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a cura di Umberto Stentella

Il consiglio ha dato l'ok definitivo alla proroga delle politiche di zero roaming fino al 2032. Per almeno altri dieci anni gli utenti di telefonia mobile potranno continuare a chiamare, mandare messaggi e navigare su internet in tutta l'Unione Europea, utilizzando le stesse condizioni previste dall'offerta che hanno sottoscritto nel loro paese di residenza.

Le politiche di roaming zero, o roaming like at home, sono entrate in vigore a giugno del 2017 e originariamente dovevano rimanere valide fino al 2022. Prima del 2017 utilizzare la rete mobile all'estero comportava necessariamente dei costi proibitivi a carico dell'utente. Per pochi GB di traffico dati potevano partire addebiti di diverse decine di euro. Fortunatamente fa parte della storia.

Ora gli europei possono viaggiare per tutto il territorio dell'UE usufruendo delle condizioni dell'offerta sottoscritta nel loro paese di residenza, senza sovraprezzi o tariffe occulte.

Non solo zero roaming: 5G e qualità garantita ovunque

Oltre alla proroga, il legislatore europeo ha introdotto alcuni nuovi principi. Ad esempio gli operatori dovranno garantire all'utente la stessa qualità che sperimenterebbe a casa sua. In altre parole: non possono discriminare trai loro clienti e gli utenti in roaming, ad esempio riducendo la velocità di navigazione di quest'ultimi.

Le politiche di zero roaming ora coprono anche la connessione 5G, a patto che la connessione sia disponibile sul territorio e che l'utente disponga di un abbonamento che lo prevede. Il legislatore europeo si è poi premurato di assicurare che eventuali numeri a pagamento - pensate ai servizi clienti e agli help desk - debbano specificare in maniera trasparente le loro tariffe. Gli operatori dovranno informare adeguatamente e con la massima trasparenza i loro clienti di eventuali costi extra non coperti dal loro piano.

Assieme al zero roaming, l'UE ha anche sancito che tutti gli utenti possano accedere, gratuitamente, ad un numero europeo di emergenza: il 112.

Gli operatori avranno le mani libere in una serie di casi estremamente specifici: ad esempio potranno offrire servizi aggiuntivi su aerei e navi, eventualmente con la possibilità di rinunciare al roaming. In tutti i casi in cui sono contemplati addebiti extra, l'operatore dovrà automaticamente sospendere ogni servizio quando la bolletta supera i 50 euro. Insomma, anche nei casi limitati in cui bisogna pagare, l'utente non potrà essere colto di sorpresa da bollette di diverse centinaia di euro (prima del 2010 succedeva anche questo, per la cronaca).

Il legislatore europeo prevede comunque che gli operatori mobile possano tutelarsi dagli abusi. Pensate ad un norvegese - dove gli abbonamenti degli operatori mobile sono carissimi - che decida di sottoscrivere un contratto con un operatore italiano (dove le tariffe sono tra le più economiche al mondo) beneficiando delle politiche di roaming zero nel suo paese di origine. In questo caso specifico entra in gioco il fair use e l'operatore potrà non solo sospendere il roaming zero, ma anche rivalersi sul cliente furbetto chiedendo indietro i danni.

La questione delle tariffe all'ingrosso

Che il zero roaming venisse prorogato non era poi così scontato e per farlo il legislatore europeo ha dovuto mettere mano alle tariffe all'ingrosso, una materia estremamente delicata che comporta inevitabilmente un meticoloso lavoro di dialogo con tutti gli operatori europei.

Per capirne le ragioni è necessario spiegare come funzione il roaming: gli operatori si applicano vicendevolmente delle tariffe per far sì che i loro utenti possano chiamare e navigare su internet utilizzando le loro infrastrutture. Se siete clienti Tim e viaggiate in Francia, il vostro operatore dovrà agganciarsi alle infrastrutture e ai servizi di un'azienda locale e per poterlo fare dovrà compensarla. Prima del 2017 questa spesa veniva addebitata al cliente, oggi non è più così.

Toccare le tariffe all'ingrosso non è mai semplice, perché il rischio è di creare grossi squilibri e di penalizzare alcuni specifici operatori. Per farvi un esempio: in Italia e in Francia le operazioni di roaming portano un saldo positivo agli operatori, mentre nei paesi del nord Europa il saldo è negativo. Questo perché i primi due sono dei paesi che beneficiano del turismo di massa, mentre i secondi no. Quindi è più frequente che Vodafone Italia riceva una compensazione dagli operatori stranieri per l'utilizzo in roaming delle sue infrastrutture, che viceversa. Poi ci sono gli operatori virtuali, che non hanno infrastrutture fisiche di proprietà e quindi tendenzialmente non hanno introiti derivanti dal roaming.

Assieme alla proroga del regime di roaming a tariffa nazionale, il legislatore europeo ha anche previsto una progressiva riduzione nel corso degli anni dei massimali delle tariffe all'ingrosso: fino al 30 giugno del 2022 il massimale ammonterà a 2,50 euro per GB, poi si scenderà progressivamente di anno in anno, fino a raggiungere un massimale di 1 euro per GB nel 2027.

Stessa storia per le chiamate (da 0,022 euro al minuto fino a 0,019 euro al minuto dal 2025 in poi) e messaggi (da 0,004 euro per sms a 0,003 euro dal 2025 in poi). La Commissione europea ha promesso che continuerà a monitorare con attenzione la questione, in caso intervenendo con nuovi regolamenti per aggiustare i massimali a seconda delle nuove esigenze degli operatori e dei consumatori.