Ormai lo sappiamo benissimo, l'industria videoludica sta attraversando una fase di profonda trasformazione economica, con prezzi al rialzo che sollevano interrogativi sulla sostenibilità del mercato e sull'accessibilità dei prodotti. In questo scenario si inserisce la recente dichiarazione di Randy Pitchford, CEO di Gearbox Interactive, che ha innescato un acceso dibattito nella comunità di giocatori a proposito dell'atteso Borderlands 4.
Con un'uscita programmata per il 12 settembre su PC, PlayStation 5 (console acquistabile su Amazon) e Xbox Series X|S, il gioco non ha ancora un prezzo ufficiale, ma le speculazioni su un possibile aumento a 80 dollari o 90 euro hanno spinto Pitchford a esprimere la sua posizione, rivelando una visione che molti hanno interpretato come elitaria e distaccata dalla realtà economica di numerosi appassionati e che ci fa capire molte cose.
Il dibattito è esploso sui social media quando, rispondendo a un utente preoccupato per il possibile prezzo elevato di Borderlands 4, Pitchford ha affermato che "non è una decisione che spetta a me", ricordando correttamente che le politiche di prezzo sono determinate dall'editore Take-Two Interactive. Tuttavia, è stata la sua affermazione successiva a scatenare la polemica: "Se sei un vero fan, troverai un modo per farcela". Una frase che fa ben capire quanto il mercato si muova a seguito delle nostre azioni: se accettiamo di comprare un gioco a 90 euro, è solo colpa nostra.
Randy, this game better not be 80 dollars. Don't take that risk, alot of gamers aren't gonna pay 80 dollars and feed this notion of constant increase of the price tag
— 💎y J. 🪙er, 'The Treasured Treacher' (@oldgoldsot) May 13, 2025
You are the CEO, you have some say with the price when it comes to your publisher
Per sostenere la sua posizione, il CEO ha condiviso un'esperienza personale risalente al 1991, quando da giovane lavoratore in una gelateria a Pismo Beach riuscì a risparmiare per acquistare Starflight per Sega Genesis al prezzo di 80 dollari. Un paragone che molti utenti hanno considerato inadeguato e fuori contesto, considerando i cambiamenti economici intercorsi in oltre trent'anni e le diverse condizioni di mercato.
La comunità di appassionati non ha tardato a reagire, accusando Pitchford di praticare gatekeeping – ovvero di ergersi a giudice di chi possa definirsi "vero fan" in base alla disponibilità economica. Un approccio che sembra ignorare le difficoltà economiche globali e le diverse capacità di spesa dei giocatori in varie parti del mondo.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di incrementi di prezzo nel settore. Nintendo ha recentemente annunciato titoli a 80 dollari per la sua prossima console Switch 2, mentre Microsoft ha ufficializzato un aumento del costo dei suoi giochi di punta. Questi movimenti di mercato stanno ridefinendo le aspettative di prezzo per i titoli tripla A, ma sollevano interrogativi sulla sostenibilità di lungo periodo.
La serie Borderlands ha storicamente goduto di vendite eccellenti, creando una base di fan fedeli attratti dal suo peculiare mix di sparatutto in prima persona, elementi RPG e umorismo irriverente. Tuttavia, resta da vedere se questa fedeltà sarà sufficiente a garantire il successo del quarto capitolo a un prezzo potenzialmente aumentato. L'accessibilità economica rimane un fattore cruciale per determinare la diffusione di un prodotto, indipendentemente dalla passione che può suscitare.
Le dichiarazioni di Pitchford evidenziano una disconnessione che spesso emerge tra i vertici dell'industria e i consumatori. Mentre per alcuni spendere 80-90 unità della propria valuta rappresenta un investimento ponderato ma sostenibile, per molti altri questa cifra costituisce una barriera significativa, soprattutto in un periodo di incertezza economica globale e inflazione crescente.
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