Call of Duty, ora cambia tutto: Microsoft ha grandi piani per il franchise

Phil Spencer e Microsoft hanno grandi piani per il franchise di Call of Duty: scopriamoli nel dettaglio in questa news.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Durante un'intervista con CNBC, Brad Smith (presidente di Microsoft) ha specificato ancora meglio la strategia di distribuzione per Call of Duty e altre IP del gruppo Activision Blizzard. Se già sappiamo che il popolare franchise, insieme ad altri, resterà su console PlayStation, Smith è andato decisamente oltre, annunciando un importante aspetto della trattativa che potrebbe scongiurare Microsoft dall'accusa di monopolio.

"Uno degli aspetti su cui voglio essere chiaro è che grandi titoli come Call of Duty, oggi prodotto da Activision Blizzard, resteranno ancora disponibili su PlayStation. Vorremmo anche portare il franchise su Nintendo Switch", le parole pronunciate da Smith durante l'intervista. L'obiettivo di Microsoft sarebbe dunque quello di portare le serie shooter anche sulla console portatile della casa di Kyoto, così come altre IP del gruppo. "Vogliamo che altri progetti continuino a rimanere su PlayStation, ma che diventino anche disponibili sui device Nintendo", ha aggiunto Smith.

Smith è poi andato avanti, paragonando la situazione di Activision Blizzard con quella di Mojang. "La prima acquisizione fatta sotto la guida di Satya Nadella è stata quella di Minecraft. Era settembre del 2014. E ciò che abbiamo visto con quella acquisizione è un chiaro indicatore di quello che speriamo di poter fare con il gruppo Activision Blizzard", le parole di Smith. "Investiremo di più nell'innovazione, porteremo più giocatori, porteremo il tutto su più piattaforme, renderemo il tutto molto più facile da usare".

I progetti di Microsoft per Activision Blizzard sono dunque molto diversi da quelli di Bethesda, che invece lavorerà solamente a giochi esclusivi come Redfall e Starfield. Il tutto è anche in relazione ai prossimi settori d'espansione: d'altronde, per la casa di Redmond, è più importante rivaleggiare contro Google e Amazon e per farlo, probabilmente, serve anche non blindare giochi di grande richiamo come Call of Duty su un singolo ecosistema.

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