Cremlino contro Call of Duty, noi siamo i buoni

Il Governo di Mosca vuole censurare i videogiochi stranieri più critici e finanziare progetti nazionalisti. Si parla di 14 milioni di euro per giochi basati sulla tradizione eroica russa.

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a cura di Dario D'Elia

Il Cremlino è intenzionato a censurare i videogiochi stranieri che mostrano i russi come cattivi. Ecco quindi un progetto della Duma (camera bassa del Parlamento) per finanziare progetti videoludici locali e azioni di filtro alla frontiera.

Morte alle spie

Sebbene si tratti ancora di un progetto di legge, pare che lo scandalo di Call of Duty: Modern Warfare 2 abbia lasciato il segno (Modern Warfare 2 vietato in Russia per stragismo). Vestire per l'ennesima volta i panni dei cattivi non è stato gradito dal presidente Dmitrij Medvedev. La nuova priorità è di prevenire la falsificazione della storia e quindi investire nel settore (La Russia vuole copiare la Silicon Valley). Il Ministero delle Comunicazioni non a caso ha richiesto 14 milioni di euro per favorire lo sviluppo di titoli "giusti".

In prima fila gli editori Aspyr e 1C, che stanno spopolando con giochi come "Morte alle spie: il momento della verità" e "Uomini di guerra, la corrente rossa". "Nel primo gioco si muove un agente sotto copertura della vecchia SMERSH, l'organizzazione di anti-spionaggio sovietica che nei film di 007 veniva usata per interpretare la quintessenza del male. Il secondo gioco prevede che dalla consolle si guidino gruppi di commando russi super specializzati (i berretti neri) in un teatro operativo nel Mar Nero", spiega Il Corriere della Sera.

La verità è che non sono cattivi. Li disegnano così.