Tempo di ridimensionamento per CCP Games che ferma lo sviluppo di diversi progetti per la realtà virtuale e chiude due uffici, licenziando così un centinaio di dipendenti.
A fare le spese di questo cambio di rotta sono stati lo studio di inglese di Newcastle e quello statunitense di Atlanta. Il primo ha dato i natali a EVE: Valkyrie, mentre il secondo ospitava il personale che si occupava della realtà virtuale.
Hilmar Veigar Pétursson, amministratore delegato di CCP Games, ha spiegato che questo riallineamento serve a focalizzare le risorse l'azienda verso il mondo PC e mobile.
EVE Online sarà sempre supportato allo stesso modo, così come i titoli VR già pubblicati. Anche lo sviluppo dello sparatutto per PC Project Nova e Project Aurora, altro titolo destinato ai dispositivi mobile, continuerà come da programma.
L'abbandono della realtà virtuale da parte di CCP Games non stupisce particolarmente. L'investimento verso la tecnologia con EVE: Valkyrie non ha infatti ripagato e in breve tempo il multiplayer del gioco è diventato deserto nonostante ora sia giocabile perfino senza visore, convincendo i vertici dell'azienda che la VR non è ancora abbastanza remunerativa.
CCP Games non crede più nella realtà virtuale a differenza di Sony che ha prodotto un fantastico visore per PlayStation 4 e che potete acquistare su Amazon.