Controlli agevoli, su PC e anche su console

Recensione di XCOM Enemy Unknown, l'atteso reboot della celebre saga di giochi strategici. Il fascino del gioco originale, uscito nel lontano 1993, è ancora presente ma allo stesso tempo si ha la sensazione di trovarsi davanti a un titolo moderno. Scopriamo insieme i pregi e i difetti!

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a cura di Tom's Hardware

Controlli agevoli, su PC e anche su console

I comandi di XCOM: Enemy Unknown sono molto semplici, al punto che alcuni tasti sul controller non si useranno nemmeno. Gli sviluppatori sono riusciti a trasportare un genere solitamente relegato ai PC anche alle console e in pochi sentiranno la mancanza di un mouse e una tastiera.

Tuttavia avere un set di controlli semplici non vuol dire trovarsi di fronte a un gioco facile. Al contrario, portare a termine le missioni sarà un'impresa che richiederà un buon livello di attenzione. I nostri soldati possono infatti muoversi soltanto due volte in una zona limitata. Eventualmente si possono anche eseguire due operazioni in una volta sola, in modo che i propri uomini raggiungano più in fretta i luoghi più lontani.

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Il principio di base è di proteggersi dai colpi nemici trovando riparo dietro coperture come pareti, automobili e qualsiasi cosa possa andare bene come nascondiglio. Nonostante tutto anche se ci si trova al riparo non si è del tutto immuni dagli attacchi degli alieni, così come non si è certi di sferrare un'offensiva riuscita.

Molto dipende infatti dall'abilità del proprio soldato e dalla qualità delle armi e degli equipaggiamenti, senza dimenticare la casualità, che a volte sfiorerà livelli assurdi. Non è raro infatti trovarsi in situazione decisamente strane, come un uomo a contatto ravvicinato con un nemico e con solo il 60% di possibilità di colpirlo.

Il turno successivo vi potrà capitare di attaccare con un altro soldato, a una distanza due o tre volte maggiore rispetto a quella del precedente commilitone, per poi scoprire di avere il 98% di chance di centrare l'obbiettivo. Va bene dare retta alle statistiche, ma un po' di logica non sarebbe guastata.

Gli alieni invece sbaglieranno pochissimo e raramente mancheranno i bersagli. Aggiungete a tutto questo una curva di difficoltà abbastanza ripida e capirete che XCOM non è affatto un gioco semplice, che punirà i più sbadati e in generale chi si aspetta di affrontarlo alla leggera. Andare in battaglia con equipaggiamenti tecnologicamente arretrati significa soltanto prepararsi a essere umiliati in poco tempo.

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Ancora una volta dobbiamo sottolineare l'importanza della pianificazione delle missioni, che si collega alla perfezione con le fasi di combattimento. Sottovalutare uno dei due aspetti aumenterà sicuramente la difficoltà del gioco, mentre chi si preparerà correttamente alla guerra, sia sul campo di battaglia sia fuori, potrà togliersi grosse soddisfazioni.

Sfortunatamente il gioco non è esente da bug, anche se si spera che siano risolvibili facilmente con una patch. Ci è capitato per esempio di vedere personaggi sparare attraverso i muri, proiettili che perforano la roccia e alieni che oltrepassano le pareti come se fossero invisibili (anche se su quest'ultimo punto ci stiamo ancora chiedendo se non sia effettivamente una loro abilità). La sensazione è che la gestione delle collisioni poteva essere leggermente più curata, ma il risultato finale è comunque accettabile.