Tecnica

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La particolarità principale è ovviamente il doppio schermo, un modello AMOLED da 5" anteriore, il classico full-touch con risoluzione Full HD, più un secondo schermo posto sul retro, un modello e-ink da 4.7" con risoluzione di 960x540 pixel. Vedremo più avanti i dettagli degli schermi. La piattaforma hardware scelta non è, purtroppo, il meglio che può offrire ore l'industria, ma in verità non è nemmeno il meglio che poteva offrire alcuni mesi fa. Oggi il top di gamma è rappresentato dallo Snapdragon 805, montato inizialmente sul Galaxy Note 4. Tutti gli altri modelli di punta usano lo Snapdragon 801, mentre lo YopaPhone 2 è basato su uno Snapdragon 800, un modello quad-core da 2.2 GHz usato circa un anno fa. Questo non significa che le prestazioni non siano sufficienti, che Android va a scatti o che alcuni giochi non funzionano (vedrete le prestazioni nel dettaglio più avanti), ma semplicemente che scegliere un SoC meno potente - di poco - e meno ottimizzato nei consumi energetici è quantomeno una scelta discutibile.

Il design è monoscocca, la batteria non è rimovibile, e soprattutto non si può espandere la memoria, che è e rimarrà di 32 GB (circa 3-4 GB in meno quella realmente disponibile). La memoria RAM è invece di 2 GB, più che sufficiente.

Il resto della connettività è completa, si tratta di un terminale LTE, ha il GPS, Wi-Fi ac, Bluetooth 4.0, ed è anche possibile ricaricare la batteria in modalità wireless, mentre non manca l'NFC.

Insomma, uno smartphone che sotto il profilo tecnico non è all'avanguardia, e abbraccia uno standard vecchio di un annetto. Ciò nonostante, lo ripeto, questa scelta non influenzerà troppo l'esperienza d'uso, ma rimane discutibile e non piacerà ai veri appassionati.