Cinematico? Ho solo una fotocamera

Recensione di Gravity Rush 2, il secondo capitolo dell'action-adventure a basi di campi gravitazionali e metropoli sospese nell'aria nato su PS Vita.

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a cura di Jacopo Retrosi

Menare le mani o farsi schiavizzare dal copione non sono certo le attività più allettanti offerte da Gravity Rush 2 e fortunatamente nemmeno le uniche. Tra una missione e l'altra avremo infatti a disposizione due intere città in cui vagabondare alla ricerca di cristalli, ancora una volta a migliaia e piazzati praticamente in ogni dove. La loro raccolta permette di sbloccare le abilità più costose di Kat e di ammirare da ogni angolazione le ricercate geometrie di Jirga Para Lhao e Hekseville - che fa il suo ritorno trionfale nella seconda metà di gioco.

Kat può inoltre equipaggiare i Talismani, accessori ottenuti completando le missioni o rastrellando le miniere gravitazionali. I loro effetti sono casuali, ma è possibile riciclarli o fonderli per combinarne le proprietà oppure ottenerne di nuovi e più potenti. 

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Il farming di risorse superflue vi scoccia? Potete sempre andare a caccia di tesori o sfidare gli altri giocatori connessi. Gravity Rush 2 vanta ben due modalità attività legate al multigiocatore asincrono e il bello è che possono usufruirne anche i non abbonati al servizio Plus - come il sottoscritto.

In una modalità si collabora nella ricerca degli scrigni che compaiono a caso sulla mappa. Una volta individuati, si scatta una foto della posizione e la si condivide tramite PSN. Gli altri giocatori riceveranno una notifica con la foto e avranno pochi minuti per raggiungere il luogo indicato e intascare a loro volta la ricompensa. Per ogni collega aiutato, l'autore dello scatto riceverà dei punti Dusty, con cui sbloccare svariati premi.

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Nell'altra modalità invece si compete per il miglior tempo o punteggio, inviando nelle PS4 altrui il proprio "ghost" delle missioni Sfida appena terminate. Vorremmo davvero fornirvi maggiori informazioni a riguardo, ma non c'è stato modo di testare questa feature nel corso della nostra prova.

Fortunatamente gran parte della frustrazione accumulata a causa del sistema di controllo si scioglie davanti alla bellezza degli scenari tratteggiati da SIE Japan Studio; da un punto di vista squisitamente artistico Gravity Rush 2 è un titolo semplicemente fantastico.

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Lo stile in cel-shading dei personaggi si sposa alla perfezione con le tinte pastello del panorama; le location sono ispirate, ricche di colore e dettagli, come un piccolo quadro in movimento che non lesina su effetti particellari, giochi di luce complessi e atmosfere palpabili. Per non parlare della mole detriti in volo quando Kat inizia a fare sul serio. Avremmo tuttavia gradito un po' più di vita per le vie cittadine: eccetto la piazza centrale con il mercato Jirga Para Lhao è un mortorio e non c'è niente al di fuori di quei maledetti cristalli.

Considerato lo stress a cui è sottoposto l'hardware di PS4 comprendiamo la scelta di ridurre il frame rate dai 60 fotogrammi al secondo del porting dell'originale ai 30 attuali.

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Anche così però ogni tanto l'immagine scatta vistosamente e il pop-up diventa a tratti invasivo, segno che c'è ancora qualche lavoretto da fare. I 60 fps avrebbero sicuramente giovato alla qualità dell'esperienza, già minata di suo da molteplici lacune di natura ludica, ma nel complesso non possiamo lamentarci. Dopotutto si passa gran parte del tempo a inveire contro il Dualshock, cosa saranno mai un paio di frame in meno o un cartello stradale comparso tra capo e collo?