Cina, imposte altre assurde limitazioni in campo streaming

Secondo Reuters, la Cina sta varando una serie di limitazioni in merito allo streaming: ecco i dettagli e i nuovi limiti.

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a cura di Alessandro Adinolfi

La Cina, oramai lo sappiamo bene, non è nuova a imporre limitazioni e blocchi ai videogiochi. Questa volta, però, potrebbe essersi spinta un po' oltre, con alcuni limiti decisamente assurdi, orientati a limitare le piattaforme di streaming, oltre che ovviamente i guadagni e gli spettatori dei vari streamer. A dare la notizia è Kotaku, che ha svelato i piani di Pechino in merito ai prossimi blocchi.

ATTENZIONE: come ogni notizia che arriva dalla Cina (e più in generale da nazioni e paesi molto chiusi) è difficile verificare la totale veridicità di questa informazione. Prendete dunque le informazioni che seguono con le pinze.

Stando alle informazioni riportate da Kotaku (che cita direttamente Reuters), il governo cinese sta pensando di limitare le mance che i ragazzi danno agli streamer, oltre che gli orari di visione. Nello specifico, tutti i minori di 18 anni non potranno più effettuare tip ai vari streamer, indipendentemente dalla natura economica delle stesse. In aggiunta, tutti coloro che sono registrati con un account "kid" (ovvero ragazzo o bambino) non potranno assistere alle dirette streaming dopo le 22:00.

Al momento i servizi di streaming disponibili in Cina sono diversi. Nel paese infatti gli streamer tendono a utilizzare Bilibili, le piattaforme Huya & Douyu (di proprietà di Tencent) e altre. Twitch, almeno stando ad alcune notizie emerse a febbraio 2022, è attualmente bloccato da Pechino, che esercita ovviamente una forte pressione per quanto riguarda il controllo dei media e le censure.

Non è la prima volta che la Cina impone delle limitazioni. Nel corso degli ultimi mesi il governo ha lanciato una serie di manovre volte a limitare l'utilizzo dei videogiochi da parte dei minori, tra cui un limite orario. Come vi abbiamo detto poco sopra, però, vi invitiamo a prendere il tutto con le pinze: non è raro che la stampa occidentale spesso fraintenda eventuali comunicati in arrivo da paesi del genere.