Apex Legends, l'analisi della versione per Nintendo Switch

Abbiamo speso qualche giorno assieme ad Apex Legends per Nintendo Switch e il risultato finale non è stato assolutamente come ce lo aspettavamo.

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a cura di Andrea Maiellano

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Panic Button è da sempre sinonimo di conversioni di qualità, basti pensare all'ottimo lavoro svolto nel trasporre su Nintendo Switch opere quali Wolfenstein 2 e DOOM Eternal. Eppure anche i migliori possono sbagliare e la versione portatile di Apex Legends è qua a dimostrarlo. Dopo una lunga attesa in seguito al suo annuncio, la conversione per l'ammiraglia di Nintendo dello sparatutto di Respawn Entertainment è stata finalmente resa disponibile ma il risultato finale si è rivelato molto lontano dalle nostre aspettative.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Apex Legends è uno sparatutto battle-royale, free to play, sviluppato da Respawn Entertainment (lo stesso team dietro alla serie di Titanfall). Uscito a inizio 2019 fu il primo titolo di questo genere in grado di scalfire parzialmente la predominanza di quel colosso che risponde al nome di Fortnite. Le motivazioni sono tutte da ritrovarsi in un gameplay frenetico che, unito a meccaniche di gioco divertenti e dinamiche, riuscirono ad ammaliare i fan degli sparattutto in prima persona facendo guadagnare al titolo una rapida notorietà fra gli appassionati.

A oggi Apex Legends conta milioni di giocatori in tutto il mondo che, pur con la costante presenza di nuove proposte per il genere battle-royale, si sono affezionati ai carismatici personaggi e alla lore che negli anni Respawn Entertainment ha cucito attorno alla sua creatura. Un tale successo ha reso ovvio l'arrivo del titolo sul maggior numero di piattaforme disponibili sul mercato e, visti i numeri più che soddisfacenti ottenuti da Fortnite su Nintendo Switch, la conversione dello shooter di respawn per la console ibrida del colosso di Kyoto, è una mossa più che prevedibile da parte di Electronic Arts.

L'utilizzo del giroscopio presente in Nintendo Switch, un ridimensionamento evidente del comparto tecnico, l'inserimento del cross-play per sfidare la totalità degli utenti e la possibilità di giocare con gli amici senza l'obbligo di sottoscrivere un abbonamento al servizio online di Nintendo, sembravano tutti elementi che, come per Fortnite, avrebbero reso la versione ibrida di Apex Legends un buon compromesso per chi non aveva a disposizione un hardware differente per fruire dello shooter di Respawn o per quei giocatori che non potevano farne a meno nelle pause pranzo... eppure qualcosa non è andato come previsto.

Apex Legends per Ninteno Switch, difatti, si presenta con una veste tecnica ben poco attraente. Fin dai primi momenti ci è sembrato di ritornare a quando abbassavamo al minimo le performance dei nostri giochi per farli girare sui laptop pre-assemblati che andavano tanto di moda a inizio anni 2000. 720p in modalità Docked, 576p in mobilità, 30 fps che non riescono a rimanere stabili in praticamente nessuna situazione e una visione d'insieme sgranata e confusa non riescono in alcun modo a rendere in nessun modo giustizia alla frenesia che da sempre contraddistingue Apex Legends.

Il giroscopio introdotto per supportare i Joy-Con non riesce a venire valorizzato a causa di un frame rate troppo ballerino e che vanifica ogni sforzo fatto dagli sviluppatori per realizzare un sistema di controllo che permettesse di giocare in maniera "abbastanza confortevole" con i i piccoli controller di Nintendo Switch. Lo scaler dinamico della risoluzione non riesce praticamente mai a restituire un'immagine pulita di quello che sta accadendo nelle partite e il cross-play non fa altro che erigere una pietra tombale all'esperienza finale mettendoci contro giocatori dotati di mouse, tastiera e una risoluzione decorosa che in pochi istanti riusciranno ad avere la meglio in praticamente ogni contesto.

Un vero peccato perché siamo certi che Panic Button abbia semplicemente sbagliato nel considerare un prodotto con molteplici variabili quali uno shooter competitivo online alla stregua di un FPS single-player, non pensando che non fosse sufficiente solo un'abbassamento generale delle performance unito a un adattamento dei controlli. E sosteniamo questa tesi perché nei momenti in cui tutto gira come dovrebbe, si può saggiare la bontà della conversione realizzata da Panic Button che, purtroppo, viene meno nell'esatto istante in cui ci si ritrova in momenti ricchi di variabili incalcolabili date dalla presenza di avversari reali.

Siamo sicuri che nelle prossime settimane si susseguiranno numerosi rilasci di patch correttive che riusciranno a rendere migliore la situazione ed è anche per questo motivo che, per il momento, non ci siamo dilungati in una vera e propria recensione di questa conversione. Stiamo comunque parlando di una produzione free to play, che al netto del suo impianto di microtransazioni non richiede un centesimo al giocatore per essere provata, quindi non avrebbe nemmeno senso punire questa operazione con una sonora stroncatura visto che la possibilità di scaricarlo è vincolata solo dalla volontà o meno del giocatore di voler provare con mano quanto abbiamo analizzato fino a ora. Al momento, quindi, "rinviamo a giudizio" Apex Legends per Nintendo Switch, aspettando di vedere come gli sviluppatori lo sistemeranno nel corso delle prossime settimane.

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