Star Citizen incassa 800 milioni dai fan ma inserisce una nave a pagamento: è caos

Pochi videogiochi hanno raggiunto il livello di complessità finanziaria e di fedeltà della community come Star Citizen.

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a cura di Giulia Serena

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Il mondo dei videogiochi ha assistito a numerosi fenomeni controversi, ma pochi hanno raggiunto il livello di complessità finanziaria e di fedeltà della community come Star Citizen. Il progetto di Cloud Imperium Games, in sviluppo da tredici anni, ha raccolto l'incredibile cifra di oltre 800 milioni di dollari attraverso un intricato sistema di accessi anticipati a pagamento, abbonamenti, merchandising e la vendita di astronavi virtuali dal costo di centinaia di dollari. Nonostante le numerose polemiche che hanno punteggiato la sua lunga gestazione, raramente la community si è ribellata in massa contro le politiche commerciali dello studio. Almeno fino ad ora.

La recente introduzione dei "flight blades", potenziamenti per le astronavi progettati per aumentarne la velocità o la manovrabilità, ha finalmente fatto traboccare il vaso della pazienza collettiva. Questi upgrade, inizialmente disponibili solo tramite acquisto con denaro reale (dai 9,60 ai 42 dollari a seconda del set scelto), hanno generato un'ondata di indignazione senza precedenti nella comunità dei giocatori.

La peculiarità di questa rivolta risiede nel fatto che persino i sostenitori più accaniti del gioco, quelli abituati a spendere regolarmente cifre considerevoli per supportare il progetto, hanno espresso il loro disappunto. Il post sul forum ufficiale che annunciava l'introduzione dei flight blades ha ricevuto quasi 2.000 risposte negative. 

Particolarmente significative sono state le reazioni di giocatori che ammettono apertamente di essere generalmente favorevoli agli acquisti in-game. Molti hanno fatto riferimento al loro interesse per il Greycat MTC, un veicolo per l'esplorazione planetaria dal costo di 45 dollari, dichiarando di aver riconsiderato l'acquisto a causa di questa controversia. 

Il problema fondamentale identificato dalla community è che, a differenza di altre componenti del gioco che possono essere acquistate sia con valuta reale che con la moneta virtuale di Star Citizen (aUEC), i flight blades erano inizialmente disponibili esclusivamente tramite pagamento in denaro reale.

Di fronte all'ondata di critiche, Cloud Imperium Games ha risposto rapidamente, ritardando il rilascio degli upgrade per farli coincidere con la loro disponibilità attraverso la valuta in-game. "Durante l'evoluzione di Star Citizen, un principio fondamentale è rimasto primario: tutto ciò per cui fate una donazione per supportare il nostro sviluppo sarà alla fine ottenibile attraverso il gameplay", ha scritto Tyler Witkin, direttore della community di Star Citizen. "Il vostro contributo aiuta a far progredire le cose, ma il vostro tempo nell'universo dovrebbe essere ugualmente premiato."

Witkin ha poi cercato di giustificare l'errore attribuendolo al ritmo accelerato di sviluppo del 2024: "Quest'anno stiamo rilasciando 11 patch invece di 4. Stiamo risolvendo più bug che mai, creando contenuti più entusiasmanti, muovendoci più velocemente che mai per rendere l'Universo Persistente un'esperienza migliore per tutti, e in questa corsa, abbiamo saltato un passaggio."

La replica ufficiale, per quanto tempestiva, non sembra aver placato il malcontento. Questa controversia evidenzia le tensioni di un modello di business che ha permesso a Star Citizen di raccogliere fondi record, ma che continua a sollevare interrogativi sul confine tra supporto allo sviluppo e meccaniche pay-to-win. La questione diventa ancora più delicata considerando che, dopo tredici anni, né Star Citizen né il suo spin-off single-player Squadron 42 hanno una data di rilascio definitiva.

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