Activision, un azionista fa causa dopo l'acquisizione da parte di Microsoft

Quando Microsoft ha completato l’acquisizione di Activision Blizzard, si sono sollevate molte polemiche sulla legalità o meno dell'affare.

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a cura di Antonio Rodofile

Quando, ormai un mese fa, Microsoft ha completato l’acquisizione di Activision Blizzard, si sono sollevate molte polemiche. Esse, nello specifico, hanno riguardato la legalità o meno di questa azione da parte di Microsoft. In molti hanno, infatti, gridato allo scandalo e a violazioni dell’antitrust da parte dell’azienda americana. Il tutto ha poi scatenato una reazione a catena con la quale anche Sony ha acquisito alcuni studi come Bungie per non perdere terreno nei confronti della rivale americana.

Pertanto, un azionista di Activision Blizzard, Kyle Watson, ha intentato una causa contro la società e il suo consiglio di amministrazione in California. Le motivazioni dell’azione legale sono le presunte violazioni del Securities Exchange Act nel piano proposto per la vendita a Microsoft. La causa intentata insinua il dubbio di un conflitto di interessi. L’azionista aggiunge che l'accordo non è nel migliore interesse di Activision Blizzard, lo stesso Watson o degli azionisti della società e che solo i funzionari e i direttori della software house ne trarranno vantaggio.

Inoltre, nella deposizione, l'avvocato di Watson accusa la società di aver violato l'Exchange Act. Secondo i legali dell’azionista, il fascicolo SEC (Security and Exchange Commission) del 18 febbraio sarebbe infatti presumibilmente fuorviante e incompleto. Nell’azione legale è, inoltre, evidenziato che mancherebbero dettagli sul comitato che ha gestito il processo di vendita dell'azienda a Microsoft.

Watson chiede al tribunale che la società sia costretta a rilasciare una nuova dichiarazione preliminare alla SEC. In essa, Activision dovrà includere maggiori dettagli senza dichiarazioni fuorvianti e, nel caso in cui la sua azione abbia esito positivo, Watson chiederà il risarcimento dei danni. Un portavoce della software house ha commentato la causa in un’intervista per Polygon. La posizione della società è in totale disaccordo con le accuse avanzate e il portavoce si dice disposto a fornire le proprie argomentazioni in tribunale.

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