

È elegante, potente, con un display eccellente e un comparto fotografico che, nonostante qualche limite nella gamma dinamica, si conferma il migliore del segmento e uno dei migliori in assoluto. È pensato per chi cerca un dispositivo affidabile, versatile e senza compromessi reali nell’esperienza quotidiana.

Non è un upgrade imprescindibile per chi possiede già un 14T, sia chiaro, ma per chi arriva da modelli più vecchi o desidera cambiare brand senza puntare a un top di gamma da oltre 1.200€ ma senza scendere a compromessi, rappresenta sicuramente l'opzione migliore al momento sul mercato.

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