Cosa non va

L'edizione 2011 del titolo calcististico di Konami è sulla buona strada, ma sono ancora molte le pecche.

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a cura di Roberto Buonanno

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Cosa non va

Binari. Questa parola farà drizzare le orecchie agli appassionati di PES, ma l'edizione 2011 non è esente da questa pecca. In pratica i giocatori, per quanto meno degli anni passati, si muovono su binari prestabiliti e non è possibile operare cambi di direzione minimi con il massimo controllo. Non ci sono mezze misure.

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È ancora possibile fare con una certa facilità sgroppate sulla fascia senza incontrare difficoltà, per poi crossare in mezzo e incornare di testa. Quanti goal avete fatto così negli anni passati? Un'azione del genere sarebbe bella, se solo fosse generata da una trama di gioco fatta di sovrapposizioni. In PES 2011 difficilmente si vedono sovrapposizioni degli attaccanti. E se Eto'o si accentra e dietro ha Maicon, un minimo supporto se lo aspetta.

I portieri continuano a non fare delle parate in presa. Spesso ribattono il pallone permettendo agli attaccati di ribadire in rete (e quest'ultimi il più delle volte fanno un'improbabile semi-rovesciata sempre vincente…).

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Rimane inoltre un problema ancora evidente. Le licenze. Se da una parte possiamo sopportare l'assenza delle rose aggiornate (il 12 ottobre arriverà una patch), vedere il Chelsea chiamato "FC London" e l'Arsenal "North London" è inaccettabile per un titolo che mira all'eccellenza.