Condanna vicina per il killer di Halo 3

Daniel Petric aveva premeditato l'omicidio dei propri genitori, e perciò va condannato, anche se affetto da turbe psichiche.

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a cura di Manolo De Agostini

Tempo fa vi abbiamo riportato la spiacevole vicenda di un sedicenne americano, che nel 2007 sparò ai propri genitori che gli impedivano di giocare ad Halo 3. Il padre rimase ferito, mentre la madre morì. Per il giovane Daniel Petric (perdonato dal padre) la condanna è molto vicina.

Non sono servite le arringhe dei suoi avvocati difensori, che hanno dichiarato che Daniel soffriva di una completa assuefazione ad Halo 3, una situazione da considerare alla stregua di una vera e propria malattia e perciò non punibile, bensì da curare.

Il giudice dell'Ohio non si è fatto convincere, e ha sentenziato che il giovane è colpevole di omicidio, pur ammettendo che Petric soffre di chiari problemi psichici.

"Credo fermamente che Daniel Petric non avesse idea, quando progettò l'omicidio, che sparando ai suoi genitori li potesse uccidere per sempre", ha dichiarato il giudice James Burge.

Il giudice è anche strettamente convinto che l'omicidio fu premeditato, motivo per cui ha deciso di procedere con l'accusa di omicidio. La sentenza arriverà prossimamente, ed è ormai probabile che si tratterà di un periododi reclusione,  più qualche seduta di terapie di sostegno.

In questa vicenda davvero brutta è intervenuta anche Microsoft. La casa di Redmond, rispondendo a una domanda di Associated Press, si è detta dispiaciuta per la tragica situazione scaturita da un suo videogioco.