Anteprima DiRT 4, il rally per piloti esperti e in erba

Siamo stati a Milano per provare DiRT 4 e fare quattro chiacchiere con Paul Coleman, responsabile del game design del nuovo titolo Codemasters.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Abbiamo partecipato all'evento milanese di DiRT 4, nuovo titolo della storica saga automobilistica di Codemasters. Oltre a provare quello che sarà - salvo qualche piccola modifica - il prodotto finale abbiamo anche potuto fare quattro chiacchere con Paul Coleman, uno degli sviluppatori a capo del progetto. Scoprite con noi come sono nate le funzionalità più interessanti di DiRT 4, tra le quali c'è anche un generatore procedurale di tracciati veramente sorprendente.

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Il titolo gira in maniera fluida (versione provata Xbox One) e la grafica ci sorprende piacevolmente, anche se ci rende ancora più curiosi di vedere quello che può dare su computer. Il titolo presenta varie modalità di gioco, e veniamo subito rapiti da quella chiamata "Historic Rally". Macchine d'epoca? È praticamente un invito a nozze!

Dirt 4 presenta due modalità di gioco completamente distinte, la prima è creata per rendere l'esperienza di gioco immediata per chi non ha familiarità con i simulatori, ed è non a caso chiamata "Game Mode". Insomma, per chi si vuol divertire anche senza sapere tutto dei motori.

L'altra modalità è ovviamente dedicata ai piloti più esperti: la "Simulation Mode" offre un'esperienza completa paragonabile a quella di DiRT Rally, molto difficile, ma decisamente adatta agli appassionati. La stessa pista nelle due modalità cambia completamente, e se in Game Mode riusciamo ad arrivare primi, in modalità simulazione è già tanto arrivare alla fine del tracciato.

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L'altra caratteristica interessante che siamo andati ad approfondire è il generatore procedurale di piste. Paul ci ha spiegato che ogni mappa è creata su larga scala, e che attraverso numerosi parametri (alcuni dei quali sono impostati dall'utente), il titolo elabora per noi un numero potenzialmente infinito di tracciati. L'utente può selezionare solo la lunghezza e la complessità dello stesso, e il gioco si occupa di creare piste ogni volta diverse, che ovviamente possono essere salvate e giocate nuovamente.

Gli sviluppatori hanno spiegato che la scelta comporta numerosissimi vantaggi, "Nei giochi precedenti dopo un po' i piloti imparavano a memoria ogni curva, adesso devono per forza affidarsi al loro co-pilota, il che crea una sfida impegnativa e sempre varia." Effettivamente avere un numero potenzialmente illimitato di piste ci alletta e siamo sicuri che i giocatori saranno a loro volta contenti.

Come spiegato da Paul è possibile (anche se le sue sono solo speculazioni) che in futuro vengano aggiunte nuove mappe a DiRT 4, e dato che ogni mappa offre l'accesso a un numero potenzialmente illimitato di tracciati, questo rende la longevità di questo gioco sicuramente uno dei suoi punti forti. 

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Con una postazione adatta, DiRT 4 potrebbe offrire grandi soddisfazioni agli appassionati

Paul ci ha anche parlato dello stretto rapporto con la comunità, "Al giorno d'oggi non è più come quando si restava chiusi in studio 18 mesi prima di pubblicare il gioco; l'early access permette di comunicare con le persone e vedere cosa vogliono", spiega Paul. "Anche se non rispondo a tutti i messaggi, li leggo tutti. È importante avere un rapporto con la comunità di giocatori, anche se non bisogna fare qualsiasi cosa ci venga detto, cerchiamo di andare dove ci porta il cuore".

Come già detto la scelta di creare delle piste generate in maniera procedurale è stata fatta per eliminare dei problemi intrinsechi in questa saga. "Nessun giocatore sarà mai soddisfatto indipendentemente da quanti tracciati siano disponibili.", ci ha confessato Paul, che ha quindi lavorato con il suo team per ovviare in maniera definitiva al problema.

Questo e il rapporto migliorato con il co-pilota (che diventa praticamente indispensabile) rendono l'esperienza di DiRT 4 più coinvolgente: ogni pista è spettacolare e quelle create dal computer non sono meno belle di quelle realmente esistenti e confezionate "a mano". I percorsi sono fluidi e il paesaggio ben amalgamato. È possibile che addirittura in futuro venga dato agli utenti l'accesso ad altri parametri che ora sono "nascosti", permettendo agli utenti di generare piste in maniera ancora più precisa ed efficace.

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Creare la propria pista è divertente, e non abbiamo notato tracciati che si ripetono

Le due modalità create per Dirt 4 servono a lasciare che chiunque possa cominciare a giocare da subito, offrendo un'esperienza semplificata ai meno esperti, e quella completa per i piloti incalliti. "Se siete nuovi al genere potete cominciare con la 'Game Mode', passando poi alla simulazione con qualche parametro spento, aggiungendo nuove difficoltà ogni volta che sentite di essere pronti", rassicura il game designer.

Grazie alla scuola guida è possibile imparare i trucchi del mestiere, e passare da piloti novelli a veri e propri professionisti senza impattare contro lo scoglio della difficoltà, come ad esempio in Dirt Rally. Paul ci ha anche accennato qualcosa sulla realtà virtuale, un elemento sicuramente interessante che "viaggia in parallelo con un gioco di questo tipo". Il team vuole capire come si comporta Dirt 4 con il PlayStation VR e la speranza è quella di poter creare - in futuro - un'esperienza completa quanto più simile alla realtà.

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DiRT 4 potrebbe dunque ritrovarsi a coprire il ruolo simulatore di rally definitivo. Per scoprirlo dovremo attendere il 9 giugno, quando il gioco sarà disponibile su PC, Xbox One e PlayStation 4.


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