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Bleeding Edge | Recensione

Bleeding Edge è il nuovo Hero Brawler di Ninja Theory: come si comporta questo piccolo progetto nell'ampio mondo degli hero shooter? Ecco la recensione.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ninja Theory è attualmente lo studio più impegnato all'interno della scuderia Xbox Game Studios. Tra Hellblade 2 e Project Mara in arrivo in esclusiva Xbox Series X/PC, il team ha avuto di recuperare e concludere un progetto sviluppato, pensate, da sole quindici persone. Stiamo parlando di Bleeding Edge, un videogioco definito dagli stessi, un Hero Brawler.

Le similitudini verso i classici Overwatch e Paladins ovviamente ci sono, ma in questo caso parliamo di è un'esperienza diversa, basata più sul combattimento all'arma bianca e soprattutto con un gameplay più vario e profondo di quanto si possa pensare. Al netto di qualche mancanza per quanto riguarda i contenuti, Bleeding Edge promette di regalare diverse ore di divertimento, soprattutto per chi lo deciderà di provarlo su Xbox Game Pass, ma attenzione perché il lavoro da fare sul gioco è ancora lungo e tortuoso.

Questo è Bleeding Edge

Bleeding Edge è un progetto secondario per Ninja Theory, ma rimane comunque un titolo che era già avanti di parecchio con lo sviluppo, tanto che Microsoft - come nel caso Grounded di Obsidian - ha optato per portarlo a compimento. C'è da dire che il panorama Hero Shooter non è che sia messo propriamente bene al momento, con diversi concorrenti in difficoltà nonostante i contenuti e il know out migliore. Questa esclusiva multiplayer, quindi, esce in un periodo non propriamente adatto e soprattutto con pochi personaggi, poche arene, poche modalità, ma dalla sua ha qualcosa che funziona molto bene, un gameplay variegato e divertente.

Sì perché con gli 11 eroi e le tre arene, pur essendo molto belle da vedere, c'è ben poca roba rispetto ad altri giochi dello stesso genere. Tuttavia, la diversificazione delle meccaniche di gioco lo rendono un prodotto unico. Gli eroi sono suddivisi in tre categorie, offensivi, tank e supporto, ognuno dei quali con quattro abilità utilizzabili (3 più la classica ultimate che si attiva a tempo), la schivata e la possibilità di sfruttare un hoverboard per muoversi più velocemente per la mappa.

Dove sono quindi la novità? Innanzitutto sullo stile del combattimento vero e proprio. Si gioca 4vs4, attualmente in due modalità, Dominio e Celle Energetiche. Nel primo caso bisogna conquistare delle zone di controllo a tempo e ottenere più punti degli avversari - anche le uccisioni accumulano punti. Nella seconda modalità, invece, basterà raccogliere le celle energetiche sparse per la mappa e consegnarle in specifici luoghi, facendo attenzione a non venire uccisi per non perdere le stesse celle ottenute.

Giocando solamente in 4vs4 è chiaro che bisogna necessariamente ragionare su come suddividersi. Giocare di squadra è fondamentale e pretendere di vincere con tre o quattro personaggi offensivi senza un curatore equivale ad andare incontro a morte certa, così come sperare di giocarsela per conto proprio. Il team deve quindi collaborare, muoversi in sintonia e comunicare. In breve vi stiamo dicendo di non giocare mai da soli.

Le pure meccaniche di combattimento sono molto divertimenti e soddisfacenti, anche se abbiamo constatato qualche piccolo problema di bilanciamento con alcuni eroi e abilità, dovute anche a una nuova caratteristica, le mod. Ogni personaggio può infatti disporre di tre slot mod da inserire, queste possono essere "fabbricate" con gli appositi punti e permettono di dare dei vantaggi sul danno, la vitalità o su alcune abilità. Anche se è molto probabile che uscirà una build meta per ognuno, è comunque positivo che ci sia la possibilità di cambiare lo stile di combattimento. Oltre a questo, gli eroi hanno ben due ultimate selezionabili, una conferma in più sulle possibile strategie adottabili durante un singolo match che sottolineano quanto il gioco sia facilmente accessibile, ma non così semplice da padroneggiare.

Stile da vendere

Sullo stile Ninja Theory è sempre stato un team capace, Bleeding Edge ne è l'ennesima dimostrazione. Nonostante la grandezza della produzione, gli eroi, le ambientazioni e le possibilità di personalizzazione sono estremamente variegate e uniche. Attualmente non esistono tante cose sbloccabili, ma vi diciamo sin da ora che gli eroi hanno skin, hoverboard ed emote da poter scegliere e acquistare con l'apposita moneta virtuale - le microtransazioni non sono ancora presenti.

Su questo c'è da sottolineare che la software house inglese ha promesso un supporto sul lungo termine con nuove eroi, modalità, mod, oggetti di personalizzazione, mappe aggiuntive e addirittura una eventuale campagna a giocatore singolo.

Se graficamente l'esperienza assomiglia a un Borderlands per l'utilizzo del cell-shading, dall'altra è la vena artistica del team a rendere Bleeding Edge unico. Gli eroi particolarissimi come Kulev, un morto vivente controllato da un serpente cibernetico, oppure Nidhoggr armato di chitarra elettrica, costituiscono l'anima della produzione. A contornare il tutto ci pensa la colonna sonora, principalmente composta da musiche elettroniche\dubstep davvero molto godibili, anche nelle partite.

Voto Recensione di Bleeding Edge - Xbox One


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Gameplay divertente e più profondo di quanto si pensi

  • - Stilisticamente piacevole

  • - Prezzo budget

Contro

  • - Pochi contenuti

  • - Mancano le classificate

  • - Qualche problema di bilanciamento

Commento

Bleeding Edge è un'esperienza online sorprendentemente godibile, divertente e dallo stile originale. Nonostante il suo approccio possa sembrare inizialmente troppo semplicistico nella formula, in realtà il gioco di Ninja Theory nasconde un gameplay profondo e curato che, per essere padroneggiato, ha bisogno di tempo e allenamento. L'esclusiva Xbox Game Studios ha però necessità di un supporto duraturo per potersi imporre nel mercato del genere, soprattutto considerando che concorrenti più blasonati cominciano a trovarsi in difficoltà, pur avendo più contenuti e più varietà. Il team inglese ha però un'arma in più, Xbox Game Pass; un servizio che potrebbe spingere molte persone a provarlo, anche solo per curiosità, in maniera tale da dare una possibilità a un videogioco che, con gli adeguati contenuti, potrebbe davvero dire la sua.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Bleeding Edge - Xbox One

Bleeding Edge - Xbox One